Giovedì 16 Maggio 2024 - Anno XXII

Il segreto della civiltà, in Toscana

Aperta fino a marzo la mostra che rende omaggio all’esposizione del 1904 di arte e manufatti dell’antica Repubblica di Siena. La nuova edizione con opere del Novecento

Guido da Siena, Giudizio universale
Guido da Siena, Giudizio universale

E’ aperta sino al 5 marzo l’esposizione “Il segreto della civiltà. La mostra dell’antica arte senese del 1904 cento anni dopo”. La storica sede del Palazzo Pubblico, il Museo civico, ospita, come allora, una raccolta di opere di scuola senese: un omaggio alla mostra che inaugurò il 17 aprile del 1904, segnando la vita culturale della città e la riscoperta critica e di pubblico di importanti filoni dell’arte toscana.  
La rassegna attuale ricostruisce quella del 1904 con sezioni dedicate a pittura, scultura, manufatti e opere di artigianato, ori, tessuti, codici miniati. La scultura, con opere in legno e terracotta policroma, resta uno dei pezzi forti della mostra che per questa edizione vede anche altre novità. La riapertura di alcune sale della Gipsoteca si affianca a una sezione aggiuntiva che comprende opere dell’Ottocento e dei primi tre decenni del Novecento.
La parte “commemorativa”, pensata per ricordare l’evento del 1904, è stata ampliata con un documentario filmato girato da Giovanni Santi e da un gruppo di esperti coordinati da Philippe Daverio.

Luigi Mussini, Odalisca, 1862
Luigi Mussini, Odalisca, 1862

La mostra del 1904 fu un’occasione storica: per il restauro del palazzo
pubblico e lo slancio di rinnovamento che portò a Siena, ma anche per
il largo consenso che ottenne in Italia e all’estero. Come raccontano
le cronache dell’epoca, la mostra fu il risultato un progetto lungo e
laborioso, per la riqualificazione del palazzo e la raccolta delle
opere. Inedito era anche il fatto che si prestasse attenzione a opere
d’arte e manufatti del periodo pre-rinascimentale: una tendenza che
solo in quegli anni cominciava a farsi strada, in Italia e in Europa.
L’antica arte senese, proprio il 17 aprile, entrava in scena anche a Londra, nelle sale del Burligton Fine Arts Clubs, sotto l’organizzazione di Robert Langton Douglas mentre in Italia la mostra a Palazzo Pubblico veniva inaugurata, insieme alle autorità cittadine, dal re Vittorio Emanuele III, il presidente del consiglio Giovanni  Giolitti, il ministro della Pubblica Istruzione Mario Emanuele Orlando.
Tra le opere più ricordate, le trentasei statue che fecero ammirare la grande carica espressiva della scultura policroma di tradizione toscana. C’erano poi  ceramiche, intagli, monete e ferri battuti, armi, topografia, tessuti e mobili e la pittura, fino al XIX secolo. Il percorso si snodava lungo quaranta sale, per un totale di 2714 oggetti, inviati da circa trecentottanta prestatori, di tutto il territorio dell’antica Repubblica senese. Un patrimonio riscoperto dagli stessi senesi, che fu presentato nella cornice di grande valore artistico del palazzo Pubblico. Chi visita la mostra può tuttora ammirare, insieme al patrimonio dell’esposizione, le sale del palazzo con opere di Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti, Domenico Beccafumi e diversi altri artisti di scuola toscana.

LEGGI ANCHE  Nasce il network Vacanze Senza Caccia

Per informazioni:
Museo Civico, Palazzo Pubblico, tel. 0577.292226
www.comune.siena.it

Condividi sui social: