Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Zara, la città dalle porte senza serratura

Zara la Penisola

Chi sceglie la Dalmazia per le proprie vacanze deve affrontare la cosiddetta “Magistrala”, una strada tortuosa ma ricca di panorami incantevoli, che collega l’Europa occidentale alle città e alle isole dell’Adriatico orientale

Chiese, palazzi, campanili. La storia nelle pietre

Cattedrale di Santa Anastasia
Cattedrale di Santa Anastasia

La costruzione, per la sua forma circolare, fa parte delle chiese d’epoca bizantina; tuttavia, per la sua monumentalità un po’ rozza, la sua insolita forma cilindrica e il doppio spazio interno, eccelle per la sua unicità. Prende il nome dal vescovo zaratino che la fece costruire nel IX secolo. La superficie esterna del muro è ornata da lesene e finestre. Gran parte del materiale usato per costruirla proviene dal Foro distrutto. Ma sull’ampio spazio della piazza s’affaccia anche un’altra chiesa, quella di Santa Maria. Appartiene al convento delle benedettine, fondato da una nobildonna zaratina negli anni Mille, che dal 1976 è sede di una preziosa mostra d’arte sacra. Nella parte esterna del campanile, all’altezza del primo piano, uno scritto ricorda che la sua costruzione venne finanziata da Colomanno, re d’Ungheria. Sullo sfondo della piazza si staglia il campanile della cattedrale di Santa Anastasia  che qui, come a Roma, dialoga con quella di San Donato – due martiri che furono molto vicini in vita – realizzato in fasi diverse: fino al primo piano nel XV secolo e terminato nel 1894 su progetto di un architetto inglese. Colpisce, all’interno della chiesa omonima, la maestosità della navata centrale sulla quale s’affaccia uno splendido matroneo. Nella sacrestia, durante i restauri del 1970, sono stati scoperti due reperti importanti. I resti della cappella paleocristiana di Santa Barbara inglobata dalla cattedrale e nello stesso perimetro un mosaico del V secolo con due cervi all’abbeveraggio.
La cattedrale di Zara e la più grande della Dalmazia. La facciata romanica si sviluppa con gallerie decorative ed archi ciechi. Spiccano i due rosoni, il maggiore del XIII secolo e quello più piccolo, di stile gotico, inserito più tardi.
I portali laterali, romanici, presentano nella lunetta il mistero dell’agnello mentre quello centrale rivela influssi decorativi classici. In fondo alla Calle Larga si trova la chiesa della Madonna della Salute.

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Nel cuore antico di Zara

Convento benedettino di San Grisogono
Convento benedettino di San Grisogono

Nonostante la città si sia ampliata con quartieri nuovi in periferia, la penisola e il centro entro le mura, rimangono il luogo d’incontro d’elezione. Al mattino sono il mercato e gli uffici ad animarla. Si svuota all’ora di pranzo per riprendere il suo aspetto chiassoso dopo le quattro del pomeriggio e fino a sera. Prima di andare a cena, per gli uomini è d’obbligo una passeggiata in Calle Larga e lungo le rive per rivedere gli amici, apprendere le ultime novità sull’andamento della stagione di pesca e controllare il tempo che farà. I giovani, passeggiando lungo la via principale, portano in giro, dall’alto dei loro centimetri, una bellezza mediterranea che non passa inosservata.
La città ha mantenuto nei secoli l’ordine romano delle vie, con il principale incrocio del Decumano e del Cardo e con vie laterali parallele, perfettamente lastricate, ricche di monumenti di grande bellezza. Dal Foro, procedendo verso sud, s’incontra la splendida chiesa del convento benedettino di San Grisogono: una costruzione romanica monumentale dalle proporzioni armoniose ornata da decorazioni sobrie e raffinate. Anche questa risale agli anni Mille. San Grisogono è uno dei santi protettori della città con Santa Anastasia, San Zoilo e San Simeone. Si arriva così nella piazza del potere e della vita politica sin dal Medioevo, quando veniva chiamata Platea Magna. Dalla Loggia, a partire dal 1200, venivano letti editti, sentenze, decisioni e si stipulavano importanti contratti.  Il Municipio è una costruzione del 1930. A chiudere un lato della piazza è Casa Ghirardini con un bel balcone gotico-rinascimentale e altre decorazioni attribuite a Niccolò Fiorentino. A nordovest della penisola zaratina desta interesse San Francesco. La chiesa, con annesso il convento francescano, è la più antica chiesa gotica dalmata. E’ stata costruita nella seconda metà del XIII secolo e fu consacrata nel 1280. La facciata principale è disadorna ma sull’alta superficie litica spicca una lunga e stretta bifora di notevole eleganza. Di fronte a San Francesco ecco la chiesa di San Nicola e il palazzo ottocentesco sede degli uffici della Contea di Zara.

