Nelle decine di traversate che mi è capitato di fare nel corso degli anni, l’isola della Giraglia e Cap Corse sono sempre stati il primo o l’ultimo saluto che l’Île de Beauté mi dava nel momento dell’arrivo e, in quello un po’ più triste, della fine della vacanza. Cosa peraltro inevitabile per chi arriva con la nave in Corsica partendo da Nizza, da Savona e anche da Livorno. Il lungo groppone montagnoso di Cap Corse è il biglietto da visita dell’isola. La nave lo costeggia interamente sul versante orientale per poi entrare in porto a Bastia. Specie al mattino, dopo la traversata notturna, si scorgono i paesini della costa e quelli arroccati in alto illuminati dalle prime luci del giorno. E a volte, a seconda di come tira il vento, man mano che la nave si accosta, si percepisce distintamente il profumo della macchia mediterranea. Quella mescolanza di essenze che a Napoleone faceva riconoscere la sua isola ad occhi chiusi.
Cap Corse, l’isola nell’isola
Per molti turisti, Cap Corse è solo quello sguardo dalla nave. Sbarcati a Bastia, si prende quasi sempre la via del sud lungo la costa orientale o ci si porta verso l’Ile Rousse, Calvi e le località balneari del versante occidentale. L’ho fatto anch’io molte volte, ma in questo viaggio ho deciso di dedicarmi a Cap Corse, quello che molti definiscono “un’isola nell’isola”. Intanto, Bastia. Perché trascurarla? Certo è più severa e meno solare di Ajaccio. Ma è sufficiente attraversare l’animata place Saint Nicolas con le terrazze affollate dei caffè o soffermarsi davanti alle vetrine di Mattei, magnifico emporio di prodotti locali, per entrare subito in sintonia con l’atmosfera isolana. Percorrendo rue Napoléon si incontrano oratori rinascimentali e barocchi e man mano che ci si avvicina al vecchio porto, protetto dalla facciata della chiesa di St-Jean-Baptiste, e cuore dell’animazione serale ci si rende conto di come la città stia portando avanti, passo dopo passo, il recupero e il restauro del proprio centro storico.
La passeggiata più bella è quella che sale al Palais des Gouverneurs attraverso il Jardin Romieu. Dall’alto dei giardini pensili si gode una magnifica vista sulla città e il litorale tirrenico.
Bastia, Terra-Nova è ancora cinta dai bastioni
Il palazzo è la porta d’accesso alla parte alta della città detta Terra-Nova, ancora cinta dai bastioni, e caratterizzata da stradine che si aprono su deliziose piazzette come place du Donjon.
Facendo base in città se ne possono scoprire i dintorni, magari in maniera attiva noleggiando una bicicletta. Lo stagno di Biguglia si trova appena a sud di Bastia ed è protetto da una riserva naturale di 1.790 ettari che si può costeggiare in tutta la sua lunghezza lungo la strada litoranea che lo separa dal mare. L’Écomusée du Fortin, all’ingresso settentrionale della riserva naturale è il punto dove informarsi e può essere il primo punto di osservazione della flora e della fauna che popola questo importante ecosistema.
Altra idea per una vacanza attiva è quella di uscire in mare con il kayak partendo dal delizioso porticciolo di pescatori di Erbalunga, protetto da una delle tante storiche torri di avvistamento risalenti all’epoca della dominazione genovese. Siamo solo a una quindicina di chilometri a nord di Bastia nel territorio di Cap Corse, ma già si intuisce il lato selvaggio dell’isola. Al ritmo regolare delle pagaiate si scoprirà un tratto suggestivo di costa, approdando di tanto in tanto in solitarie calette per rifocillarsi con spuntini a base di prodotti corsi.
Erbaluga perla di Cap Corse
Erbalunga, una delle perle di Cap Corse, si raggiunge facilmente con la D80, la strada litoranea che fa tutto il giro del capo, oppure deviando verso l’interno per scoprire deliziosi paesini come Ville de Pietrabugno, Canale, San Martino di Lota. Il mare è appena là, sembra di toccarlo, ma l’atmosfera tranquilla di questi villaggi è quanto di più distante dalla concitazione che domina il litorale in piena stagione. E’ quella sensazione unica di “montagna sul mare” che sa dare Cap Corse e un po’ tutta la Corsica. Ma qui la si gode con particolare intensità, perché il dito di Cap Corse è molto stretto e il mare, sia il versante tirrenico sia quello aperto verso il Mediterraneo, è sempre lì, vicino e lontano allo stesso tempo. Emozioni uniche che si possono vivere soprattutto in primavera, quando la macchia è completamente fiorita e le temperature permettono di affrontare dei mini trekking alla scoperta delle montagne di Cap Corse.
Uno degli itinerari più suggestivi sale da Nonza verso il Monte Stello, che con i suoi 1.307 metri è il tetto del capo. Siamo sul versante occidentale, severo e grandioso, con la strada che spesso corre alta sul litorale. Nonza è famosa per la sua grande spiaggia grigia, ma vale la pena addentrarsi fra le stradine del paese per salire fino alla Torre Pascal Paoli che offre un immenso panorama. Lo stesso che si apprezza con più calma concedendosi una sosta per un gelato, un drink o un pranzo da la Sassa. Il locale è ricavato su terrazze a strapiombo che affacciano su una delle spiagge più scenografiche della Corsica.