Giovedì 12 Dicembre 2024 - Anno XXII

Come i mussulmani vedono i cristiani

Rotoli della Torah

I rapporti tra le grandi religioni monoteiste. Una testimonianza dell'Associazione italiana per l'informazione sull'Islam

mussulmani la-Bibbia-di-Gutenberg
la-Bibbia-di-Gutenberg

I mussulmani vedono i cristiani come i cristiani vedono gli ebrei; si tratta dunque di capire le relazioni fra i tre monoteismi abrahamici.
Anzitutto monoteisti e cioè adoratori del Dio unico, non certo nel senso che ciascuna delle comunità religiose abbia il suo dio, ciò che non sarebbe monoteismo, ma monolatria, ma nel senso che Dio è uno solo, lo stesso per tutte le religioni monoteistiche, la Divinità “Una” e assoluta.
Il primo comandamento della legge rivelata a Mosé sul monte Sinai e che il Cristianesimo ha mantenuto, dice infatti: Io sono il Signore Iddio tuo; non avrai altro dio fuori di me; e la testimonianza di fede islamica dice ugualmente: non vi è Dio se non Iddio, e Muhammad – o Maometto, come si dice ancora purtroppo in italiano – è Suo Profeta. In arabo: la ilaha illa Allah Muhammadun rasul Allah, essendo l’arabo la lingua sacra dell’Islam con la quale Dio ha rivelato la sua parola, il Sacro Corano, al Profeta Muhammad, l’illetterato, tramite l’arcangelo Gabriele.
Allah dunque non è certo il nome di un dio arabo, ma parola araba per significare Dio, o meglio: Iddio, contrazione delle parole “il” e “Dio”, per rendere l’universalità del concetto, proprio come avviene in arabo dove la parola Allah, è la contrazione delle due parole al (il) e ilaha (Dio), e dunque: La ilaha illa Allah, e cioè “non vi è Dio se non Iddio”.

Quali mussulmani

mussulmani Abramo
Abramo

Per inciso diremo che gli arabi sono il venti per cento di tutta la comunità islamica, gli sciiti il cinque per cento, e che il messaggio coranico si indirizza a tutti i popoli del libro, come sono chiamati dai mussulmani i cristiani e gli ebrei, cioè i popoli della Bibbia e dei Vangeli, testi sacri anche per i mussulmani; i libri delle due precedenti comunità abrahamiche.
E rieccoci ad Abramo, patriarca delle tre comunità, in quanto da suo figlio Isacco discende la stirpe ebraica ed in seno a questa avviene la prima venuta di Gesù, mentre dall’altro figlio di Abramo, Ismaele, discende la stirpe degli arabi fra i quali sorge il Profeta Muhammad, Maometto.
Gli ebrei non riconoscono Gesù come l’atteso Messia e i cristiani non riconoscono Maometto come l’illetterato portatore del Verbo divino nella forma del libro sacro, il Corano: ecco dunque l’analogia riguardo le reciproche prospettive; le tradizioni precedenti non riconoscono quelle susseguenti nel tempo (ricordiamo che il Profeta è posteriore al Cristo), mentre quelle posteriori accettano e confermano il messaggio divino portato dalle precedenti Rivelazioni, seppure in forma diversa, e ne riconoscono l’unica origine.
Per il cristiano, l’ebreo è il popolo eletto che ha ricevuto da Dio una legge che egli stesso accetta, ma che non riconosce nel Cristo l’atteso Messia. Per il mussulmano, il cristiano e l’ebreo sono i popoli dei libri sacri, la Torah, la Bibbia e i Vangeli, che non hanno riconosciuto la verità del libro sacro per eccellenza, il Corano, parola di Dio rivelata al Profeta Muhammad.
Abramo e Mosé e gli altri profeti della Bibbia sono tutti riconosciuti come tali dai cristiani e così dai mussulmani per i quali il primo profeta non è Maometto, né lo stesso Abramo, ma Adamo; mentre il Profeta Muhammad è il sigillo della profezia, dopo il quale non vi saranno altri profeti, salvo il ritorno del Cristo, atteso da tutti i mussulmani coranicamente come annuncio dell’ora nella sua seconda venuta e riconosciuto come Gesù, in arabo seyyeddina ‘Isa (‘alaihissalam, su di lui la Pace) quale profeta nato da una Vergine (ben Maryam), cioè figlio di Maria e ruhAllah, Spirito di Dio.

LEGGI ANCHE  Faenza, sfida tra tornianti

Differenze e concordanze

mussulmani Mosaico Basilica di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna
Mosaico Basilica di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna

Ecco dunque l’unica grande differenza fra cristiani e mussulmani: la figura di Gesù che ci unisce e ci divide in quanto per i cristiani Gesù è figlio di Dio mentre per i mussulmani Gesù è Spirito di Dio; per i cristiani il Verbo si fa uomo, come si era fatto Legge per il popolo eletto, tale perché pronto a riceverlo, come Eletta è Maria fra le donne per poter ricevere nel suo grembo vergine il Verbo incarnato e per i mussulmani il Profeta è illetterato o intellettualmente vergine e eletto fra gli uomini per ricevere il verbo divino.
Il sacro Corano non risolve la differenza fra queste diverse concezioni circa Gesù, ma pur dicendo che Dio non genera né è generato, pur raccomandando ai cristiani di non dire “tre”, assicura la salvezza a tutti i popoli che credono nell’unico Dio, nel rispetto della necessità delle varie Rivelazioni.
Nel Corano è Dio stesso che si rivolge al Profeta Muhammad con queste parole: a te abbiamo rivelato la scrittura e la verità che confermano tutte le scritture rivelate prima di te e di cui tu sei guardiano. Giudica fra di essi con ciò che Dio ha rivelato e non seguire il loro desiderio di scostarti dalla verità che ti è stata rivelata. Per ciascuno abbiamo trasmesso una legge divina e un cammino.
Se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una sola comunità, ma vi ha fatto come siete, così che possiate essere provati con ciò che avete ricevuto. Emulate dunque nelle buone opere; voi tutti ritornerete a Dio e allora Egli vi informerà su ciò su cui ora differite”.

LEGGI ANCHE  Turchia, pellegrinaggio a Efeso

Leggi anche:

Penisola del Sinai. Il Monastero di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto

Assisi centro della spiritualità e del turismo religioso

 

Condividi sui social: