Il Consiglio internazionale di coordinamento dell’UNESCO, nell’ambito del programma “Uomo e Biosfera”, ha approvato all’unanimità l’iscrizione di 3 nuovi siti italiani nel prestigioso network mondiale delle riserve UNESCO.
Si tratta di 2 siti a carattere inter-regionale, l’Appennino Tosco-Emiliano, e il Delta del Po (quest’ultimo sul confine fra Veneto e Emilia Romagna), e del sito Alpi Ledrensi e Judicaria che si estende dalle Dolomiti di Brenta al Lago di Garda nella Provincia di Trento.
Le 3 candidature erano state presentate all’UNESCO il 30 settembre 2014, dopo un lungo negoziato. In precedenza i siti Delta del Po e Alpi Ledrensi e Judicaria avevano ricevuto dall’UNESCO una valutazione non pienamente favorevole ed erano state rinviate. I nuovi dossier di candidatura, con l’aggiunta del sito dell’Appennino Tosco-Emiliano, hanno ottenuto ieri dall’UNESCO un voto unanime favorevole. Per l’UNESCO, infatti, questi 3 siti naturalistici sono esempi emblematici di sviluppo sostenibile, sapendo offrire al mondo intero l’esemplarità di un percorso di crescita economica e turistica rispettosa dell’ecosistema e della biodiversità.
Con queste nuove iscrizioni sono 13 le riserve italiane nella Lista dell’UNESCO: Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise, Circeo, Miramare e costiera triestina, Cilento e Vallo di Diano, Somma Vesuvio e Miglio D’Oro, Valle del Ticino (inter-regionale), Isole toscane, Selva Pisana, Area della Biosfera Monviso/RBT Monviso (transfrontaliera), Sila, Appennino Tosco-Emiliano (inter-regionale), Delta del Po (inter-regionale), Alpi Ledrensi e Judicaria.
Dopo 10 anni di sostanziale assenza dell’Italia in tale consesso internazionale ben 5 riserve sono state iscritte negli ultimi 3 anni, e 6 di quelle già presenti hanno rinnovato il proprio impegno con una estensione del proprio territorio.