Sabato 12 Ottobre 2024 - Anno XXII

Singapore Night Safari

crediti-© Getyyourguide

Per chi ama l’oriente, Singapore è una tappa obbligata. Approfittando magari di una sosta di un paio di giorni se diretti altrove, varrà la pena di conoscere questa metropoli “cinese” in terra malese

Ingresso Night Safari - foto Allie Caulfield
Ingresso Night Safari – foto Allie Caulfield

Sarebbe l’occasione per visitare qualcosa di straordinario, di unico al mondo, nella città che combina sapientemente il fascino dell’atmosfera orientale con gli splendori del consumismo occidentale. Qui si trova infatti il primo zoo safari notturno del mondo. L’apertura era attesa con molta ansia ed eccitazione soprattutto se si pensa che il suo allestimento ha richiesto tre anni di ricerche e preparazione da parte di un gruppo di specialisti e un investimento superiore ai quaranta milioni di euro. Situato venti chilometri a nord dal centro cittadino, su una superficie di quaranta ettari adiacente al lago Seletar – uno degli ultimi tratti di foresta pluviale secondaria dell’isola – il parco ospita circa cento differenti specie di animali, quarantatré delle quali sono purtroppo minacciate di estinzione.

Un habitat “ricostruito”, ma autenticamente vero

Night Safari foto-Kuruman

All’interno di questa vasta area gli erbivori come i “sambar” o i “barasinga” circolano indisturbati in branchi, mentre ai numerosi carnivori presenti, come i leoni asiatici e le tigri, sono state destinate delle “isole”, delimitate da fossati, che riproducono l’ambiente naturale. L’effetto è sorprendente: i sentieri che solcano il parco, su un piano leggermente rialzato rispetto a dove si trovano i maestosi felini, e l’abbondante vegetazione, impediscono di individuare le barriere contribuendo così a creare una sensazione di disagio che, complice l’oscurità del crepuscolo, rievoca un’atmosfera da Jurassic Park. A rassicurare i presenti interviene Bernard Harrison, il direttore esecutivo del Night Safari: “La decisione di non utilizzare reticolati non ci ha dato altra scelta. Comunque la sicurezza non è in discussione; per esempio abbiamo fatto i fossati molto più ampi rispetto alle capacità di salto degli animali più pericolosi come le tigri, i leoni o i leopardi”.

Night Safari a piedi o col trenino

Night Safari Leopardo
Leopardo

Per andare alla scoperta guidata degli ambienti naturali del parco sono previste due alternative: un percorso a bordo di un silenzioso trenino elettrico e un sentiero da fare a piedi di circa tre chilometri. La visita in treno, accompagnata dal commento di una guida del parco, segue un percorso che permette di attraversare tutti gli habitat, sostando frequentemente per consentire di ammirare gli animali e il meraviglioso panorama offerto dalla foresta e dalle radure erbose che digradano verso le sponde del lago. Lo scenario cambia lentamente, con effetti molto suggestivi, dalle colline pre-himalayane alla giungla tipica del sud-est asiatico; dalla foresta fluviale alla pianura sudamericana e gli animali sono raggruppati secondo la regione di provenienza, separati unicamente da barriere naturali.
Nella semioscurità, creature grandi e piccole affollano dei loro richiami l’aria della notte già carica delle fragranze tipiche della foresta tropicale; il maestoso rinoceronte indiano, gli elefanti, i bufali selvatici (bubalus bubalis) e altri giganti sembrano gareggiare con i più timidi abitanti della foresta come lo sciacallo dorato, il raro tragulo minore, il lori gracile (loris tardigradus) e il tarsio.

