Sapevate che… A giudicare dalla sparizione dei “cadeaux” natalizi, aveva ragione l’Avvocato?
Eh sì, “la Festa è finita”, commentò Agnelli nel ’92, e dio sa quanto era nel giusto. Almeno per quanto riguarda i regali, gli omaggi, i doni natalizi (e pure le cene e le sbafate augurali di aziende, cral, impiegati, commessi e messi comunali di destra di sinistra e di centro). Crisi? Mah, sarà solo un fatto di costume, quel che è certo è che tra i regali spariti (o rarefattissimi) e il cosiddetto indotto, un bel giro di soldi non “gira” più.
Tanto per fare un esempio, ci fu un tempo (anni 70 e 80, quando Milano oltre che umana era pure “potabile”) in cui l’umile estensore di queste righe – tra Sant’Ambrogio e Natale – lasciava aperta la porta dei suoi Uffizi, tanto era il viavai di regali, doni, omaggi, cadeaux, ricordi, roba da “magnà e bève”. Tra tanta cuccagna ricorda un’agenda dell’Alitalia firmata Nazareno Gabrielli, contenuta in un “bestiùn” di una copertina di sopraffino cuoio doc dello spessore di alcuni millimetri, roba che sarà costata un decimo dell’attuale deficit AZ (alias, Alitalia). Adesso lasci aperta la porta ma entra solo un freddo della madonna. Regali, nisba.
Sapevate che… Alitalia è stata multata dall’Antitrust per “pubblicità ingannevole”?
Eh sì, lo segnala il TTG Newsletter (14/12), multa di 30.000 euro perché in maggio e giugno “pubblicizzava i prezzi di tariffe andata e ritorno mentre in realtà il costo indicato era solo per l’andata. Inoltre – secondo Alitalia per un errore materiale – alcune tariffe non corrispondevano a quelle indicate nei Link successivi”.
La multa è stata ridotta di 8.000 euro “tenendo conto dei dati di bilancio negativi segnati da Alitalia nel 2004”.
Da quanto sopra scaturiscono una speranza e una domanda.
Speranza: che i piloti AZ conoscano il loro mestiere meglio di quanto lo conoscono quelli dell’Ufficio Pubblicità AZ.
Domanda: visto che è tutto il Turismo “ad andar male” perché se un tour operator o un agente di viaggi prendono una multa non viene fatto lo sconto anche a loro?
Sapevate che… Finalmente – dopo “Culo” – è stato sdoganato anche “Cazzo” !
Eh sì, grande giorno il 17 dicembre 2005 per la cultura (sì anche per lei), il Costume e l’ “emancipazione mentale” degli Italiani.
Grazie all’allenatore Malesani (e alla Gazzetta dello Sport che ne ha proiettato in video una agitata conferenza stampa, informando che la “ormai ex parolaccia” è stata pronunciata ben 21 volte in meno di 4 minuti) “Cazzo” non è più un tabù, è diventato (finalmente) una normale interiezione tipo lo spagnolo “Coño” (comunemente e pubblicamente usato da stampa, tivù e cinematografia) e il francese “Merde”. Battendo di gran lunga il collega Trapattoni (che in un tedesco “Sturmtruppen” se l’era presa con un suo giocatore di nome Strunz e il resto va da sé) Malesani, allenatore dell’ateniese Panathinaikos, ha pertanto sdoganato una parola che tutti pensavano e nessuno diceva (anzi, un tempo girava pure la battuta – ma Malesani non l’ha potuto spiegare ai giornalisti greci presenti alla conferenza stampa – che “Cazzo” era: “una interiezione marinaresca greca designante stupore”).
E così, dopo culo (detto in piena Camera dei Deputati, ma già mostrato da Novella 2000, quello di Casini sulla Costa Smeralda) è crollato anche l’ultimo bastione dei “Perbenisti” (ma solo della “parola”, poi, se c’è da fare un affare con Fiorani, “no problem”, questa è la morale). E sempre ai Perbenisti qualcuno spieghi che, in tema di volgarità, ben peggiori di Cazzo e Culo (ormai, grazie a Malesani e alla Gazzetta, tranquillamente scrivibili senza virgolette o in corsivo) sono i film natalizi di Boldi e De Sica.