Fuori dal mondo e dal tempo. E’ questa la sensazione più intensa quando si parte da Caprera, dopo aver frequentato un corso del Centro Velico. Quando il traghetto attracca per sbarcare gli allievi dei nuovi corsi e imbarca quelli in partenza per Palau, il significato profondo di un soggiorno sull’isola esplode improvviso e senza controllo. Il traghetto si allontana da Porto Palma e guardando l’acqua dalle mille sfumature dal blu al turchese si vorrebbe essere fra coloro che arrivano. Da cosa nasce questo senso di nostalgia per un posto noto come luogo di fatica, dove il tempo è regolato da orari rigidi e disciplina? La ragione principale è senza dubbio dovuta all’isola, un tempo terra di pescatori e marinai e oggi riserva naturale, uno scenario di incomparabile bellezza, accarezzata dal vento e avvolta dall’intenso “profumo di Sardegna” che sa di mirto. In questa oasi di pace il tempo sembra essersi fermato fra il cielo e il mare, fra il vento e le onde per lasciare spazio ad un unico e coinvolgente interesse più forte di tutto: la vela.
I corsi di vela a Caprera
Dal 1967 oltre 50.000 persone fra adulti e ragazzi hanno frequentato i corsi del Centro Velico di Caprera, membro dell’Issa (International Sailing School Association) e affiliato Fiv (Federazione Italiana Vela). Molti di loro sono ritornati. Le lezioni su derive e cabinati sono articolate su diversi livelli. Il corso di iniziazione su derive è dedicato a chi si avvicina per la prima volta alla vela, per arrivare infine a portare con disinvoltura una deriva. Dura due settimane effettuabili anche in tempi separati. Nella prima si imparano le basi della vela a bordo dei Laser 16, derive a 4-5 posti, nella seconda manovre e andature sui Laser 13 a due posti. Il secondo livello prevede una settimana di perfezionamento sui Laser 13 e una seconda di tipo avanzato sui Laser 3000, derive più sportive. Chi invece desidera imparare la vela sui cabinati può scegliere il corso settimanale di primo livello a bordo di barche di 7,5 metri senza motore. Il secondo step di due settimane si svolge in due fasi. La prima è stanziale con rientro serale alla base di Porto Palma e prevede perfezionamento delle manovre, basi di carteggio e di meteorologia. La seconda settimana è itinerante a bordo di cabinati di 9 metri con motore ausiliario lungo le coste del nord della Sardegna, sud Corsica e l’arcipelago della Maddalena, con esercitazioni di navigazione costiera, esercizi di manovre a vela e di ancoraggio.
Il terzo livello è un corso settimanale di navigazione costiera diurna e notturna su cabinati di 11 metri Le basi dei corsi si trovano nell’insediamento di Punta Coda a ovest dell’isola in camerate separate per uomini e donne, o a Porto Palma in capanni misti a sei posti con cucina, mensa e aule dedicate. I corsi si effettuano da maggio a ottobre, con costi per le derive a partire da 590 euro per il corso settimanale di primo e secondo livello, da 920 per il bisettimanale di primo, da 1400 per il bisettimanale di perfezionamento più l’avanzato; per il corso settimanale di primo livello sui cabinati si parte da 740 euro e per l’itinerante di secondo da 490, esclusa cambusa.
La giornata tipo
Se lo svolgimento del corso e l’atmosfera generale dipendono dall’istruttore capo, gli orari non subiscono alcuna deroga con il vantaggio che, entrati nel meccanismo, dopo alcuni giorni la vita diventa più semplice, liberi di dedicarsi solo alla vela. E anche la sveglia delle 6,30 non richiede più grandi sforzi. Dopo la colazione segue un’ora di lezione sulle manovre che saranno effettuate in mare e che si ripetono anche nei giorni successivi. La sicurezza in mare è uno dei punti fondamentali del corso: bisogna pensarci sempre, prima di affrontare qualsiasi manovra, imparando a prevedere i potenziali rischi. Uno alla volta i cabinati lasciano la banchina con un istruttore a bordo, per procedere insieme verso la meta designata, mentre le derive restano a Porto Palma.
Gli allievi si alternano nei vari ruoli a bordo per provare le manovre, dal ridurre la velatura, agli ormeggi, al recupero dell’uomo a mare, unico sistema per capire e imparare. La pausa arriva verso le 13.00: i cabinati ancorano in una delle numerose calette dell’arcipelago, per pranzo e bagno.
Poi si torna a navigare o si fanno regate, un metodo spesso utilizzato con successo per stimolare concentrazione e sana competizione. Infine doccia e cena, preparata con passione dal cuoco che, giorno dopo giorno conosce gli allievi che si alternano in cucina ad aiutarlo. E’ la consuetudine della “comandata”, usanza non sempre gradita e senza dubbio migliorabile, ma parte della tradizione culturale della scuola, utile per lo spirito di collaborazione. L’ultima campana della giornata annuncia il debriefing serale, per tirare le somme e chiarire i dubbi. La serata prosegue senza programmi prefissati. Alle 22,30 ritorna la calma, ma la tentazione di percorrere uno dei sentieri che conducono al pontile e alle spiagge è troppo forte.
“Il miglior modo per liberarsi da una tentazione è quello di cedervi” scriveva Oscar Wilde. Resistere al desiderio di sedersi sulla sabbia anche per pochi minuti, ad ascoltare il rumore del silenzio illuminati dalla luce della luna e delle stelle, è difficile. Non abbandonarsi a questo forte desiderio sarebbe un vero peccato, anche se, dopo averlo fatto, avrete voglia di ritornare a Caprera per farlo e rifarlo ancora.
Cosa mettere nella sacca da viaggio?
Dal sole alla pioggia: bisogna essere pronti a tutto. Indispensabili occhiali da sole, cappello, creme solari ad alta protezione, magliette e pantaloni a maniche lunghe per evitare scottature nelle ore più calde, costume da bagno, guanti da vela, scarpe, stivali da barca e cerata per i corsi cabinati, muta e calzari in neoprene per le derive, maglioni o pile per il freddo in mare, un coltello da marinaio, una torcia, sacco a pelo, abbigliamento casual per la sera. E se dimenticate qualcosa, lo spaccio sull’isola vende quanto può essere necessario per la vita in barca.
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