Casablanca! Solo pronunciare questo mitico nome evoca in tutti noi il famoso film del ’42 di Michael Curtiz: poliziotti francesi, spie naziste, fuoriusciti antifascisti, avventurieri di rango, piccoli sciacalli fanno da corollario a Humphrey Bogart (Rik) e Ingrid Bergman (Ilsa) nella scena più drammatica del film che si svolge nell’aeroporto.
Oggi è tutta un’altra musica, arrivare a Casablanca, la principale città del Marocco, è un viaggio che, grazie al volo diretto da Napoli della compagnia di bandiera Royal Air Maroc da poco inaugurato, si effettua in tutta comodità e tranquillità.
In poco più di tre ore di volo, nei giorni di martedì, giovedì e sabato, si lascia la città partenopea e si giunge in un paese fra i più moderni dell’Africa del nord, dove negli ultimi anni si è avuta una crescita senza precedenti nei vari settori dell’economia.
Anche il trasporto aereo marocchino ha avuto un enorme sviluppo. Il Marocco oggi dispone di 70 aeroporti, di cui 19 sono internazionali; l’Aeroporto Mohammed V di Casablanca nel 2015 è stato il 4º aeroporto africano in termini di traffico. Molteplici i collegamenti con le città più importanti del Paese, tra queste: Agadir, Fez, Ouarzazate, Tangeri e Marrakech.
Marrakech-Menara: 122 milioni di euro per il terzo terminal
L’aeroporto di Marrakech-Menara, a soli tre chilometri dal centro della città, ha inaugurato nello scorso dicembre il terzo terminal, con un investimento di 122 milioni di euro, per far fronte alla crescita del traffico passeggeri e sostenere lo sviluppo turistico della città.
Lo scalo ha la capacità di ospitare 12 aerei in più a medio raggio con un volume d’accoglienza di 9 milioni di passeggeri all’anno. La superficie del nuovo terminal è di 57mila metri quadrati e si sviluppa su tre piani, con un’altezza di 18 metri e con una cupola di vetro speciale che raggiunge i 30 metri.
Vi sono poi sistemi che regolano la temperatura interna, minimizzano l’illuminazione artificiale e raccolgono le acque piovane per l’irrigazione degli spazi verdi. Marrakech è una città di oltre un milione di abitanti dai forti contrasti: ricchezza che si può vedere negli hotel extra-lusso e povertà delle classi umili.
Hotel per un totale relax
Molti gli alberghi che offrono ogni tipo di confort, al di là di ogni immaginazione. Al top vi è il famoso Hotel Royal Mansour che dispone di 53 riad (residenze private), con sete e broccati, opere d’arte artigianali uniche e mobili su misura; cunicoli sotterranei consentono ai 500 dipendenti di accedere con rapidità e discrezione, rispettando la privacy degli ospiti.
Una piscina personale sul tetto, un bagno turco privato e un camino consentono il perfetto relax. I ristoranti hanno tre stelle Michelin. I riad più grandi dispongono anche di un maggiordomo dedicato.
L’hotel in stile marocchino La Sultana, inaugurato nel 2004, è un hotel a 5 stelle con interni lussuosi, vicino alla moschea di Koutoubia e ai giardini Majorelle e Harti. I bagni sono interamente in marmo, a disposizione dei clienti una piscina esterna e una piscina interna nonché un centro wellnes con hammam e sauna. Chi viaggia per lavoro può disporre di un centro business.
Il ristorante offre una cucina internazionale con un’atmosfera tranquilla.
L’hotel Le Méridien N’Fis, nel quartiere residenziale Hivernage, è al centro di un parco di cinque ettari e si affaccia su magnifici giardini andalusi. Si trova nelle vicinanze dei giardini della Menara e dei due campi da golf della città. Entrambi offrono una magnifica vista delle montagne dell’Atlante.
«L’anima di un Riad, lo spirito di un hotel»: questa la filosofia dei Jardins de la Medina, un hotel de charme in una dimora tradizionale e storica, già di proprietà della famiglia reale, nel cuore della Medina. Ha mantenuto l’architettura originale del XIX secolo, le camere sono inserite nel giardino di 3000 mq tra le palme centenarie, le jacaranda e gli aranci amari.
Marrakech: raduno dei morti
La povertà viene vissuta con dignità da una larga fascia della popolazione che ogni giorno si da appuntamento nella piazza Djemaa El-Fna che è il cuore pulsante di Marrakech. Il cui nome arabo significherebbe “raduno dei morti”, in ricordo delle esecuzioni dei secoli scorsi.
Come in un palcoscenico all’aria aperta, di giorno vi sono: disegnatrici di tatuaggi con henné, acrobati, danzatrici, incantatori di serpenti, musicisti, venditori di acqua nei loro caratteristici costumi, dentisti ambulanti e cantastorie.
Di notte lo scenario cambia completamente, ed ecco comparire dal nulla panche e sedie per gli avventori dei cucinieri ambulanti che preparano carne e pesce arrostito, verdure, zuppe e spezie. Per chi non vuole mischiarsi a tanta umanità, può sempre assistere al tramonto allo spettacolo dalle terrazze dei bar che si affacciano sulla piazza. Tutto questo avviene ciclicamente da oltre mille anni.
L’imponente piano di restauro della Medina
La città beneficerà a breve di un importante piano di riqualificazione che ha l’obiettivo di ristabilire il suo aspetto architettonico autentico, restaurare gli edifici storici e valorizzare il tessuto urbano tradizionale.
La Medina si estende per 700 ettari ed è tra quelle più grandi del Marocco e più popolate del nord Africa. Il Re del Marocco, Mohammed VI, ha difatti appena inaugurato l’inizio dei lavori per il recupero dei principali monumenti e dei luoghi di interesse, con investimenti pari a 10 milioni di euro che si aggiungono ai 600 milioni stanziati nel 2014.
Marrakech avrà così una nuova vita e verrà rafforzata la vocazione internazionale e turistica della città con l’incremento dei circuiti turistici e spirituali, la costruzione di un pronto soccorso, il recupero delle mura e degli edifici storici della città vecchia, la valorizzazione del quartiere ebraico Mellah e il ripristino della scuola coranica, la mèdersa Ben Youssef.
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