Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Malpensa: a quando il “volo”?

Un grande aeroporto in perenne equilibrio fra “decollo” e “status quo”. Pro e contro, l’incompleto “hub” milanese, visti da chi è in contatto giornaliero con strutture, traffico, aerei

Malpensa: a quando il "volo"?

Annunciata, attesa, contestata, auspicata, denigrata. A cinque anni dalla sua inaugurazione, Malpensa 2000 non cessa di suscitare polemiche e discussioni. Per l’inquinamento. Soprattutto quello acustico. Anche se il più deleterio è quello atmosferico. Purtroppo gli aeroplani, quando non riescono ad atterrare scaricano l’eccesso di carburante. Dovrebbero farlo in mare aperto ma non sempre è così. Può quindi capitare un bel giorno di ritrovarsi erba e piante “bruciate”.

I problemi di chi vive vicino a Malpensa

Malpensa: a quando il "volo"?

Quando ho deciso di trasferirmi a vivere in campagna, in quella che è stata la casa dei miei bisnonni, i miei amici mi hanno guardata a dir poco stupiti. Non tanto per la scelta in sé quanto perché il mio nuovo comune di residenza sarebbe stato, ed è, Vizzola Ticino, a circa tre chilometri di distanza dal Terminal 1.
“Silenzioso” era ed è tuttora il primo commento. “Non dovrai più fare benzina. Ti basterà tenere il serbatoio aperto. Quando gli aerei scaricheranno il carburante, ti troverai il pieno fatto”, il più salace. Ebbene, non so se per puro caso o per fortuna, posso comunque assicurare che dormo sonni beati e che tutti i miei ospiti si stupiscono per la pace e la tranquillità che mi circonda. Gli aerei ci sono, ma non mi arrecano particolare disturbo. Forse perché sono abituata al traffico delle grandi città.
Certo c’è chi, quanto a rumore, è molto meno fortunato. Soprattutto nei periodi di intenso traffico quali luglio e agosto, in concomitanza delle vacanze. Chi abita a Somma Lombardo è particolarmente infastidito dagli MD 80 e dai Cargo 747 dell’Alitalia. C’è chi vivendo a La Maddalena, una frazione di Somma, ha dovuto spostare la sala da pranzo in taverna. Nessuna particolare lamentela mi hanno esternato i comuni cittadini di Cardano.
Tende a sdrammatizzare, valutando pro e contro, chi risiede sull’altra sponda del Ticino, in Piemonte. Ovvero a Varallo Pombia o a Oleggio. Nel Comune di Lonate Pozzolo 190 famiglie sono state delocalizzate dietro indennizzo. Quanto ai famosi abitanti, le cui case dal tetto scoperchiato sono state oggetto di numerosi reportage televisivi, qualcuno ha insinuato che sarebbero stati gli stessi abitanti a scoperchiarle nottetempo.
Polemiche a parte se non si è proprio sulla rotta di decollo il disturbo non è sempre così drammatico come a volte è stato descritto.

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L’altra faccia della medaglia

C’è da dire che l’aeroporto esiste dai lontani anni Cinquanta. Le piste risalgono addirittura a prima della seconda guerra mondiale essendo, la Caproni, nata qui. Non solo. Io stessa ho sentito parlare di una grande Malpensa e del passante ferroviario fin da quando ero bambina. E, purtroppo, da allora molte lune si sono alternate. Non di meno in tutti questi anni hanno continuato a costruire e continuano a farlo. E non senza le regolari approvazioni comunali.
La nascita di Malpensa 2000 e la creazione del Terminal 1 non è stata fonte solo di problemi e svantaggi. Alberghi, parcheggi, servizi vari non si contano e danno da vivere a molte persone. Gli affitti sono saliti alle stelle. Per un monolocale chiedono e ottengono anche 400 euro al mese. Quanto al prezzo di una casa, a Castelnovate, frazione di Vizzola Ticino, circa 430 abitanti e neppure un negozio per i generi alimentari di prima necessità, siamo sui 1400-1500 euro al metro quadro.

Il futuro di Malpensa 2000

Malpensa: a quando il "volo"?

Diventerà veramente il nostro primo aeroporto? I dubbi non mancano. E a ragione. L’Alitalia non ha alcun interesse a far si che l’hub acquisti quella internazionalità per la quale sono stati ottenuti i fondi dalla Comunità Europea. Il che appare logico se si pensa che la nostra compagnia di bandiera vanta una mega sede a Fiumicino. Per non parlare dei giochi di poltrone e dei nepotismi che pare la caratterizzino in virtù dei quali è sempre meglio restare vicino alla capitale politica. Tant’è che ha già dismesso molti voli, complice l’11 settembre prima, la guerra in Iraq e la Sars, poi. Così come la Sea ha già lasciato a casa del personale.
Quanto all’aeroporto in sé non sembra strutturato adeguatamente. A lasciar desiderare sono soprattutto le infrastrutture. L’autostrada A8 è ormai un delirio a qualsiasi ora del giorno. La superstrada che dovrebbe collegarsi alla Milano-Torino non ha mai preso l’avvio. Non è stata completata la tratta ferroviaria Saronno–Malpensa. C’è il trenino, ma non sempre è puntuale. E il prezzo del biglietto è decisamente elevato: 9 euro la sola andata. Così i pendolari non possono utilizzarlo.

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La terza pista. Si farà?

Malpensa: a quando il "volo"?

A volerla sono il sottosegretariato ai Trasporti e l’assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità. A non volerla sono tutti i comuni interessati, in particolar modo quelli aderenti al Cuv, Consorzio Urbanistico Volontario, i quali lamentano che il Piano Regolatore di Malpensa è stato violato; che non sono state rispettate le prescrizioni previste dal Decreto D’Alema per minimizzare l’impatto ambientale, per il quale chiedono venga fatta una seria valutazione, accompagnandola ad una adeguata regolamentazione dei voli notturni; altra richiesta, per ovvi motivi di sicurezza, è che le radiali e le procedure di decollo e atterraggio vengano rispettate (dovrebbero decollare e virare a testata pista, ma se anticipano risparmiano carburante) assieme all’applicazione e al rispetto delle nome internazionali.
Contrario all’idea di una terza pista, destinata unicamente ai decolli, è il Comune di Lonate Pozzolo il quale teme per la sorte della deliziosa frazione di Tornavento: i suoi abitanti potrebbero venire trasferiti altrove. Se invece la nuova pista dovesse venire orientata verso sud-ovest, andrebbe ad arrecare danno a Vizzola Ticino e al Parco del Ticino. Per via di strade, piste aeree, costruzioni ecc., fra un po’ di questo Parco, uno dei più belli che l’Italia possa vantare, ne rimarrà soltanto una vaga immagine.

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