Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Sicurezza fra le nuvole

L’agosto 2005 è stato uno dei più sfortunati nella storia recente dell’aviazione civile. Cinque eventi, in quattro settimane, hanno causato la morte di quasi cinquecento persone. Eppure, volare rimane “esercizio” sicuro. Vediamo perché

Aerei vecchi e nuovi, c’è una bella differenza

Controlli sui velivoli
Controlli sui velivoli

Se si guardano i dati sulle cause dei disastri aerei si vede come il guasto tecnico interessi solo il dieci per cento dei casi. Vista la bassa incidenza dei problemi tecnici, difficilmente il contributo più sostanzioso alla maggiore sicurezza del volo potrà venire da ulteriori miglioramenti sull’affidabilità dei velivoli. I dati dimostrano che gli aerei, per quanto macchine complesse, sono sostanzialmente molto affidabili e la tecnologia promette ulteriori miglioramenti. I timori su questo o quell’altro tipo di velivolo che solitamente si accompagnano a disastri aerei, sono solo induzioni psicologiche e mediatiche.
Dopo l’incidente di Palermo, gli ATR sono stati oggetto di particolari attenzioni da parte dei media che hanno registrato e riportato anche i più piccoli inconvenienti che solitamente non facevano notizia. Questo ha creato una sorta di clima da “caccia alle streghe” assolutamente senza fondamento. Se si guarda il rateo di incidenti avuto da questo particolare tipo di velivolo, scopriamo che è di uno ogni quattro milioni di decolli, ben al di sopra della già citata media ICAO.
Dal punto di vista squisitamente tecnico un dato interessante è quello che mette in relazione l’età del velivolo con il relativo rateo d’incidenti. Da uno studio della Boeing si evince chiaramente come la prima generazione di jet, ormai vecchi di oltre quarant’anni, abbiano ratei enormemente maggiori rispetto a quelli di seconda generazione, che a loro volta riportano ratei maggiori rispetto a quelli di ultima generazione.
In una triste sovrapposizione fra arretratezza economica e arretratezza aeronautica, l’Africa ha, insieme al rateo di incidenti più alto, anche il parco velivoli mediamente più vecchio.

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Il fattore umano, rischio primario

Sicurezza fra le nuvole

Ma il contributo più consistente al miglioramento della sicurezza del volo passa per l’uomo e per i suoi ineliminabili limiti. Ben il settanta per cento degli incidenti è ricondotto al cosiddetto “fattore umano”, temine con il quale non si intendono solo gli errori di pilotaggio e di gestione del traffico, ma tutti i limiti, le inefficienze e gli errori che entrano nella complessa organizzazione del trasporto aereo.
Su questo fronte si combatte la battaglia più importante per dare al trasporto aereo di domani ulteriori garanzie.
La sicurezza del volo è diventata materia che si studia nelle università (a Bologna c’è un master specifico); l’organizzazione del lavoro è analizzata e costantemente migliorata, proprio per far si che molteplici siano le barriere frapposte tra un eventuale errore e il suo trasformarsi in incidente. Ancora: le normative stabiliscono rigidamente gli orari di lavoro, gli interventi di manutenzione, i titoli e le abilitazioni di volo, tuttavia sul fattore umano agiscono profondamente i cambiamenti che stanno caratterizzando l’aviazione moderna.

Compagnie, piloti, viaggiatori. Una vera Babele

Sicurezza fra le nuvole

Una volta c’erano le sole compagnie di bandiera, oggi le compagnie aeree sfiorano il migliaio, la liberalizzazione del mondo del lavoro ha creato equipaggi internazionali. Una compagnia può effettuare un volo con un aereo in noleggio e addirittura con un equipaggio in affitto.
In questa trasformazione i sindacati del settore mettono in evidenza come, pur rimanendo nell’ambito della norma, siano sempre maggiori i carichi di lavoro per gli equipaggi; le varie organizzazioni per la sicurezza del volo evidenziano i potenziali rischi di incomprensione tra equipaggi e tra equipaggi e passeggeri di lingue e culture diverse. Un’evoluzione sulla quale sovrintendono e sorvegliano gli enti pubblici che disciplinano il volo, il cui lavoro è sempre più centrale nel garantire ai passeggeri che tutti rispettino le norme tecniche e di sicurezza.
In Italia è l’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) a sorvegliare sugli operatori e per i passeggeri è a disposizione un numero verde (800.989.121) oltre a un sito web (www.enac-italia.it) tramite i quali avere informazioni sulle compagnie aeree.  
Il lavoro di questi enti fa sì che ogni compagnia autorizzata ad operare sia sicura, ma comporta al tempo stesso che il lavoro di sorveglianza non venga mai meno.
Lo studio degli incidenti e degli inconvenienti gravi è una fonte di informazioni utilissime per la prevenzione, ma dati altrettanto utili potrebbero essere tratti da inconvenienti minori che al momento non sono oggetto di analisi da parte delle agenzie di sicurezza.

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