Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Natale, luci e colori di Stoccolma

luce nei marcatini di natale di Stoccolmas

Giornate corte. Anche molto corte. Avvolte da una luce azzurrina che sembra posarsi come un velo sulla città. Il tempo ideale per immedesimarsi nei riti dell’Avvento e del Natale, per combinare neve e luci, ghiaccio e luci

Mercatino di Natale in piazza Stortorget
Mercatino di Natale in piazza Stortorget

Stoccolma diventa più città. Disegna percorsi di luce che l’attraversano, che danno una lettura diversa dei luoghi. Piazza Sergel, ad esempio. L’obelisco luminoso di Edvin Öhrström, alto trentasette metri e mezzo (1972) è un segnale forte, bianco e blu, che introduce alla modernità degli edifici che lo circondano.
Stortorget (Piazza Grande) con i suoi palazzi settecenteschi in stile olandese è il regno del giallo intenso e diffuso, come i vicoli della “città vecchia” che la circondano.

Il veliero Af Chapman, il veliero Mälardrottningen, ormeggiati nelle vicinanze, proiettano sui rispettivi scafi luce bianca. Le case, gli appartamenti, sono illuminati con candele e candelabri a sette braccia e lampade a forma di stella, la “stella dell’Avvento”, in carta rossa oppure in paglia o metallo.

Giochi di luce
Riddarholmen e la città vecchia
Riddarholmen e la città vecchia

E così, tutto si gioca in questo sottile equilibrio tra luce e buio.
Impressioni, figure, angoli nascosti, profili conosciuti. Le “Tre Corone” dorate che stanno in cima alla torre del Municipio (Ragnar Östberg, l’architetto più rappresentativo del “Movimento Romantico Svedese”, 1911-23), a centosei metri, si illuminano leggermente e rimandano in sequenza alle case inizio Novecento del lungolago di Kungsholmen, che sfavillano di luci.

Luci che il lago, parzialmente ghiacciato, rimanda a sua volta e moltiplica. Che la luce sia il tema dominante del tardo autunno stoccolmese lo conferma quella che è la festa più sentita del periodo: Santa Lucia.
Di cosa si tratta? Beh, il 13 dicembre è sempre stato considerato il giorno più corto dell’anno. Si era soliti abbondare in cibi e bevande, per salutare l’inizio dell’allungamento delle giornate, il ritorno graduale della luce.

Alla fine dell’Ottocento si diffuse la tradizione di fare cortei di ragazze vestite di bianco per annunciare l’arrivo della “nuova luce” e, a partire dagli anni Venti del secolo scorso, si collegò questa tradizione a Santa Lucia, la Santa siracusana “della Luce”.

Santa Lucia, da Siracusa alla Svezia
L'incoronazione di Santa Lucia a Skansen
L’incoronazione di Santa Lucia a Skansen

Da allora in tutte le case, i luoghi di lavoro e pubblici di Svezia, si eleggono le ragazze Santa Lucia (pron. Santa Lúsia) che, con una corona di candele accese in testa, sfilando offrono caffè, biscotti alla cannella e il “glögg”, vino caldo aromatizzato.
Il corteo è formato da ragazze vestite di bianco, da ragazzi con berretti conici e una bacchetta con la stella. Tutti cantano canzoni natalizie e la versione svedese di Santa Lucia, sì, proprio quella che fa: “…sul mare luccica, l’astro d’argento…”.

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La Santa Lucia di Svezia è invece proclamata a Stoccolma (a Skansen) dopo una selezione accurata: in questo caso è la luce della bellezza a prevalere: la miss si fa santa, o viceversa.
Quest’anno Lucia sarà incoronata già il 5 dicembre, poi tornerà il 13 dicembre a Skansen dopo aver attraversato la città in carrozza per il tradizionale concerto natalizio insieme con tanti ragazzi, tutti in vesti bianche e con candele accese in mano.

Il Duomo, nella Città Vecchia e molte altre chiese, ospitano concerti di Santa Lucia al mattino e alla sera. E anche Globen (1989, una semisfera che è la più grande struttura del genere al mondo, seicentonovanta metri di circonferenza e ottantacinque di altezza, illuminata) ospita un concerto di Santa Lucia l’11 e il 12 dicembre.

Santa Lucia diventa poi globale, quando sfila durante la cena dei Premi Nobel al Municipio, consegnando a ciascuno degli illustri convenuti un semplice dolce allo zafferano (saffranbullar).
Già, perché una costante dell’Avvento sono proprio i dolci “saffransbullar” e “pepparkakor”, biscotti allo zenzero, cannella e garofano, che peraltro potete trovare in tutte le Ikea del mondo.

Bancarelle e fiaccolate, a Skansen
Mercatino di Natale a Galma Stan
Mercatino di Natale a Galma Stan

A proposito, Skansen non è da mancare. Quella sua Svezia del Sette-Ottocento, rimessa in piedi con centinaia di case provenienti da tutto il Paese, è un presepe in sé. Ospita anche un laboratorio natalizio in cui si può imparare a fondere la cera e preparare le candele secondo i vecchi metodi.
E poi i mercatini di Natale. I tre nomi fondamentali sono: Skansen, la piazza Grande della Città Vecchia (Gamla Stan), e i Giardini del Re (Kungsträdgården). In tutti, al di là della particolare atmosfera del luogo, si possono trovare bancarelle di dolci e di candele, di decorazioni artigianali e di giocattoli in legno.

Nei giardini di Rosendal vicino a Skansen, un caffè in una serra, offre dolci e pane cotti nei propri forni e un mercatino diverso degli altri (dal 26 novembre al 19 dicembre). E, al tramonto del 19 dicembre, si accenderanno migliaia di fiaccole, torce e lampioni.

