Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Fabriano e la lezione di Gentile

Borgo di origine antichissima nel cuore delle Marche e centro di attività manifatturiere fin dal medioevo: lavorazione del ferro, della lana, delle pelli. Nel Trecento, Fabriano era la famosa capitale europea per la fabbricazione della carta

A sud di Fabriano

Metelica
Metelica

Anzitutto San Severino Marche, cittadina dall’aspetto monumentale formata da due nuclei, l’uno medievale sul colle di Montenero dove si trova il romanico Duomo vecchio, l’altro con fulcro nell’ellittica piazza del Popolo, centro cittadino. Dipinti quattrocenteschi nelle chiese e nella Pinacoteca civica (via Salimbeni 40) – in particolare testimonianze dei fratelli severinati Lorenzo e Jacopo Salimbeni, tra i maggiori interpreti del Gotico internazionale di cui Gentile fu capofila – e fino a fine agosto nel Palazzo Servanzi Confidati la prima antologica mai realizzata su Bernardino di Mariotto, uno dei protagonisti del primo Cinquecento con opere di pittori coevi quali Luca Signorelli e Pinturicchio e di altri esponenti del Rinascimento umbro-marchigiano.
A Matelica, città natale del fondatore dell’ENI Enrico Mattei, al quale è dedicata la piazza centrale, da vedere la Madonna in trono e i SS. Francesco e Caterina di Marco Palmezzano nella chiesa di San Francesco, oltre al Museo Piersanti, da poco riaperto, con sculture, arredi, argenti, stampe, tessuti e dipinti (nella sezione di pittura quattrocentesca, Crocifisso su tavola capolavoro di Antonio da Fabriano).

Camerino, San Venanzio
Camerino, San Venanzio

Ancora a sud Camerino, sede di una celebre Università e intatto paese d’impianto medievale, che nell’ex chiesa di San Domenico e nel Museo Diocesano ospita fino a novembre una mostra sul “Rinascimento scolpito”.
In un’area di grande fascino paesaggistico ed eno-gastronomico (da provare il ciauscolo, salame da spalmare del Maceratese, il salame di Fabriano, i vincisgrassi, ricchissimo primo piatto marchigiano di origine settecentesca) ecco alcuni dei borghi d’arte dove si trovano opere degli artisti che hanno diffuso la lezione di Gentile.

La grotta “Gentile” all’interno di Frasassi

Grotte di Frasassi
Grotte di Frasassi

Una delle meraviglie “underground” più straordinarie d’Europa, le grotte di Frasassi: oltre trenta chilometri di sale e gallerie poco fuori da Genga che si raggiungono percorrendo la gola di Frasassi tra vertiginose pareti di roccia, in un paesaggio aspro e selvaggio (parte del Parco Nazionale della Gola della Rossa e di Frasassi, www.parcogolarossa.it).
E’ uno dei complessi carsici più interessanti d’Italia, generato dal fiume Sentino, scoperto solo una trentina di anni fa e oggi tra i luoghi più frequentati della regione. Stalattiti, stalagmiti, colonne, concrezioni, lance di alabastro, cristalli, sculture modellate nel calcare, cunicoli, pozzi, specchi d’acqua, paesaggi fiabeschi; il percorso turistico si snoda per millecinquecento metri tra una serie di ambienti molto ampi: dall’Abisso Ancona (180 metri di lunghezza, 120 di larghezza e 200 di altezza) che potrebbe contenere il duomo di Milano, alla sala dedicata a Gentile da Fabriano. Sono “grotte tropicali”, con una temperatura media di 89º. Chi vuole, pur senza precedenti esperienze speleologiche, munito di casco, tuta e stivali può diventare speleologo per un giorno, accompagnato da guide esperte, in zone non munite da camminamenti (per informazioni e prenotazioni tel. 0732-90090-90080, morettinig@libero.it).
A breve distanza dall’ingresso delle grotte, da non perdere San Vittore delle Chiuse, una delle più belle tra le oltre duecento chiese romaniche di una regione il cui patrimonio storico artistico è tanto ricco quanto ancora poco conosciuto.

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