Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

LoveItaly, a favore del patrimonio culturale italiano

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LoveItaly, associazione no profit, ha l’obbiettivo di creare una comunità globale che partecipi attivamente alla salvaguardia del patrimonio culturale italiano

LoveItaly
Pompei, particolare del Cubicolo n. 3 della Domus del Centauro

Creare una comunità globale che partecipi attivamente alla salvaguardia del patrimonio culturale italiano attraverso la potente energia del crowdfunding e con il faro della totale trasparenza e tracciabilità dei fondi raccolti. É questo l’ambizioso progetto di LoveItaly, l’associazione no profit presentata a Roma, presso l’Associazione della Stampa Estera in Italia. L’obiettivo della piattaforma, nata da un’iniziativa americana, è dar vita a un movimento internazionale: si rivolge infatti non solo agli italiani, ma anche ai milioni di stranieri che amano l’Italia. La parola d’ordine è “Siamo tutti coinvolti”, l’hashtag #BEpArtofHistory. Loveitaly! funziona secondo la logica del “keep-it-all”: qualsiasi somma raccolta grazie alle donazioni della gente andrà a contribuire alla realizzazione anche solo parziale del progetto. Il tutto con rigorosa trasparenza.

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Pompei, Cubiculo 3 della Domus del Centauro

LoveItaly si è già messa in moto con due opere di restauro. Una riguarda il Cubiculo 3 della Domus del Centauro negli scavi archeologici di Pompei, l’esempio più importante a Pompei di una camera da letto del II secolo a.C.. Il secondo intervento mira invece a ristrutturare il “Tiaso Marino“, un sarcofago del II secolo che si trova nello scalone di palazzo Corsini alla Lungara, sede della romana Accademia dei Lincei. Il costo delle due operazioni non supera i 40mila euro di sponsorizzazione. D’altra parte sopra quella cifra per legge l’investimento di un bene pubblico deve essere deciso nell’ambito di una gara.

LoveItaly“LoveItaly vuole promuovere una battaglia anche per cambiare l’approccio verso la tutela dei beni artistici e per rendere più elastico il rapporto con le Pubbliche amministrazioni”, afferma Fabio Galeandro, funzionario archeologo presso la Soprintendenza Speciale Pompei. “Attraverso i social contiamo di raggiungere milioni di persone e di creare una comunità globale che partecipi attivamente”, ha detto Luigi Capello, co-fondatore e amministratore delegato della holding di partecipazioni LVenture, il gruppo che ha donato la tecnologia e la comunicazione, oltre a qualche migliaio di euro. “Con il progetto, vogliamo contribuire a creare un senso di attaccamento e di rispetto per il nostro patrimonio culturale”.

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