Atene e le Olimpiadi: donne al timone
E torniamo alla metropolitana: bella, efficiente, ma ancora incompiuta. Il tratto – strategico – fino all’aeroporto non è terminato e bisogna ancora affidarsi a un servizio di pullman costretti a slalomare nel traffico per raggiungere la centralissima piazza Syntagma o la stazione di Etniki Amyna. Quanto alle stazioni, alcune sono presenti solo sulla mappa, ma non sono in realtà operative. Il nuovo aeroporto Eleftherio Venizelos, invece, è già realtà e ha sostituito quello antiquato di Glifada.
Poi c’è il resto: la municipalità, guidata da Dora Bakoyannis, la prima donna a essere stata eletta sindaco di una capitale europea, ha promesso centocinquanta chilometri di nuove strade e settantamila metri di marciapiedi ricostruiti, con rampe per i disabili e superfici speciali per i non vedenti; millecinquecento facciate di palazzi restaurate, seimilacinquecento alberi piantati e dieci piazze rimesse a posto; diciassette percorsi storici accessibili e guidati per i turisti che vogliano avvicinarsi al cuore dell’Antica Grecia e millequattrocentocinquanta eventi da organizzare dopo le otto di sera, quando le gare hanno termine e gli atleti vanno a riposare in attesa del giorno dopo; in pratica cinquemila ore di intrattenimento culturale fra teatro, musica e arte; un evento ogni millecinquecento metri per far sì che i milioni di visitatori attesi tornino a casa con la certezza di aver assistito a un evento davvero storico.
Non tutto è a posto, ma…
A prima vista i lavori non sembrano poi così avanti: basta prendere la metropolitana e arrivare a Galatsi, dove si trovano le installazioni olimpiche – compreso il nuovo stadio che ha una copertura futuristica disegnata da Santiago Calatrava – per capire che i lavori proseguono giorno e notte affinché tutto sia pronto per la data d’inizio.
Piazza Sintagma, il cuore pulsante della città, non ha ancora il suo aspetto definitivo e se Kolonaki, l’area chic, ha un’aria piuttosto pulita basta andare a Psirri, il centro nevralgico della vita notturna o – peggio ancora – nella nuovissima Gazi, sorta dal nulla intorno a un gasometro dismesso e diventata la nuova zona dei ristoranti, dei concerti e della notte, per accorgersi che le ruspe e i martelli pneumatici hanno ancora un bel po’ di lavoro da compiere.
Sicurezza e pulizia, parole d’ordine
E poi c’è il problema sicurezza: Gianna Angelopoulos assicura che le tensioni internazionali non turberanno una festa tanto attesa e che, pur senza blindarle, queste olimpiadi saranno scortate e protette.
Dora Bakoyannis, dal canto suo, annuncia una cura particolare alla sicurezza e al decoro della città, con monitoraggio delle strade, raccolta rifiuti organizzata a partire dalle tre del mattino, una squadra addetta alla raccolta dei cani abbandonati (una piaga di Atene) e una hot-line alla quale i cittadini potranno rivolgersi in caso di problemi. Per non parlare delle multe: un mozzicone di sigaretta gettato per terra potrebbe costare venti Euro, una gomma da masticare addirittura il costo del lavaggio della strada.
Insomma, Dora sembra avere un pugno di ferro sotto lo smalto perfetto delle unghie e dietro un’amabile sorriso. D’altra parte non ci si può aspettare niente di meno da una donna alla quale hanno assassinato il marito, il deputato conservatore Pavlos Bakoyannis e che ha subito lei stessa, nel 2002, un attentato da parte di un fanatico.
Quanto agli ateniesi, attendono il loro riscatto agli occhi del mondo come una specie di sfida. Ecco quello che siamo stati capaci di fare, è come se dicessero. E non si sognano di protestare per i disagi che, nell’attesa, devono subire. Ma ce la faranno, a dispetto del tempo che incalza e della mole di lavoro che ancora manca. Dora la “sindachessa” sfodera un ottimismo incrollabile. “Gli dei ci aiuteranno”. Sono o non sono a un passo dall’Olimpo?