Il meridione d’Italia è Lampedusa. Oltre, l’Africa. Anzi, non sbagliamo dicendo che l’intero arcipelago delle Pelagie (Lampedusa, Linosa e Lampione) è un pezzo d’Africa: non solo perché dista poco più di cento chilometri dalla Tunisia contro i duecento dalla Sicilia, ma perché poggia sulla piattaforma continentale africana stessa. Siamo però in Italia, per l’esattezza in provincia di Agrigento, anche se gli abitanti e l’atmosfera non ricordano più di tanto la Sicilia: sulle piccole isole si crea sempre un mondo a parte.
I Fondali
La realtà dominante a Lampedusa è il mare: siamo in pieno Mediterraneo. Qui vengono solo gli amanti del mare vero. Poche le spiagge: tra tutte, quella splendida dell’Isola dei Conigli dove ancora, luogo unico, le tartarughe marine Caretta Caretta vengono a deporre le uova. Ma, con le barche oppure a piedi scendendo per i sentieri, si possono raggiungere insenature dove l’acqua è cristallina e i fondali un vero paradiso per i sub: una varietà straordinaria di pesci (cernie, aragoste, ricciole, persino pesci tipici del Mar Rosso), grotte sommerse, coralli. Nel mese di marzo si assiste al passaggio dei capodogli. Anche senza essere esperti di immersioni, è possibile con maschera e boccaglio vedere spettacoli fuori dal comune.
A spasso per l’Isola
Per girare l’isola è indispensabile noleggiare uno scooter o una piccola decappottabile: in paese sono molte le piccole agenzie che offrono questo servizio, ed è facile anche affittare appartamenti o villette, barche o trovare pescatori che nel periodo estivo si dedicano al trasporto dei numerosi turisti. Il tutto a prezzi accessibili, se paragonati a quelli di una grande metropoli. Un paio d’ore in motorino sono sufficienti per compiere il tour completo dell’isola, pur trovando molto spesso strade non ancora asfaltate. Vedrete i tipici dammusi, vecchie costruzioni rurali oggi molto ambite dai turisti.
Lampedusa, lo shopping
L’isola è quasi completamente brulla: la sola vegetazione è rappresentata dai cactus per fichi d’india e dalle piante di capperi, oltre che da fiori di grande interesse botanico. Le Pelagie erano, fino al secolo scorso, completamente ricoperte da una fitta boscaglia, poi sradicata. Da alcuni anni si sta tentando il rimboschimento.
Su tutta l’isola c’è un unico paese: Lampedusa. Non presenta particolari attrattive dal punto di vista architettonico o storico. Il centro vitale è la via principale, ossia via Roma, che di sera si anima e dà modo ai turisti di tirar tardi e di fare shopping (i negozi hanno orari decisamente mediterranei…).
Tra i souvenir da acquistare, le papaline: dei copricapo fatti all’uncinetto anche su misura.
A Lampedusa, tra cucina e “gite”
Per quanto riguarda la cucina, non si può sbagliare: pesce a pranzo e a cena, dolci tipici siciliani (cassate, cannoli) sempre. Tra i piatti caratteristici, il cous-cous di cernia. I ristoranti non sono particolarmente economici se confrontati con i prezzi di bar e rosticcerie, ma per mangiare pesce di quel genere ne vale la pena.
Da Lampedusa, le uniche due “gite” possibili sono all’isolotto di Lampione (disabitato, ma vi potreste incontrare lo squalo grigio) e all’isola di Linosa (distante due ore di nave, per un territorio di 5 chilometri quadrati e poche centinaia di abitanti: è molto diversa da Lampedusa e vale sicuramente una visita). Sull’isola c’è sempre vento e di sera è necessaria una maglia per coprirsi. Il sole “picchia”: non scordate le creme protettive.