E’ vero, gli alluvioni arrecano danni. Sono calamità naturali spesso tragiche, perché riescono a portare via tutto: affetti, tracce, testimonianze storiche, ricordi personali e familiari. Fortunatamente, nella disgrazia, sono apparsi tesori: nella tragedia è apparsa una luce, grazie agli operatori che hanno lavorato senza sosta e che ha reso possibile il rinvenimento di nuove e stupefacenti scoperte lungo il Golfo di Baratti in provincia di Populonia – Piombino, in Toscana. Durante i lavori di recupero gli operatori hanno trovato una nuova sezione dell’antica necropoli. Trovati due giovani inumati sepolti supini, uno sopra l’altro, inseriti in due vasi accostati per la bocca.
La Soprintendenza Archeologica della Toscana fornisce nuovi aggiornamenti sugli scavi di recupero in corrispondenza degli smottamenti verificati lungo la falesia di Baratti. “Un rinvenimento spicca in particolare tra gli altri, spiegano dalla Soprintendenza: è stata recuperata una straordinaria sepoltura a fossa. Contrariamente al tipico costume villanoviano attestato a Populonia, che prevede la deposizione dei resti dell’inumato in un’urna-ossuario, a sua volta interrata in un pozzetto rivestito di lastre di arenaria, i due inumati, di giovanissima età, erano sepolti supini, uno sopra l’altro, inseriti in due vasi (un pithos ed un biconico) accostati per la bocca. La sepoltura, già di per se straordinaria, – commenta – ha restituito un ricchissimo corredo di gioielli in bronzo, argento ed ambra, ora in attesa di restauro”.
Terminata la fase di emergenza prosegue il recupero dei contesti archeologici coinvolti nelle frane e la loro messa in sicurezza.