Ore 8, sveglia. E colazione, con i prodotti del maso. Il burro profuma di panna, la marmellata ti evoca i frutti con i quali è stata fatta. Il pane, nelle versioni “bianco” di grano e “nero” di segale, manda rassicuranti messaggi.
Come il succo di mele che, sembrerà strano, sa proprio di mela; il gusto pastoso e dolce della renetta, o quello “snello” e acido della “smith”.
Non è l’inizio di uno dei racconti del “Mulino bianco” né, per gli appassionati di letteratura, l’incipit della “Recherche” di Proust. È invece il “sistema masi” dell’Alto Adige-Südtirol che, dopo il successo nelle altre stagioni, si ricicla in forma invernale, diventando un innovativo ma tradizionale “sci e agriturismo”.
Troppo, per crederci? Beh, fate un salto in valle Isarco, per esempio. Nell’area di Vipiteno, o di Bressanone, ci sono masi e piste a disposizione. E poi l’atmosfera piacevole delle due cittadine.
Basta scegliere una località, prenotare presso un maso e affidarsi ai tempi lenti della montagna.
Poi via, una giornata sulle nevi
Ore 9,30, partenza. Da Ridanna-Ridnaun si raggiunge in pochi minuti la valle di Racines-Ratschings, si parcheggia e si sale in seggiovia.
La valle è stretta e corta e il “domaine” si sviluppa su tre valloni in esposizione nord-est, fino a scollinare nell’area del Passo Giovo-Jaufenpass (2094 metri).
Dai margini superiori del bosco di conifere il terreno si fa accidentato, con piani e dislivelli che regalano emozioni intense a chi ama questo sport. Dal Giovo al Corno Bianco-Penser Weisshorn, si susseguono piste molto gradevoli, senza coda e senza ressa. E proprio questo carattere di piccola stazione alpina, con la varietà di proposte giusta per una giornata di sci, è il fascino di Racines.
Via dalla folla, con i tempi non forzati dalle code, senza stress, lo sci diventa passione pura, anche nella versione fuoripista. Qui ce ne sono tanti, e non presentano pericoli. Ma anche le pista battute, per tutte la 16+14+1, dalla cima alla partenza della seggiovia, sono molto belle. Si recupera qui una dimensione “montanara” dello sci, senza il pantagruelismo di certe stazioni. Racines vecchio stile, si potrebbe dire, ma con i servizi di oggi.
Dopo lo sci, che fare?
Ore 16.30, rientro. E qui ci sono due scuole di pensiero, entrambe valide e che non si escludono a vicenda. La prima vuole che si faccia una riposante doccia, oppure un pisolino nel tepore di una stanza ricoperta di legno, con una stufa che “spinge” il calore fino a colorarti le guance.
Raccontava Giorgio Bocca, in un’intervista, che il suo ricordo di giovinezza più bello è legato al tepore di casa dopo una giornata sugli sci, quando la stanchezza si scioglie al calore e il sonno ti convince a poco a poco a seguirlo, nel cambiamento delle luci esterne: dal biancore del giorno all’azzurro-blu del crepuscolo. È una piccola magia che ognuno può provare.
La seconda scuola vuole che si prenda la strada per Vipiteno, per una passeggiata nel centro storico, quando la luce blu del crepuscolo incomincia a dipingere.
E qui bisogna mettere in conto diverse possibilità. La città è divisa dalla torre civica delle Dodici (del 1468, alta 46 metri) in due nuclei allineati lungo la via centrale, lungo la quale si trovano i palazzi mercantili e signorili del Quattro-Cinquecento.
Da questo asse centrale partono vicoli e piazze, che offrono scorci interessanti.
Si può scegliere una pasticceria e sorseggiare un succo di mela caldo con una fetta di strudel. Da ricordare che Vipiteno-Sterzing è il centro dello yogurt, e vale la pena assaggiarlo.
La cucina dei “masi”
Ore 20,30, cena contadina. Preparata da voi con i prodotti del maso. Vi sembra poco? Avete a disposizioni prodotti di qualità, spesso a certificazione biologica, che vi consentono di cucinare e degustare: latte, panna e burro; formaggi (a pasta molle, stagionati, a latte crudo, erborinati, aromatizzati); speck contadino; uova da galline ruspanti; patate, castagne; sciroppi ai fiori di sambuco, alle bacche di sambuco, ai lamponi, ribes rosso e nero; confetture di fragole, lamponi, ribes rosso, prugne, mele, castagne; gelatine e chutney (salsa piccante a base di frutta); frutta essiccata (mele e prugne); aceti di mela, di lamponi, di rape rosse; succo di mela, d’uva; acquavite di frutta (mele, pere, prugne); erbe aromatiche per tisane e condimenti; vini. Si apre un mondo di possibilità.
Da questo paniere si può allestire un menu così concepito: pane piatto “shüttelbrot” (pane della malga) con speck, gnocchi al formaggio su barbabietola rossa, trota di fiume in pasta al sale aromatizzato, polentina di grano saraceno con burro allo yogurt, testina di vitello con cipolle e aceto, patate ripiene con uovo strapazzato, omelette a farina integrale con mirtilli, semifreddo con sciroppo di lamponi, strudel di prugne, accompagnati da pane alla frutta, vino, acquavite di frutta.
