Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

La vendemmia “archeologica” di Pompei

Nel rispetto delle tecniche di viticoltura di duemila anni fa, si rinnova il taglio delle uve nel sito archeologico di Pompei. Un esperimento che produce un vino speciale

Raccolta dell'uva davanti al Triclinio estivo
Raccolta dell’uva davanti al Triclinio estivo

Pompei celebra ogni anno il rito della vendemmia attraverso il tradizionale taglio delle uve nei vigneti sperimentali dell’area archeologica. La raccolta delle uve che produrranno il pregiato vino Villa dei Misteri, Pompeiano IGT rosso, si è svolto qualche giorno fa nei vigneti del Foro Boario, del Triclinio estivo, della Domus della Nave Europa, della Caupona del Gladiatore, di Eusino, e nell’Orto dei Fuggiaschi.

L’esperimento a metà tra archeologia ed enologia nasce nel 1994, su un’area limitata degli scavi, grazie agli studi di botanica condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate e alla collaborazione con l’azienda vitivinicola campana Mastoberardino. Oggi l’iniziativa interessa tutte le aree a vigneto delle Regiones I e II dell’antica Pompei, per un’estensione di poco più di un ettaro ripartito su 10 appezzamenti di diversa estensione. La produzione potenziale ammonta a circa 50 quintali di uva per ettaro.

Botanica e archeologia

Vigneto del Foro Boario
Vigneto del Foro Boario

Lo staff del Laboratorio di ricerche applicate della Soprintendenza archeologica di Pompei studia da anni gli ambienti naturali del 79 d.C. dell’intera area vesuviana e si avvale della collaborazione di numerose Università italiane e straniere. Dentro al vigneto del Foro Boario, il più vasto, davanti alle rovine dell’anfiteatro e vicino alla palestra grande, si trova l’antica cella vinaria: un piccolo edificio con 10 “doli” interrati. I doli sono grandi contenitori in terracotta dove avveniva il processo della vinificazione. La preziosa bevanda, è noto, aveva un ruolo importante nella vita delle popolazioni vesuviane e di cultura latina in genere. Le indagini archeologiche hanno confermato che la coltura dei vigneti avveniva anche all’interno della cinta muraria della città, nei giardini e negli orti che ornavano le case, e nei quartieri periferici nei pressi dell’Anfiteatro.

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Un vino dal sapore… antico

Un affresco pompeiano riprodotto sull'etichetta del vino Villa dei Misteri
Un affresco pompeiano riprodotto sull’etichetta del vino Villa dei Misteri

Il vino Villa dei Misteri è realizzato con uve della qualità piedirosso e sciascinoso. Una bottiglia, assicura l’impresa vinicola Mastoberardino, dalle  caratteristiche uniche in quanto realizzato secondo le tecniche di viticoltura di duemila anni fa. “E’ curioso – commentano dall’azienda – come a distanza di 2000 anni le più raffinate ed evolute tecniche di vinificazione continuino a basarsi sullo stesso principio, quello del controllo delle temperature, dell’uso del freddo”.  (12/10/2012)

 

Info: www.pompeiisites.org; www.villadeimisteri.com

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