Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Un lungo viaggio in pillole

Brevissime note su una lunga trasferta automobilistica agostana: oltre 6mila200 chilometri, dalla Lombardia alla Spagna. Nizza, Terrasses Cours Saleya5/6 agosto – Da Milano a Nizza, 316 km, scuci 20,80 euro (40.268 delle vecchie lire) per l’autostrada Milano/Ventimiglia (mica male, ogni metro rischi di star fermo due ore, eppur si paga). A Nizza giochi a essere all’estero, in realtà passeggi tra anziani Fiat targati TO, qualche aficionados a la ‘ndrangheta e famigliole di impiegati del Monte dei Paschi. La Soccà come la Farinata, cattive, o meglio, non sanno di niente, ma fa fino dir che è buona. Da Milano ho portato … Leggi tutto

Brevissime note su una lunga trasferta automobilistica agostana: oltre 6mila200 chilometri, dalla Lombardia alla Spagna.

Nizza, Terrasses Cours Saleya
Nizza, Terrasses Cours Saleya

5/6 agosto – Da Milano a Nizza, 316 km, scuci 20,80 euro (40.268 delle vecchie lire) per l’autostrada Milano/Ventimiglia (mica male, ogni metro rischi di star fermo due ore, eppur si paga).
A Nizza giochi a essere all’estero, in realtà passeggi tra anziani Fiat targati TO, qualche aficionados a la ‘ndrangheta e famigliole di impiegati del Monte dei Paschi. La Soccà come la Farinata, cattive, o meglio, non sanno di niente, ma fa fino dir che è buona. Da Milano ho portato la Bonarda agli amici, vini francesi ormai frusti.

7 agosto – Da Nizza a Barcellona (670 km, tutta autostrada, in Francia spendi sui 40 euro con aggiunta di  rottura di … per sei stop alle biglietterie; in Spagna, dal confine a Girona, € 9,80, e se diretto a Barcelona città prendi la nuova autostrada –bravi catalani- via Matarò, con 4,80 euro). A Barcellona hotel Cram, stile minimalista adesso di moda (parafrasando Zavattini, bei tempi quando buon hotel voleva dire buon hotel). A Barcelona la domenica sera non si mangia, ristoranti (quasi) tutti chiusi, portare schiscetta.

Madrid, Museo del Prado
Madrid, Museo del Prado

8/9/10 agosto – Barcelona/Madrid (fino a Zaragoza, 320 km, paghi autopista, poi autovia gratis, totale 630 km), città sconvolta da lavori stradali (anche notturni!), non deserta, grande paella al “Alboràn”, al Prado interessante mostra su Felipe IV. Il 10, San Lorenzo, patrono dell’Escorial, parto per la tradizionale corrida ma arrivano nuvoloni, non rischio di pagare per poi prendere l’acqua (e magari vedere un toro solo). Giorno di festa? Monastero chiuso (il pirlismo è un male universale: molta gente è attirata da una data, viene a visitarti e tu gli chiudi la porta in faccia?Pirla!!! alla peggio chiudi il giorno dopo…). Sarei tornato nell’enorme granitico palazzo solo per rivedere lo spioncino che permetteva a Filippo II di assistere alla messa dal letto (dove sarà finito ‘sto triste monarca? Inferno 1 – Purgatorio X – Paradiso 2)?

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Ubeda, chiesa di Santa Maria de los Reales Alcazares
Ubeda, chiesa di Santa Maria de los Reales Alcazares

11 agosto – Da Madrid a Baeza, con la vicina Ubeda, recente Patrimonio dell’Umanità, due splendide città rinascimentali spagnole, da non perdere! Ospite del Palacio de los Salcedo, nuovo non meno che bell’albergo, patio del ‘500, grande desayuno. Cena sfiziosa nell’elegante ristorante Vandelvira. Prima di Baeza, solita sosta a Las Virtudes (1647, la più vecchia Plaza de Toros, ma lo vantano 20 altri posti in Spagna, questa almeno è quadrata e addossata a una chiesa), nel vicino baretto offrono sapido conejo al ajillo e io rispondo estraendo dal baule una buta di Bonarda (questa è vita). A Viso del Marquès (deviazione ad Almuradiel), nella continentale Castilla La Mancha il Palacio di Don Alvaro de Bazàn ricorda le imprese navali del grande Almirante (de la Mar Oceana) di Carlo V (morì nel 1588 poco prima della tragica spedizione della Invencible Armada: chissà se, con lui al comando, oggi si vedrebbero corride a Manchester o a York e si leggerebbe Cervantes invece di Shakespeare).