Se volete, potete distribuire il menu su più cene, naturalmente.
Magie notturne
Ore 22. La Grande Orsa è sopra la testa e propone la sua semplice geometria.
Così Andromeda, Cassiopea, Pegaso, e le altre “storie” scritte nel cielo.
La neve è crostosa e brilla di milioni di scintille. Il freddo ti avviluppa piano piano, spingendoti al movimento. Una passeggiata notturna nel silenzio della valle, tra i bagliori delle montagne, è quanto di più salutare si possa immaginare.
Silenzio, solitudine e freddo liberano la mente, facendo volare l’immaginazione e scaldando il cuore. Come diceva Kant: “il cielo stellato sopra di me…”.
Se questa è una giornata-tipo, le altre possono variare, in funzione di desideri e necessità. Si può cambiare scenario in pochi chilometri, per esempio andare a sciare a Rosskopf-Monte Cavallo (tredici chilometri di piste) con la seggiovia che parte direttamente da Vipiteno; oppure proseguire sulla strada che porta al Brennero fino a Colle Isarco-Ladurns (quindici chilometri di piste); o, ancora, andare a Rio Pusteria e salire poi a Vals-Valles (ventidue chilometri di piste). In quest’ultimo caso si sale ai 2100 metri dello Jochtal e si scende con una magnifica “nera”.
Sono tutte stazioni piccole, come si vede, ma che offrono sia emozioni per le loro piste sia tranquillità e relax.
Sport per tutti i gusti e visita in miniera
Lo sport non si esaurisce con lo sci alpino. Si può approfittare della pista di fondo di Ridanna-Ridnaun (Pista del Sole, anello da Gasse a Masseria-Maiern, ventun chilometri) ai piedi delle Alpi Breonie. Una valle piatta e larga, poco abitata e molto bella. Ridanna offre anche escursioni a piedi sui sentieri, escursioni con racchette da neve, “skijöring” (sugli sci trainati da un cavallo) gite su slitta a cavalli, lo slittino in pista dalla malga Stadl (ristoro, duecento metri di dislivello).
E poi sci in notturna e, a Masseria, la visita alle miniere. Si tratta delle miniere di argento (più piombo e zinco) di Monteneve, fra le più alte d’Europa, visto che si sviluppano tra 2000 e 2650 metri. Sfruttate per un millennio e chiuse definitivamente nel 1985, fanno oggi parte del sistema museale altoatesino.
Che cosa c’è di particolare? Non è soltanto un museo, si visita una galleria e si vede l’intera catena di lavorazione in funzione, dalle tecniche di estrazione a quelle di arricchimento (setaccio, lavaggio, frantoi, flottazione) con l’impianto di trasporto più lungo del mondo (visite guidate con Monteneve Compact). Si viaggia in trenino minatori per tre chilometri e mezzo, vestiti con giacca, stivali, casco e torcia; si può provare a estrarre minerali con punta e mazzetta, si possono vedere filmati, carte, documenti, attrezzi, minerali.
Altro fondo è possibile in Val di Fleres (16+5 chilometri). E poi piste di pattinaggio (Prati, Colle Isarco, Mareta) piste di slittino (Birchwald, Egg, Schmuders) sentieri invernali (Val di Vizze, 20+5 chilometri). Escursioni con racchette da neve e sci alpinismo dappertutto. È un sistema, un comprensorio, che si è sviluppato mantenendo le individualità, in modo da sommare tante realtà senza snaturarle in un gigantismo insensato.
Il maso, anzi i masi, sono perlopiù case tradizionali, in parte rimodernate, usando però materiali ecologici: molto legno, stufe di ceramica, mobili di “montagna”. Dentro, in una parte del maso, vivono davvero i contadini, quelli con il grembiule blu e cappello di loden, secondo tradizione. L’accoglienza è semplice e garbata, spesso con offerta dei prodotti di casa. L’ingresso nella stanza-appartamento è separato e, se non volete contatti, siete assolutamente liberi.
A proposito, i masi che ospitano e che producono sono associati sotto il marchio “Gallo Rosso”.
Unione Agricoltori Sudtirolesi
Unione Agricoltori Sudtirolesi
Bolzano, tel. 0471 999325
www.gallorosso.it
– Maso Joggele
Untere gasse 15, Ridanna/Ridnaun, tel. 0472 656215
– Maso Heiserhof
Jaufental 15, Racines/Ratschings, tel. 0472 764691
– Maso Bergerhof
Ried 11, Vipiteno/Sterzing, tel. 0472 765820
– Maso Zingerlehof
Trens 62, Campo di Trens/Freienfeld, tel. 0472 649130
– Maso Unterbergerhof
St. Jakob 8, Vizze/Pfitsch, tel. 0472 630210
– Maso Saxlhof
Stilves 40, Campo di Trens, tel. 0472 647204