Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Fabriano e la lezione di Gentile

Borgo di origine antichissima nel cuore delle Marche e centro di attività manifatturiere fin dal medioevo: lavorazione del ferro, della lana, delle pelli. Nel Trecento, Fabriano era la famosa capitale europea per la fabbricazione della carta

Nel cuore della città della “carta”

La fontana Sturinalto davanti al Palazzo del Podestà
La fontana Sturinalto davanti al Palazzo del Podestà

La città di Fabriano – alla quale Gentile era profondamente legato nonostante il suo percorso artistico si fosse sviluppato altrove – conserva un importante tessuto urbanistico medievale. Il cuore politico nell’irregolare piazza del Comune, con il Palazzo del Podestà simbolo della città e la duecentesca fontana Sturinalto, realizzata su modello della fontana Maggiore di Perugia.
Dal cortile del Palazzo Comunale al Teatro Gentile, d’impianto settecentesco ma rifatto a fine ottocento, uno dei più eleganti teatri di una regione di forte tradizione (il Teatro Stabile delle Marche è tra i diciassette teatri pubblici nazionali) con il sipario di Luigi Serra del 1875 dedicato a Gentile che si vede al centro. La cattedrale di San Venanzio con la cappella di San Lorenzo, affrescata dal fabrianese Allegretto Nuzi, che è una delle più significative testimonianze di pittura trecentesca marchigiana; la chiesa di San Niccolò, Sant’Agostino, l’oratorio del Gonfalone (restauro da completare) annesso al convento di San Benedetto, l’oratorio della Carità con gli affreschi di fine Cinquecento di Filippo Bellini; molte chiese della città sono vere e proprie pinacoteche.

Cattedrale di San Venanzio
Cattedrale di San Venanzio

Da vedere poi nel complesso monumentale di San Domenico la cappella di Sant’Orsola, con affreschi di Allegretto Nuzi e negli spazi dell’ex convento il Museo della Carta e della Filigrana che illustra la storia della lavorazione cartacea a Fabriano con attrezzature, antichi documenti, filigrane artistiche e la ricostruzione di una gualchiera medievale (dimostrazione del vivo della produzione della carta a mano). In corso della Repubblica 33, la storica farmacia Mazzolini Giuseppucci, dove gli arredi lignei del 1896 di Adolfo Ricci nella volta e lungo le pareti descrivono le più importanti scoperte fisiche, chimiche e mediche ottocentesche.

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L’ambiente naturale e i borghi d’arte

Arcevia
Arcevia

Accanto al mondo dei palazzi principeschi, delle poesie cortesi, delle sfavillanti oreficerie, ecco l’ambiente naturale che Gentile da Fabriano ha rappresentato con precisione quasi fotografica, le sue descrizioni minuziose come quelle di un botanico. Fabriano è il cuore di un territorio in cui si alternano boschi e monasteri, gole e castelli, vallate, abbazie e borghi arroccati: una compenetrazione tra arte e natura che Gentile ha raffigurato con cura nei particolari dei suoi paesaggi, memoria di un legame che la lontananza dalle sue terre d’origine non interruppe.
Oltre la gola formata dal fiume Sentino, il borgo medievale di Genga custodisce due opere di Antonio da Fabriano, uno dei numerosi allievi di Gentile che continueranno a raccontare la vita cortese nell’arte: un trittico raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Clemente e Giovanni Battista e uno stendardo ligneo. Pochi chilometri di colline separano Genga da Arcevia, centro fortificato del 1200 in posizione dominante verso l’Adriatico, con la suggestiva piazza Garibaldi dove si trovano il palazzo del podestà e la torre civica, un Museo archeologico di pregio presso il chiostro di San Francesco e la collegiata di San Medardo dove sono conservate due pale di Luca Signorelli e un dossale in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia.

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