Se si parla di Inter, a sentire quelli del Corriere i nerazzurri sarebbero alla canna del gas, vedansi pagg. Sport, 25/2: “Thohir vende?”, da cui si evince che, però, il costo sarebbe altino (410 milioni di cui 110 che il ‘presi’ indonesiano ‘rivorrebbe indietro’ e 300 di ‘puffi’ nel senso di debiti maturati con le banche).
Da cui si evince che, senza più manco un ghello in cassa, la gloriosa squadra milanese dei nerazzurri (ce n’è anche un’altra ma talmente poco nota da sfuggirne al momento il nome) in sede di campagna acquisti si ritroverebbe a dover comprare la fuffa del mercato, o sfigati sconosciuti oppure (foto in esclusiva per mondointasca.org) promesse dall’incerto futuro …
La vicenda delle “Statue Oscurate” (e meno male che erano dee donne, se fossero stati dei maschi gli avrebbero tagliato le balle pur di far contento il capo iraniano col petrolio) ha generato curiosità al punto che (secondo alcuni) sono aumentati i visitatori dei musei.
E se fan vedere la ministra Boschi (di cui l’umile estensore di queste bislacche righe è perdutamente innamorato) “desnuda” (e magari pure con la ministra Madia, dal meraviglioso ‘regard de Venus’ facente impazzire il già citato estensore) le code fuori dal museo raggiungerebbero il kilometro di lunghezza.
C’è chi si stupisce che la Gran Bretagna se ne fotte (o quasi) dell’Europa considerandola (quasi) una inutile (e comunque insignificante) appendice delle Isole Britanniche.
E gli attuali matusa che andavano a Londra a imparare l’inglese (lavorando, salvo qualche rampollo Agnelli e il Luca Montezemolo, quello che adesso, “per fare le Olimpiadi a Roma” considera poca cosa i miliardi di euro necessari, e beninteso degli altri) ricorderanno benissimo che alla stazione di Waterloo (a quei tempi di lì partivano e arrivavano i treni per l’Europa) informavano: “Nebbia sul Channel, il Continente è isolato” …
Alla stampa italiana non piace Trump, candidato alla Casa Bianca, perché dice le parolacce.
E oltretutto, ‘sto porcellone, le parolacce le dice per esteso, mentre (tipo le ‘demi vièrges’) la maggioranza della stampa del Belpaese (ma alcuni giornali meno ‘prudes’ han già capito tutto e scrivono, appunto, per esteso quel che si pensa/scrive) continua a usare i puntini puntini puntini, col risultato che –ad esempio- se si scrive “Testa di ca…” oppure “Faccia di me…” (ormai soltanto) lo 0,0001% dei lettori non sa che c…. voglia dire.
A Napoli alla prova scritta del concorso per diventare avvocato il 20% è risultato identico imperocchè eseguito col “copia incolla”…
Ma che fare? Mah. Forse basterebbe che quel 20% di furbi futuri avvocati (e chissà i loro clienti) fosse condannato (mediante identica sentenza pertanto redatta col “copia – incolla”) a una identica pena (ad esempio qualche settimana, ma da ‘fare davvero dentro’) dopodiché non restava che stampare un ordine di carcerazione (beninteso sempre col “copia – incolla”).