Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Pompei, ritrovata la struttura termale più antica del sito

Pompei Terme Repubblicane

Un nuovo scavo a Pompei ha portato alla luce una delle strutture più antiche facenti parte del sito archeologico: le Terme Repubblicane

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Pompei, il ritrovamento delle Terme Repubblicane

Pompei continua a scoprire e conseguire importanti risultati circa la sua attività di studio e di ricerca nei luoghi meno conosciuti degli scavi archeologici: le Terme Repubblicane, il quinto dei complessi termali identificati e presumibilmente il più antico stabilimento pubblico conservato nel sito.  L’edificio, adiacente l’ingresso del Foro Triangolare, nel corso della prima età imperiale (I sec. d.C.) era andato in disuso ed era stato inglobato dalle residenze private confinanti, quali la casa della Calce e la casa delle Pareti rosse. Nel 1950, l’archeologo Amedeo Maiuri ne documentò la planimetria, ma poi nessun altro si era occupato di questo scavo, al punto che terreno e vegetazione lo avevano interamente ricoperto.

Grazie al progetto dell’Università di Berlino (Freie Universität) diretto dalla Prof.ssa Monika Trümper in collaborazione con la Oxford University, e all’interessamento della Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia si è avviata un’ importante attività di studio articolata in due fasi. La prima, condotta nel mese di marzo con la pulizia generale dell’ area e il rilievo architettonico, che ha riportato alla luce la struttura delle terme scavate da Maiuri. La seconda, una campagna di scavo conclusasi in questi giorni e durata 3 settimane, tesa a comprendere l’evoluzione nel tempo dell’architettura e della tecnologia utilizzata per gli spazi termali.

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Pompei, Terme Repubblicane

Le Terme Repubblicane difatti, essendo tra le più antiche documentate a Pompei, si caratterizzano come momento di sperimentazione che confluisce nella soluzione ottimale delle Terme Stabiane, poco distanti e immediatamente successive, che rappresentano un modello perfetto di complesso termale con la tradizionale suddivisione e impostazione tecnologica poi in uso presso tutti gli edifici del genere. Conferma della più antica origine di queste terme potrebbe proprio essere la presenza di intercapedini areate poste al disotto del pavimento per creare la camera per il passaggio dell’aria calda per il riscaldamento degli ambienti termali, realizzate da una serie di canali paralleli, in luogo del tradizionale sistema delle colonnine di mattoni poi comunemente adottate in tutte le terme romane. Le indagini di studio si sono non a caso concentrate nell’area del laconicum (sauna) e del praefurnium (fornace), che risultano tra gli esempi più antichi noti per la fase di passaggio dal modello greco a quello romano, al fine di precisarne lo sviluppo cronologico e il funzionamento.

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Oltre all’attività di scavo si è prodotta una nuova pianta dell’area e la schedatura mediante fotogrammetria e/o laserscan di tutti gli elementi architettonici e decorativi. La campagna proseguirà in futuro con ulteriori indagini stratigrafiche dell’edificio per precisarne fasi e funzioni dei diversi settori. I risultati delle ricerche sono fondamentali per fornire tutti gli strumenti scientifici necessari alla progettazione del restauro, alla conservazione e alla finale fruizione da parte del pubblico.

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