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Visite “rigorosamente” notturne

Night Safari La tigre malese foto Mark
La tigre malese foto Mark

Chiaramente l’aspetto più sensazionale di questa nuova oasi è rappresentato dal fatto che le visite sono programmate di sera, dalle 19.30 alla mezzanotte. Niente luce solare quindi; una équipe di esperti, guidata da Simon Corder dell’Opera di Londra, ha messo a punto un sofisticato sistema di illuminazione artificiale definito “dark light”: abilmente mascherati tra le cime degli alberi, appositi riflettori irradiano il terreno di una luce crepuscolare che consente di ammirare gli animali senza disturbare i loro rituali notturni. Proprio questa è stata la fase più complicata del progetto, hanno dichiarato i responsabili del progetto e il presidente del giardino zoologico di Singapore e del Night Safari, Dr. Ong Swee Law, ha aggiunto: “La foresta, di notte, è un luogo misterioso e al tempo stesso vivo e affascinante. Poche persone si rendono conto, infatti, che circa il novanta per cento degli animali tropicali hanno abitudini notturne. Nel loro ambiente naturale si comportano in modo differente che in uno zoo; il Parco offre quindi ai visitatori l’opportunità di venire a contatto con un mondo straordinario, ai più sconosciuto, in condizioni di completa sicurezza”.

Animali e piante: benessere collettivo

Night Safari Lontre
Lontre

Il Night Safari non ha mancato di suscitare anche l’interesse del mondo botanico grazie alla presenza di numerose specie arboree di grande interesse, come la rara Aquilaria, già nota in Cina per le sue proprietà medicinali. Nonostante gran parte della vegetazione esistente sia stata preservata per mantenere le caratteristiche della foresta originaria, il dodici per cento circa è stato tagliato per lasciare spazio alle ottanta nuove essenze (in tutto circa mille alberi di grandi dimensioni) che il Parco ha dovuto importare per ricreare in modo autentico i vari ambienti naturali. Al di là dell’innegabile interesse che un’oasi di questo tipo, unica nel suo genere, rappresenta per tutti gli amanti della natura, il Night Safari di Singapore si segnala inoltre per l’importante iniziativa di conservazione che sta portando avanti, apparentemente con ottimi risultati.

Segno distintivo: tanti cuccioli in circolazione

Night Safari Gatto pescatore
Gatto pescatore

Molte specie animali infatti, soprattutto quelle più minacciate dal pericolo di estinzione, si riproducono nel parco, a testimonianza del fatto che si sono ambientate alla perfezione. L’elevato ritmo riproduttivo di alcuni animali ha addirittura stupito il personale del parco: gli esemplari di gatto pescatore, per esempio, l’orice africano, il tapiro malese e il babirusa, si sono riprodotti con grande facilità. Tra gli altri animali che hanno portato a termine con successo il ciclo riproduttivo vi sono la lontra, la iena striata, il gatto leopardo e il serval; tutti mammiferi quindi a eccezione della civetta delle palme che ha avuto già diversi pulcini.
Mr. Harrison ha affermato che un simile numero di nascite conferma che gli animali si trovano a proprio agio: “Per mettere gli animali nelle condizioni di riprodursi è molto importante fornire loro una dieta e un ambiente adeguato; devono sentirsi al sicuro. Inoltre gli animali del Night Safari avranno a disposizione molte ore di assoluta tranquillità, in quanto nessuno può entrare prima delle 19.30 e ampie aree interne del parco sono protette da occhi indiscreti”. Per alcuni animali procreare in cattività può essere invece una questione molto complicata. Uno degli ospiti di maggiore interesse del Parco, per esempio, il rinoceronte indiano, si è accoppiato con difficoltà e solo quando è stato individuato un partner di suo gradimento. Questo grande erbivoro, seriamente minacciato dal bracconaggio a causa delle proprietà taumaturgiche attribuite al suo corno, qui a Singapore ha già dato alla luce sei piccoli, e gli addetti assicurano che si sta facendo di tutto per favorire il reinserimento in natura dei nuovi nati.

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Ospiti del Night Safari “geneticamente” controllati

Night Safari Babirusa
Babirusa

La riproduzione in cattività degli animali minacciati per assicurare la sopravvivenza della specie è un’operazione che presenta anche alcune incognite. Uno dei problemi maggiori è sicuramente costituito dal rischio di uniformità genetica tra gli individui, che può condurre a risultati indesiderati, come la nascita di esemplari malati. Per evitare simili rischi, personale specializzato delle principali oasi per il ripopolamento (sono circa cento nel mondo) e dei maggiori zoo della Terra, annota scrupolosamente la discendenza di ciascun individuo di una specie minacciata in appositi “registri della genealogia”. Mr.Tan Kit Sun del Night Safari, per esempio, è il responsabile del registro del tapiro malese; se uno zoo vuole accoppiare il suo tapiro con un tapiro proveniente da un’altro zoo si dovrà contattare Mr.Tan per scoprire se i due esemplari sono imparentati; in caso affermativo si dovrà ricercare un altro animale compatibile geneticamente. Bernard Harrison, direttore del parco, ha dichiarato: “Se le specie animali in via di estinzione devono sopravvivere, tutti gli zoo del mondo dovrebbero cercare di riprodurli e, soprattutto, dovrebbero cercare di farlo nel modo corretto”.

