Nel Parco Giardino Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, l’11 agosto si è tenuta la sesta edizione del concerto di mezza estate per proporre famose arie d’opera e canzoni della tradizione classica italiana. Noi ci siamo andati per assistere ai concerti e siamo rimasti affascinati dallo spettacolo del Parco Giardino che nel 2013 è stato insignito del premio quale “Parco più bello d’Italia” e nel 2015 risulta tra i 3 finalisti, ad Amburgo, dell’European Garden Award 2015, premio internazionale dedicato alle eccellenze naturalistiche europee nel campo della progettazione e della realizzazione di parchi e giardini.
La manifestazione musicale “Stelle della lirica” è stata organizzata dall’Associazione Arti e Mestieri di Valeggio sul Mincio con il sostegno di sponsor locali e delle Istituzioni Comunali con lo scopo di intrattenere il pubblico nella suggestiva atmosfera offerta dal parco trasformato in un teatro naturale all’aperto. Sono state cantate arie da famose opere: Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, Bohème, Turandot e Manon Lescaut di Giacomo Puccini, Andrea Chenier di Umberto Giordano, Traviata di Giuseppe Verdi, Elisir d’amore di Gaetano Donizzetti e brani classici dai titoli indimenticabili: Tu che m’hai preso il cuor e Non ti scordar di me. Le opere sono state interpretate dal tenore Marco Berti e dal baritono Ambrogio Maestri, insieme al soprano Jessica Nuccio, giovane promessa della lirica italiana, accompagnati dall’orchestra Filarmonia Veneta diretta dal maestro Daniele Agiman.
Parco Sigurtà: una storia secolare
Il Parco Sigurtà vanta una storia secolare. Nel lontano 1417 veniva chiamato “brolo cinto de muro”, una sorta di orto e giardino posto a corona intorno alla casa, dove si coltivavano piante da frutto e prodotti della terra per il sostentamento della famiglia, ma anche luogo di ritrovo e di svago. Nel tempo questo ameno luogo ha subito alterne vicende storiche, politiche ed ereditarie e vari passaggi di proprietà: fu acquistato dapprima dalla famiglia Contarini, seguito poi dai Guarienti, dai Maffei, dai Nuvoloni, per finire d’essere acquistato, nel 1941, dall’industriale farmaceutico Giuseppe Carlo Sigurtà. Quest’ultimo iniziò un imponente lavoro di ripristino del giardino, dopo aver scoperto di avere diritto a prelevare le acque del vicino fiume Mincio per l’irrigazione dell’enorme superficie, coperta da una vegetazione lussureggiante in una fusione armonica col paesaggio circostante.
Ospiti illustri vi hanno soggiornato
Il parco giardino occupa una superficie di 60 ettari, distante solo 8 km dalla rinomata Peschiera del Garda, è ricoperto da fioriture stagionali come i tulipani, le dalie, gli iris e le rose; da piante secolari disseminate ad arte lungo i percorsi e i sentieri che conducono alle aree d’interesse: il Viale delle rose, il Labirinto, il grande tappeto erboso, la Meridiana orizzontale, le piante officinali, i giardini acquatici, l’eremo, il monumento a Carlo Sigurtà, la pietra della giovinezza, il Castelletto, la grande quercia, l’albero più antico del parco con quattro secoli d’età, i bossi e la fattoria di Tà adatto all’approccio didattico.
Tra gli ospiti più illustri che hanno visitato o soggiornato presso il parco ricordiamo: l’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, Napoleone III e il poeta Ippolito Pindemonte che proprio qui compose l’epigramma “Sì dilettosa qui scorre la vita / ch’io qui scrupolo avrei darmi eremita”.
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