Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Spagna, diario di un viaggio di un turista scrittore

Spagna, diario di un viaggio di un turista scrittoredi Edmondo De Amicis, Franco Muzzio Editore Una bella sorpresa, soprattutto per gli appartenenti alle vecchie e sventurate generazioni obbligate alla scolastica lettura di “Cuore” del De Amicis, meglio noto come la Bibbia della sfiga più nera, il Reader’s Digest del dolore, l’Enciclopedia della disperazione (nel dubbio leggere il famoso Elogio di Franti di Umberto Eco). Dopo tante e tanto tristi e triste pagine nessuno accrediterebbe all’autore scritti quantomeno non mortuari. Invece (in questo “diario di viaggio di un turista scrittore”) ecco un altro De Amicis che da corvaccio si trasforma in … Leggi tutto

Spagna, diario di un viaggio di un turista scrittoreSpagna, diario di un viaggio di un turista scrittore
di Edmondo De Amicis, Franco Muzzio Editore

Una bella sorpresa, soprattutto per gli appartenenti alle vecchie e sventurate generazioni obbligate alla scolastica lettura di “Cuore” del De Amicis, meglio noto come la Bibbia della sfiga più nera, il Reader’s Digest del dolore, l’Enciclopedia della disperazione (nel dubbio leggere il famoso Elogio di Franti di Umberto Eco).
Dopo tante e tanto tristi e triste pagine nessuno accrediterebbe all’autore scritti quantomeno non mortuari. Invece (in questo “diario di viaggio di un turista scrittore”) ecco un altro De Amicis che da corvaccio si trasforma in giornalista di razza, in inviato speciale di tutto rispetto e in acuto redattore ante litteram di Guide di Viaggio.
De Amicis compì un lungo viaggio in Spagna nel 1872 (sostò ben tre mesi a Madrid) durante il breve regno di Amedeo, figlio di Vittorio Emanuele II, percorrendo con tre differenti vettori (piroscafo, diligenza, treno) un itinerario ideale per un’ottima conoscenza del Paese: Barcellona, Saragozza, Burgos, le più importanti città andaluse e Valencia.
Il momento storico della Spagna era intrigante e ricco di interesse; sopravviveva l’orgoglio per gli eroismi della guerriglia contro Napoleone, era di là da venire la depressione della fine dell’impero (1898), l’industria faceva capolino nel nord mentre nella ruspante Andalusia le gesta dei bandoleros e le rusticane vicende di amore e di coltello non erano solo un ricordo.
Occorreva però un acuto e curioso visitatore per raccontare genti e vicende con grande precisione e accuratezza. Le descrizioni (valide financo più di 130 anni dopo) di una corrida a Madrid, della granadina Alhambra e della Mezquita di Cordoba, costituiscono eccellenti esempi di letteratura turistica.
Quasi quasi, invece di tante guide con eccessive gnagnere su archi e capitelli di chiese e palazzi dall’improbabile interesse, perché non suggerire al lettore di partire per la Spagna con questo sempre moderno racconto di viaggio del riscattato De Amicis?

gp.bo
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