12/13/14/15 agosto – Da Baeza (provveduto a provvista d’olio per almeno tre anni) a Malaga (città delle tre primavere e una estate), invita il Turismo di Malaga, alla Feria festeggiante la conquista dei Reyes Catolicos il 12 agosto 1488. Acto, cerimonia inaugurale nel Municipio, estremamente serio, formale, con l’inno dell’Andalusia eppoi quello nazionale (quanto ad autonomia e rivendicazioni regionali, rispetto a quel che avviene in Spagna Bossi è una mammola, qui le Comunidades sono piccoli stati con una buona indipendenza). Due belle corride, museo di Picasso, si mangia a El Chinitas (quasi mitico, grazie anche alla poesia di Garcia Lorca). Notte del 15 nella vicina Rincòn de la Victoria (spiaggia per la Lady-P/recaria, con un salto a Comares, bel Pueblo Blanco con vista sulla Axarquia. Oggi caldo, le cañas (birra alla spina) non si contano (mica siamo ragiunàt).

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Casares
Casares

16/17/18 agosto – A Casares (110 km da Malaga, verso Gibilterra, 10 km all’interno, a quasi 500 metri di altitudine), nell’unico modesto 2 stelle, la notte, dal balcone, credi di ammirare un presepe, silenzio e fresco. Più sotto il casino della Costa del Sol, il solo pensiero di Marbella mi spaventa (trafficanti e sceicchi, famosos e famigliole di bancari dell’Unicredit, nello stesso posto ma non si sfiorano mai, di moda). In un ristorantino nell’interno, tre birre e due tapas, minirazioni di buona carne al pepe, 4 euro e 70.
Per la storia: in una piccola fonte termale di Casares, Cesare guarì una malattia della pelle (e pertanto ordinò che fosse costruito un Bagno). Un salto a Ronda (per me è il 100? e vabbè, è troppo bella).

19/20 agosto – Si finisce a Zahara de los Atunes, tranquillo paesone balneare sulla costa atlantica, rivedo Juan nella sua Marisqueria Porfirio (l’anno scorso si divenne amici parlando di pesce in un ristorante della vicina Barbate), mi trova una camera nel suo 3 stelle (sempre Porfirio), foto sulle infinite spiagge di Zagara e Cabo Trafalgar, acquisti di tonno e mojama, gran magnate di carabineros.

21/22 agosto – A Granada, ispezione a quattro magnifici pequeños hoteles di Rusticae, nell’incredibile Barrio dell’Albayzìn, che fascino, quasi tocchi le mura dell’Alhambra, la ammiri: rosa all’alba, gialle di giorno, rosse al tramonto. Alla faccia di chi va negli albergoni (tutti…, salvo qualche saggio).

Almeria
Almeria

23/24/25 agosto – Tradizione oblige, ad Almeria, Feria di fine agosto in onore della Virgen del Mar. Il mattino alle incredibili spiagge di Cabo de Gata (San Josè, Genoveses, La Isleta, Rodalquilar), la tarde ai Toros con il tradizionale stop per la merienda (sono solo, sembro un passerotto, muovo compassione, qualcuno mi adotta, mangio anch’io). Dire incredibile la gentilezza degli andalusi?

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26 agosto – A Caravaca de la Cruz (Murcia), era un po’ che l’avevo in testa, dovevo andarci. E’ una delle 5 città sante (con Roma, Gerusalemme, Santiago, San Toribio di Liebana) perché titolare di un Giubileo. Tutto cominciò con un pezzetto della croce di Gesù arrivato costì nel ‘200. Basta poco…

27/28 agosto – Via Murcia (messa in ordine davvero benino, farvi una sosta) a Benidorm, per evitare il casino del weekend fine-agostano chiusi al top dell’albergo più alto d’Europa, il Bali (stile tra l’Empire State Building e le università staliniste, ma veder la gente dall’alto intriga).Benidorm, altra massificazione tipo Marbella, ma almeno qui non se la tirano. Sempre bravi a gestire il Turismo.
Prima di Benidorm, un salto acquatico pure a Tabarca, isolotto davanti ad Alicante, vi finì la metà dei profughi cacciati a metà ‘700 dall’omonima isola tunisina (l’altra metà andò a Carloforte).

29 agosto – A Barcelona (+ o – 450 km), sosta a vedere, e dormire, in un altro Rusticae (oltre a un salto al dimodissima hotel Omm, roba da fighi, ovviamente minimalista, sul Paseo de Gracia, gente bella e giovane, mi defilo). Fa invece per me il Duquesa de Cardona, elegante, classico, piccolo il giusto. Domani si torna con un piccolo cruccio: chiuso per turno l’amato Carballeira, niente buon pesce e mariscos della Galizia (non si può aver tutto dalla vita).

30 agosto – A Milano, 6235 chilometri. Evviva, son tornato. Evviva non io, ma le zanzare, che si fregano gioiosamente le zampette. Stasera tornano a mangiare (le avevo dimenticate, sono solo un copyright milanese).

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