Nei quartieri etnici di Singapore

Quartiere Chinatown, Singapore
Quartiere Chinatown, Singapore

Singapore, organizzata in distinti quartieri nati un secolo fa, conserva ancor oggi l’antica struttura coloniale. E’ proprio nei quartieri etnici come Chinatown, Arab Street e Little India che sono custodite le diverse tradizioni ed eredità culturali che fanno di quest’isola un curioso concentrato multietnico. A Singapore vivono circa tre milioni di abitanti; i cinesi sono il settantasette per cento della popolazione, i malesi il quindici per cento e gli indiani il sette per cento. Il modo migliore per conoscere la città passa attraverso i volti della sua gente. E’ emozionante passeggiare per le strade di Chinatown: qui si entra in contatto con l’ultimo rifugio dell’antico modo di vivere, quello dei primi immigranti cinesi, provenienti dalle provincie meridionali della Cina, che plasmarono e costruirono la moderna Singapore. Nelle vie affollate si allineano le vecchie “shop-houses” e i laboratori degli artigiani, mentre agli angoli delle strade i conducenti di trishaw vi attendono per farvi scoprire gli angoli più nascosti del quartiere.

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Sri Mariamman Temple
Sri Mariamman Temple

Nella tradizione cinese la religione è basilare e la sua presenza costante si manifesta sotto forme molteplici: semplici altari votivi o templi elaborati. Tra questi ultimi assolutamente da non perdere è il Thian Hoch Keng Temple, nome difficilmente pronunciabile ma che tradotto appare più rassicurante: è il Tempio della Felicità Celeste, del 1840, dove si fermavano tutti i nuovi arrivati per rendere omaggio a Ma-Cho-Po, la madre dei saggi celesti che li aveva protetti durante il viaggio.
A Chinatown si trova anche il più antico tempio hindu di Singapore, il Sri Miriamman Temple, in South Street Road. Fu costruito nel 1827 ma il suo aspetto odierno risale al 1862 quando venne riedificato: il suo gopuram (torre) è ornato da migliaia di statuette colorate che rispecchiano l’intero “cast” della ricca mitologia induista e all’interno, ad ottobre, si svolge la festa di Thimithi, durante la quale i fedeli passeggiano a piedi nudi su un tappeto di braci ardenti.

Poco distante, camminando lungo Serangoon Road, crederete di esservi trasferiti nel cuore dell’India. Siamo infatti a Little India, uno dei più suggestivi quartieri della città: qui negozi e bancarelle vi offriranno tutto quanto si può trovare nei mercati di Delhi, Bombay o Madras: dalle spezie ai sari in seta e ancora ghirlande di fiori, cassette di musica indiana e immagini religiose per consacrare le case indiane. Questo è anche un buon posto per fare uno spuntino a base di specialità vegetariane dell’India del sud: nei mercati coperti o lungo le strade.

Arab Street la Moschea del Sultano
Arab Street la Moschea del Sultano

A questo punto l’itinerario prosegue con la visita del quartiere musulmano che si concentra nei dintorni di Arab Street. Questo è il cuore islamico della città e la Moschea del Sultano, con le sue cupole dorate e i minareti aguzzi, è il luogo più rappresentativo, dove i musulmani ferventi, chiamati a raccolta dal muezzin, si incontrano per la preghiera della sera. Lungo la strada donne avvolte nei chador e uomini col turbante si muovono sullo sfondo di botteghe che esalano aromi da suq mediorientale, ricolme di merci preziose. I buoni affari si fanno qui: con un po’ di tempo per contrattare, potrete scegliere tra batik e sarong indonesiani, tappeti, oggetti in cuoio, mobili sapientemente intagliati e ceste in rattan di ogni forma e dimensione.

 

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