Il rilancio dei piccoli borghi nel nostro Paese, per invertire il fenomeno dello spopolamento, passa anche dalle nuove forme di turismo. Una consapevolezza che sta facendo crescere in molte realtà locali l’idea e l’esigenza di mettersi insieme per rilanciare e promuovere le peculiarità del proprio territorio. Nei tanti borghi c’è un’Italia spesso nascosta, poco conosciuta, certamente autentica, da visitare e da scoprire in tutti i suoi aspetti.
Nelle Marche recentemente è nato PIC On – Esperienze di cui parlare, una iniziativa del Gal Piceno, che va in questa direzione. Lo scopo è aggregare e far dialogare i piccoli e piccolissimi borghi della provincia di Ascoli Piceno. Al progetto, infatti, hanno già aderito 23 comuni. Il più grande è Cupra Marittima, l’unico sul mare, che conta oltre cinquemila residenti, mentre il più piccolo è Palmiano che ha poco più di 160 abitanti.
Pic On: Borghi dal fascino senza tempo
Tutti i comuni che formano l’area PIC On, sono situati nella parte meridionale delle Marche, al confine con Abruzzo e Umbria. Una terra accogliente e genuina con paesaggi splendidi e meravigliosi panorami. Lo sguardo si perde sui rilievi collinari che dalla costa vanno verso i Monti Sibillini. Luoghi ricchi di storia, tradizione e folklore. Borghi che conservano arte, cultura rurale e naturalmente cibo e buon vino.
Sono tutti borghi medievali da cartolina che conservano un fascino senza tempo e che meritano di essere visitati. Il Gal Piceno, promotore del progetto, intende organizzare e promuovere un’offerta turistica che faccia conoscere il territorio, le sue genti, la storia e le tradizioni gelosamente custodite. A tale scopo ha realizzato il portale PIC ON permettere in rete le attività produttive, della ristorazione e dell’accoglienza per una maggiore visibilità.
Borghi marchigiani: Pace, tranquillità, fascino del paesaggio
Una volta giunti in questi luoghi è come fare un tuffo in un’altra dimensione. Ci si scorda del traffico e del caos degli affollati centri urbani. I rumori della città diventano un lontano ricordo. Passeggiando si sentono i propri passi. Prendersi una pausa per visitarli consente di rallentare, di godere la bellezza del paesaggio in tutta calma.
Questa terra è anche famosa per le specialità culinarie realizzate con materie prime di qualità del territorio: dalle olive fritte al tartufo, dai salumi ai formaggi e al vino. Ogni borgo sorprenderà con le sue specialità.
In questo servizio conosciamo più da vicino: Acquaviva Picena, Montalto delle Marche, Cupra Marittima.
Viaggio di scoperta: Acquaviva Picena
Il nostro viaggio di scoperta comincia da Acquaviva Picena nell’entroterra di San Benedetto del Tronto. Il borgo medievale sorge su una collina a 359 metri slm, ed è caratterizzato dalla Rocca, esempio di architettura militare. La sua costruzione si deve ai nobili della famiglia Acquaviva nella seconda metà del XIII secolo.
L’imponente fortezza dalla pianta a quadrilatero irregolare racchiude un’ampia corte centrale rafforzata da torrioni. Il mastio con i suoi 22 metri di altezza domina la Piazza del Forte. Uno spazio che sembra disegnato per una scenografia, con case basse disposte a semicerchio. L’interno della Rocca ospita un’interessante esposizione di armi antiche. Come nelle migliori leggende castellane, si narra che il maniero sia abitato dal fantasma del Capitano della Rocca, ucciso nel 1432 da un condottiero con un inganno.
Sponsalia: rievocazione storica
Nella Fortezza di Acquaviva Picena in estate si svolge Sponsalia. Un evento che rievoca la storia del matrimonio tra Forasteria d’Acquaviva e Rainaldo di Brunforte (1234). Una festa medievale che a partire dal 1988 viene organizzata tra i mesi di luglio e agosto e prevede la disputa del Palio del Duca.