Battelli illuminati
Navigazone in acque ghiacciate
Navigazone in acque ghiacciate

Luce dei traghetti urbani, che vanno al parco divertimenti di Gröna Lund e al Museo Vasa. Luce delle grandi navi-traghetto che sembrano grattacieli in movimento. E luci dei battelli, che si recano nell’Arcipelago, un magnifico mosaico di isole e scogli, o lungo le coste del lago Mälaren, che più volentieri ghiaccia.
Se si decide per l’arcipelago, l’isola di Utö, ha anche un mercatino da offrire.

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Se si propende per il lago, il castello di Drottningholm, residenza reale e monumento Patrimonio dell’Umanità Unesco, propone un mercatino natalizio speciale con concerto di Santa Lucia (11, 12 dicembre).
E i battelli introducono al cibo, nella versione “julbord”, vale a dire ‘buffet natalizio’. Già, perché si possono combinare due cose bellissime: una crociera in battello a vapore nell’arcipelago con un pranzo natalizio a buffet, per un tripudio di ‘svedesità’.

Colori da gustare
Natale, luci e colori di Stoccolma

Lasciando da parte le luci, ma insistendo sui colori (che sono “effetti di luce”, però) si può interpretare cromaticamente il buffet natalizio svedese.
Le aringhe, addobbate dei colori ocra, viola, melograno. Per via delle salse che le accompagnano, naturalmente. Il salmone affumicato, accompagnato dai verdi disegni irregolari delle foglie di aneto.
Rosa pallido sono le trote salmonate, spesso marinate in sale e zucchero. Rosa tenero l’arrosto di maiale, rosa scuro il prosciutto cotto, marinato in forno e servito con senape; scure le polpette di carne, le salsicce. Verde intenso i pisellini, contraltare dei mirtilli rossi che accompagnano le carni, specie quella scurissima di renna, dal sapore intenso e selvaggio.

Arancio pallido è il colore dei lamponi artici, ma bisogna anche considerare il bianco della panna montata. Marrone caramello quello del budino e giallino quello della crema di farina e panna acida. Ocra per i biscotti “avventizi” già segnalati.
Sontuoso e da “establishment” il buffet del Grand Hotel, ma interessanti anche quelli del Solliden, il ristorante del Skansen, e del Värdshuset Ulriksdal, vicino al castello di Ulriksdal.

Shopping fra i ghiacci
Shopping nel quartiere Södermalm
Shopping nel quartiere Södermalm

Bianco-azzurro è il ghiaccio. Quello naturale che, a seconda dei periodi, “ferma” prima l’acqua del lago e poi quella del mare interno. E quello artificiale, delle piste di pattinaggio della città.
Nel primo caso, i lastroni compatti o rotti a losanghe e galleggianti, sono uno spettacolo a sé stante. Quasi un’antinomia tra l’architettura urbana e la forza selvaggia del ghiaccio. Basta andare a Riddarholmen o a Nybrokaien per vedere il ghiaccio davanti al Municipio o che blocca, come una “gelatina” fa col pollo, i battelli.

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Lo shopping è arcobaleno, per definizione. E la capitale è una vera “dispensa” per il “cercatore di regali”. Basta pensare agli oggetti di design, ai tessuti, ai gioielli, al vetro, ai vestiti, all’abbigliamento da outdoor, alla musica, all’antiquariato e all’artigianato.
Una zona trendy ma anche fuori dai circuiti turistici è “Sofo”, che sta per “a sud di Folkungagatan”, l’area a sud di Folkungagatan e a est di Götagatan, nel quartiere di Södermalm.
Un quartiere di nuova architettura, con negozi, ristoranti, bar e caffè, ognuno con uno stile diverso; e di giovani artisti e stilisti. Potete provare i negozi più interessanti di abbigliamento (Le Shop, Nytorgsgatan 23b, Sneakersnstuff, Åsögatan 124, Neu, Nytorgsgatan 36) e di arredamento (Coctail de luxe, Bondegatan. 34, Apparat, Nytorgsgatan 36, 125 kvadrat, Kocksgatan 17).

Infine, un tocco di Giappone
Atmosfere giapponesi a Hasseludden
Atmosfere giapponesi a Hasseludden

Se poi ne avete abbastanza dell’atmosfera natalizia, c’è un luogo perfetto per cambiare registro. Si chiama Hasseludden (Hamndalsvägen 6, Saltsjö-Boo, tel. 0046 87476100, www.hasseludden.com), ed è l’incontro tra Svezia e Giappone, che in quanto a canoni estetici non sono poi così lontane.

ppena fuori dal centro, su una collinetta boscosa che si affaccia su un braccio di mare, Hasseludden sposa l’architettura svedese con gli spazi giapponesi, con un centro “yasuragi”, cioè “pace e armonia”.
Come? Ma con l’acqua, naturalmente. Bagni, caldi e freddi, rituali, con massaggi, più tè, a litri rituali. Tutti vestiti con un bel “yukata” nero, tra stuoie, vetro, pietra e cemento lucidato. Doccia in camera con i mastelli, design svedese, meditazione zen, sedute di “qi-gong”, massaggi “shiatsu”. E cucina giapponese.

Poco natalizie ma molto interessanti sono anche due mostre della capitale: Andy Warhol, pittore, regista e creatore d’immagini, ospitato nel salone di Liljevalchs (fino al 9 gennaio 2005). “Drömmen om Italien” (Sognando l’Italia), che illustra i desideri dei viaggiatori scandinavi negli anni tra il 1750 e il 1870: pittori, scrittori e viaggiatori del Nord che volevano scoprire il nostro Paese e la Classicità (Museo Nazionale, fino a gennaio 2005).

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