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Nei dintorni, accoglienti mete turistiche

La piccola cattedrale bizantina di Nin
La piccola cattedrale bizantina di Nin

Il nucleo storico è collegato alla città nuova da un ponte pedonale dal quale, ogni mattina, la folla si riversa verso le antiche porte per fare la spesa al mercato. Dall’altra parte della riva, il grande edificio della distilleria che fu della famiglia Luxardo, che qui produceva il famoso maraschino. Per Zara, i bombardamenti della seconda guerra mondiale non hanno significato solo la distruzione della città, ma anche l’esodo della popolazione italiana; un enclave etnico rimasto intatto fra le due guerre. Zara era anche la destinazione, in questo periodo, dei rampolli delle famiglie più in vista della Dalmazia, che venivano in città per frequentare le scuole italiane: Luxardo, Cattalini, Missoni e tanti altri che hanno imposto la propria cultura altrove, nel mondo. La zona turistica, quella degli alberghi, si sviluppa in direzione nord su Punta Mica o zona di Borik (pineta). Le spiagge più belle s’incontrano a Zaton in direzione del piccolo e storico centro di Nona (Nin): un grappolo di case in pietra, con una chiesa rinascimentale e la più piccola cattedrale bizantina. Il tutto circondato da mura romane. Nona è luogo di scavi archeologici che richiama, ogni estate, studiosi provenienti da tutto il mondo.
Ma anche il tratto di strada litoranea che conduce da Zara verso Sebenico è una zona intensamente abitata, con nuove località turistiche spuntate negli ultimi anni. Zaravecchia (Biograd) è un’antica cittadina che conserva ancora un bel nucleo storico. Altre belle spiagge sono nei dintorni di Valle Poschiane (Pakostane), modesto villaggio di pescatori. Qui c’è anche un villaggio del Club Mediterranée. Nelle immediate vicinanze della costa si trova il grande lago di Vrana, ricco di pesce, le cui rive sono ricoperte di canneti dove nidificano molti uccelli palustri. Tutta l’area è molto selvaggia. Non ci sono né abitazioni né insediamenti turistici, ma non mancano i ristoranti dove si gustano anguille e rane, le migliori della Dalmazia!

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La Dalmazia in barca a vela

Zara

La storia artistica e civile di questa terra è profondamente legata al mare: quello degli incontri, degli scambi, delle lontananze. Ma anche quello da vivere immediatamente, salendo su una barca. Un autentico paradiso azzurro che circonda centinaia di isole, abitate e non, con baie, insenature, promontori, fari e grappoli di case bianche. Le più grandi sono Ugliano e Pasman, proprio di fronte a Zara, le altre si sviluppano verso il mare aperto, come l’Isola Grossa (Dugi Otok) e le altre: strisce di terra che invitano all’esplorazione. Il consiglio è di partire dalla marina di Sukosan (Valle d’oro), a sud di Zara, e tracciare la propria rotta, con fantasia e libertà.

Sapori di Dalmazia

"pasticada"
“pasticada”

Il pesce ma anche l’agnello, il formaggio pecorino, il prosciutto, le ostriche, il “brodeto”, i tentacoli di piovra alla brace, l’olio d’oliva prodotto in loco, il vino, gli elisir, i fichi secchi, la rosada. Sono questi i prodotti e gli ingredienti che profumano la tavola imbandita.
La Dalmazia ha una cucina ricca di generi semplici ma abbinati con intelligenza. Il rito del benvenuto si consuma con un bicchierino di grappa accompagnato al sapore dolce e morbido dei fichi secchi, che qui vengono prodotti in quantità, raccolti in trecce o comunque conservati nelle foglie d’alloro. Antipasto e zuppa danno il via alle portate. Il pesce viene servito con un ricco contorno di patate e verdure cotte, insaporite con olio e aglio. La carne viene preparata alla brace o allo spiedo: profumata con erbe aromatiche – timo, salvia, origano selvatico, mentuccia – che abbondano nei terreni carsici.

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