Si sperimenta una strana sensazione di leggerezza nel seguire pagina dopo pagina la narrazione a quattro mani di Corrado Ruggeri e Folco Quilici. Due viaggiatori d’eccezione. Il primo inviato del Corriere della Sera e celebre per i tanti reportage giornalistici e libri dedicati ai viaggi. In particolare quelli da lui compiuti in Asia. Il secondo ha modellato la sua vita intensa e avventurosa tanto quanto un romanzo, sui tanti viaggi ed esplorazioni compiute in ogni angolo del mondo. Per entrambi un passo leggero, come si addice ai grandi viaggiatori e ai bravi narratori.
Che ne venisse fuori un libro divertente, scorrevole e generoso nei consigli era cosa scontata. Meno lo era il fatto che nell’era del digitale un supporto cartaceo potesse competere senza troppi problemi con i tanti siti e blog dedicati ai viaggi. Questione di suggestioni, ovviamente, le tante che i due ci propongono nei 41 capitoli di Sì, viaggiare. Ognuno dedicato a una parte essenziale del viaggio e del viaggiare.
Sì, viaggiare: qualche esempio
In aereo il bon ton del bravo viaggiatore prevede di astenersi dall’applauso al momento dell’atterraggio. Gesto liberatorio, certo, ma che sottende una certa sfiducia se non nelle abilità del comandante, quantomeno nelle capacità di un oggetto del peso di svariate tonnellate a starsene in volo per ore e ore senza venire giù come una pietra. Detto questo i due forniscono rassicuranti statistiche sulla sicurezza dei voli aerei e utili suggerimenti su come comportarsi in caso di vicini fastidiosi. Unico scampo in situazioni come queste è munirsi delle cuffie in dotazione e attardarsi in bagno più del necessario. Vale la pena considerare il consiglio finale: quello di viaggiare leggeri e con poco bagaglio.
Per gli appassionati di letteratura di viaggio, per quelli che non possono fare a meno di acquistare vagonate di libri in vista della partenza stupirà sapere che meglio sarebbe non leggere troppo. Proprio così. Evitate di arrivare sul luogo scelto per la vostra vacanza con dei filtri culturali che potrebbero, in qualche maniera, nuocere a una visione autentica del luogo che intendiamo visitare. Non certo un invito a una beata ignoranza visto che il tempo della lettura è solo posticipato. Al nostro rientro infatti sarà utile confrontare quanto abbiamo scoperto, quello che ci siamo portati dietro in termini di emozioni e suggestioni con libri specifici dedicati alla meta che abbiamo appena esplorato.
Si, viaggiare: Alberghi stravaganti
Tra i vari capitoli incontriamo poi delle vere e proprie chicche come quello dedicato agli alberghi particolari che per loro stessa vocazione, più che luoghi in cui dormire, sono diventati destinazioni da non perdere. Gli alberghi stravaganti offrono un vasto repertorio di singolarità, non proprio alla portata di tutti, ma dall’incredibile fascino. Ce ne sono anche nel nostro Paese dove in Sicilia è possibile ad esempio dormire in un faro, mentre a Perugia, patria della cioccolata, troviamo un hotel davvero particolare, arredato in ogni sua stanza con dettagli che ricordano la sublime sostanza.
In giro per il mondo non mancano le opportunità di soggiornare in alberghi stravaganti sia nell’aspetto che per i contenuti. Alcuni si rivolgono ad esempio a un pubblico davvero particolare: quello dei gamer. Console in ogni stanza, schermi di nuova generazione e poltrone degne della Formula 1. Una stranezza? Non proprio, visto che l’industria del gaming digitale macina ogni anno cifre da record con le piattaforme di gioco online a trainare un settore in continua crescita, sia per la diversificazione dell’offerta ludica, sia per la possibilità di accedere ai contenuti ludici da qualunque angolo del mondo.
Le innovazioni tecnologiche poi, come i virtual game di SportPesa hanno reso possibile partecipare a simulazioni realistiche di competizioni sportive passando dal calcio ai giochi di cavalli virtuali in un click, per offrire agli utenti (o agli ospiti), una dimensione ludica più appassionante e coinvolgente. Non sorprende allora che anche gli albergatori se ne siano accorti. E se i Millennials sono di certo attratti da proposte di questo tipo, non mancano comunque i veri avventurieri, quelli che si ficcano nel sacco a pelo per soggiornare in un suggestivo, ma di certo meno comodo Igloo Hotel.
Si, viaggiare: anche con il virtual torur
Questione di gusti come ci fanno ben comprendere Ruggeri e Quilici, soprattutto nel capitolo dedicato a sistemi di locomozione tanto antiquati quanto affascinanti. Nell’era della velocità, anche il viaggio si è dovuto adeguare. Le vecchie e lente ferrovie stanno lasciando il posto a collegamenti aerei o stradali sempre più rapidi e soprattutto meno costosi.
Per chi volesse mettersi in viaggio e salire a bordo del treno che collega la città di Cuzco a quella di Jujuy, sulle sponde del lago Titicaca è bene ricordare, come ci suggeriscono i due scrittori, di verificare l’esistenza del servizio. Presto infatti itinerari ferroviari come questo potrebbero essere smantellati. A volte però la tecnologia ci viene in aiuto come nel caso del virtual tour a bordo del treno in partenza dalla cittadina norvegese di Myrdal fino allo spettacolare scenario del fiordo di Aurland. Carrozze d’antan perfettamente conservate: seggiolini in legno e spifferi inclusi.
Perché in un’epoca così strana come la nostra anche questo è viaggiare.
Sì, viaggiare. Come, quando, con chi, perché di Folco Quilici e Corrado Ruggeri, Mondadori Editore, pagine 188, €16,00