La rievocazione storica con i costumi dell’epoca è allestita all’interno della Fortezza in una cornice di bracieri, fiaccole, musiche, canti, balli medievali, intrattenimenti, fuochi.
Quest’anno Sposalia si svolge la prima settimana di agosto. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione al sito: www.paliodelduca.it.
Acquaviva Picena: Piazze e chiese
Le strade del Borgo sono raccordate da rampe a gradoni. Ne è un esempio il Vicolo Trabucco che, ci raccontano, nell’antichità vi si trovavano macchine belliche simili alle catapulte.
Il borgo ha una forma allungata tra due opposti colli. Il suo baricentro è rappresentato dalla Piazza San Nicolò dove affaccia la Chiesa di San Nicolò, del XVI secolo, la Casa Rossi Panelli e la Torre Civica.
Fuori dal centro storico edifici religiosi di pregio sono la Chiesa di San Francesco, annessa al convento francescano con chiostro, il più antico della Marca Fermana, fondato dallo stesso Francesco d’Assisi.
Altre chiese di interesse sono: chiesa di San Lorenzo, con all’interno una grande pala d’altare del seicentesco, chiesa di San Giorgio e di Santa Maria delle Palme.
Antichi mestieri: Museo della “Pajarola”
Dal divino al terreno. Lasciate le chiese volgiamo lo sguardo verso un’antica attività tradizionale del borgo di Acquaviva Picena, la produzione di cesti di paglia. Si tratta di una particolare lavorazione che si tramanda da generazioni.
Restiamo affascinati dall’abilità di Mimma Massicci, Nadia Mosca e Maria Gaetani che, all’interno del Museo della Pajarola, intrecciano fili di paglia di frumento, vimini e canne palustri, creando oggetti di uso quotidiano, articoli d’arredamento e da indossare come gli orecchini.
Una tradizione che nelle famiglie contadine le donne hanno continuato fino agli anni novanta del secolo scorso, come documentano le immagini fotografiche nel museo.
Viaggio di scoperta: Montalto delle Marche
Da Acquaviva Picena percorrendo la strada provinciale 23 per circa 25 km, si raggiunge Montalto delle Marche dove ha sede il Gal Piceno, punto di riferimento per i borghi minori dove comunque restano presenti le vestigia di un passato fiorente sotto il profilo economico e culturale.
Il centro storico di Montalto delle Marche è impreziosito da antichi palazzi e monumenti e conserva una sua eleganza.
È uno dei borghi che è stato patria di intellettuali, artisti e figure ecclesiastiche di prestigio come il Papa Sisto V.
Felice di Peretto da Montalto nacque a Grottammare ma la famiglia si trasferì a Montalto quando aveva nove anni. Salì al soglio pontificio nel 1585 assumendo il nome di Sisto V. Nei suoi 5 anni di pontificato fu un tenace riformatore e un abile finanziere. Tanto da essere definito il ‘Papa Tosto’. La sua figura ha influito enormemente sulla vita cittadina di Montalto.
A lui si deve la costruzione della nuova Basilica Cattedrale di S. Maria Assunta iniziata nel 1589 e proseguita per secoli. Ogni vescovo diede il proprio contributo per migliorare e completare l’edificio sacro. Il fonte battesimale, per esempio, risalente al 1652, venne collocato nell’attuale sede solo nel 1967.
Viaggio di scoperta: Cupra Marittima
Dai monti al mare. L’unico borgo sul litorale marchigiano che fa parte del progetto PIC ON è Cupra Marittima. Lasciate le colline raggiungiamo la costa per andare a visitare il Museo Malacologico Piceno. In un enorme capannone a ridosso della spiaggia,
Tiziano Cossignani ha raccolto in decenni una strepitosa collezione di conchiglie di tutto il mondo, circa un milione di esemplari. Nel museo nato nel 1977 si possono ammirare fossili, madreperle, coralli e perfino la Tridacna gigas, una conchiglia gigante che pesa due quintali. Oltre a maschere, ceramiche, ventagli in madreperla.
PHOTOGALLERY BORGHI MARCHIGIANI
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