Si è svolta ieri, 28 gennaio 2016, negli spazi congressuali del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa la 13ma edizione dell’Albergatore Day di Federalberghi Roma, la più grande manifestazione della Capitale dedicata al turismo e all’ospitalità. Un’intera giornata di confronti, dibattiti e proposte mirata a fotografare la situazione del turismo romano al tempo del Giubileo, del commissariamento della Capitale e delle minacce derivanti dalla crisi internazionale.
Ad aprire i lavori il Seminario curato da esperti di Federalberghi Roma: “Le imprese del settore turismo e la crisi di redditività. Come cambiare rotta?”, con casi e soluzioni in tema di rapporti con le Online Travel Agencies e disintermediazione, abusivismo ricettivo, costo del lavoro e formazione del personale, acquisto di beni e servizi.
A seguire, un confronto diretto tra le Istituzioni e le Associazioni imprenditoriali nella Tavola Rotonda “Apriamo le porte al turismo. L’impegno delle Istituzioni per il rilancio del territorio e dell’economia turistica”, cui hanno partecipato il Presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, il Presidente di Confcommercio Roma, Rosario Cerra, il Vicepresidente con delega al Turismo della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio e il Prefetto di Roma Capitale, Franco Gabrielli. Il seminario: “La ristrutturazione del debito d’impresa: come affrontare e gestire con successo una crisi aziendale” ha chiuso i lavori.
Per il Presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, i temi e lo spirito dell’Albergatore Day 2016 hanno voluto indicare la strada da seguire nei prossimi mesi secondo la ‘base’ imprenditoriale di Roma: “Al di là delle illusioni e delle speranze,” ha detto Roscioli “Roma si trova a fare i conti con un presente che vede in decisa crisi la redditività del suo tessuto imprenditoriale, specie per ciò che riguarda il turismo. L’invito che rivolgiamo a noi stessi è, come sempre, quello di rimboccarci le maniche per porre le basi di un futuro migliore, ma alle Istituzioni diciamo anche che non c’è più tempo: i cambiamenti strutturali e di programmazione vanno fatti subito perché l’elezione del nuovo Sindaco porterà fisiologicamente almeno sei mesi di ritardo nella soluzione dei problemi più pressanti, cioè un tempo che ormai non possiamo permetterci”.