Mercoledì 30 Ottobre 2024 - Anno XXII

Turismo spaziale, nuova avventura

turismo spaziale Stazione-spaziale

Dalla prima straordinaria avventura nello spazio di Yuri Gagarin sono passati 45 anni. Il confine dell’atmosfera terrestre torna ad affascinare. Il turismo apre ai viaggi nello spazio

Un “mare” di soldi dai turisti-astronauti

turismo spaziale Gruppo di turisti
Gruppo di turisti

Esperienze turistiche non certo alla portata di tutti che, però, incominciano a lasciare la dimensione della bizzarria individuale per diventare un vero e proprio mercato. Uno studio dell’ istituto di ricerca Futron ipotizza nei prossimi venti anni per i voli orbitali, tipo quello di Dennis Tito, e sub orbitali, tipo quello della navetta Virgin, un mercato del valore di un miliardo di dollari all’anno. Quello dei voli suborbitali per il turismo spaziale è il business più grosso, con un potenziale di oltre quindicimila passeggeri in un ventennio e incassi annui di settecento milioni di dollari. La ricerca ipotizza, inoltre, una sessantina di clienti all’anno per i voli orbitali, che consentiranno incassi per trecento milioni di dollari.
“Comparando il turismo spaziale con gli sviluppi commerciali turistici avvenuti in passato, si possono individuare diverse fasi relative ai voli orbitali, spiega Pierluigi Polignano, autore della prima tesi di laurea italiana in scienze turistiche dedicata al turismo spaziale. La prima, quella pionieristica, vede coinvolti i cosiddetti nababbi, con spiccate attitudini al turismo d’avventura. Le condizioni a bordo si presumono non comodissime e il prezzo del biglietto è proibitivo. Nella fase di sviluppo, il prezzo sarà ancora troppo elevato, infatti potrebbe variare da diecimila a centomila  dollari. Sarà considerato un viaggio per pochi e “status symbol” della nuova era. Determinanti saranno la qualità del servizio, l’intrattenimento, la comodità e il cibo non più liofilizzato. A seguire ci sarà la fase matura: il prezzo del biglietto cadrà vertiginosamente fra duemila e diecimila dollari e una gran percentuale della popolazione mondiale potrà vivere questa esperienza”.

Per il momento, bastano i molti musei …

turismo spaziale Lo Shuttle in volo
Lo Shuttle in volo

In vista di questa futura massificazione dei viaggi spaziali la fantasia di molti si spinge a progettare alberghi orbitanti o lunari e addirittura stadi e nuovi sport da praticare in assenza di gravità. Certo, si tratta di studi di massima e non di progetti concreti, ma utili a dimostrare che le mete spaziali non tarderanno a diventare un prodotto del turismo spaziale diffuso. In ogni caso, non è necessario andare nello spazio o staccare i piedi da terra per vivere da vicino l’emozione dei viaggi oltre l’atmosfera. Tanto per cominciare, per il turismo spaziale l mondo ci sono moltissimi musei dell’aeronautica e dello spazio, partendo dallo straordinario Smithsonian di Washington nel quale, tra l’ altro, sono conservati la navicella di rientro dell’Apollo 11 e un una copia dello Spacelab. Non sarà come andare in orbita, ma almeno si avrà un’idea delle condizioni di vita nello spazio e si avrà l’emozione incredibile di sfiorare con mano numerosi cimeli della conquista della Luna.

Turismo spaziale… e i centri spaziali del mondo

turismo spaziale

Esistono, poi, tutti i siti dove avvengono lanci spaziali. Per chi è in vacanza in Florida, una visita al Kennedy Space Center nei pressi di Orlando è quasi obbligatoria. In questa base si è fatta la storia americana della conquista dello spazio e al di là della passione individuale per la tecnologia, una visita può essere un modo per vedere cose soltanto immaginate o viste nelle memorabili dirette in bianco e nero che raccontavano delle missioni Apollo. Chi sta programmando un viaggio da quelle parti. prenda in considerazione la possibilità di assistere al lancio di un vettore spaziale. Sul sito web del Kennedy Space Center è possibile avere il calendario dei lanci e prenotarsi per poter accedere alle aree riservate al pubblico. Se si è fortunati, la partenza di un vettore è certo una cosa da raccontare.  Assistere al lancio è possibile anche presso la base dei vettori europei Ariane a Kourun, nella Guyana francese. Anche in questo caso, le informazioni sulle date e sui modi di accesso, sono presenti sul sito web dell’ESA, l’agenzia spaziale europea. Una visita del genere può essere fatta anche nella base russa di Baikonur, in Kazakhstan.  Si tratta del centro di lancio dal quale partono tutte le missioni russe e nel quale è anche presente un centro di produzione dei vettori e delle navicelle spaziali. “La base è solitamente chiusa al pubblico, ma l’accesso ai turisti è ammesso, eccezionalmente, solo in occasione di lanci nei quali si mandano in orbita turisti spaziali, spiegano a Space Adventures. Il prossimo appuntamento è per il mese di ottobre quando una Soiuz manderà in orbita il quarto turista spaziale. Per quell’occasione stiamo offrendo un pacchetto al prezzo di cinquemila euro. Oltre alla visita alla base è possibile vedere il museo della storia spaziale della Russia e della ex URSS”.

Infine, occhi al cielo; tutto gratis!

turismo spaziale Yuri Gagarin
Yuri Gagarin

Ma se uno proprio non vuole muoversi da casa e ha comunque voglia di vedere qualcosa che abbia a che fare con la conquista umana dello spazio, c’è un modo per fare turismo spaziale senza  mettere in bilancio alcuna spesa: basta guardare il cielo, magari in aperta campagna e lontano dall’inquinamento luminoso dei grandi centri. Agli astri che da sempre illuminano la volta celeste, si sono aggiunte le decine di oggetti spaziali messi in orbita dall’uomo. Alcuni di questi sono facilmente visibili anche a occhio nudo, basta sapere soltanto dove cercarli; su internet ci sono numerosi siti, tra i quali quello dell’agenzia spaziale tedesca (www.heavens-above.com) che indicano le rotte e i tempi di sorvolo di ogni satellite.
Lo Space Shuttle e la Stazione Spaziale Internazionale, per le loro dimensioni, sono davvero molto visibili. Il satellite per telecomunicazioni Iridium ha due antenne di teflon che riflettono benissimo la luce del sole, tanto da renderlo visibile addirittura durante il giorno. Visti da quaggiù, i satelliti appaiono come stelle molto brillanti che attraversano il cielo a velocità di molto superiori rispetto a quelle degli aeroplani. Il loro puntino luminoso è lontano alcune centinaia di chilometri dal nostro pianeta e in qualche modo ci permette alcune riflessioni, ad esempio immaginando quale possa essere la vista della Terra dallo spazio. Yuri Gagarin, il primo uomo che l’ha vista, con la voce gracidante della sua radio di bordo comunicò al mondo: “La Terra è blu…è bellissima”. In quellìaggettivo c’era tutto lo stupore del turista e la nostalgia di chi in viaggio pensa a casa.
L’unica che abbiamo.

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