Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Caserta naviga il Volturno

In gommone o in canoa, dalle sorgenti del Molise alla foce di Castel Volturno. Un inedito tour lungo il più importante fiume della Campania e del Mezzogiorno, tra sport, ambiente, soft-rafting, eco-turismo ed enogastronomia

Escursioni sul fiume Volturno
Escursioni sul fiume Volturno

“Naviga Volturno” è un progetto del Casertano, nato nel 2006 per “testare” la risorsa fiume e quindi offrirla successivamente in un pacchetto turistico, nell’ambito del cosiddetto soft-rafting, che si articola dal Centro Nautico Enel di Presenzano – base di partenza delle escursioni – fino a Castel Volturno, in varie tappe.
I partecipanti, durante il percorso, possono sostare e dormire negli agriturismi della zona, degustare i prodotti tipici locali e visitare monumenti e località di interesse storico e turistico posti lungo l’itinerario fluviale.
Il progetto si è svolto con la regia dell’olimpionico di canottaggio Davide Tizzano, gestore del Centro nautico, e la collaborazione del Coni di Caserta, della Camera di Commercio, della Provincia, dei Consorzi di bonifica che interagiscono nel territorio del Volturno, del Gal Matese e di altri enti locali e provinciali, tra cui in primo luogo il Comune di Presenzano.
L’idea è stata patrocinata anche dalle associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente e Lipu, dall’associazione Bluduemila per la promozione della nautica, dello sport e del turismo, e dal Servizio Volontariato giovanile della Protezione civile.

Il fiume

Il Volturno (Foto:campaniatour)
Il Volturno (Foto:campaniatour)

Il Volturno, che nasce dai monti della Meta in provincia di Isernia – dalle sorgenti di Capo Volturno o Capo d’Acqua (m. 568) – è lungo 175 chilometri, dei quali 45 scorrono in Molise e i rimanenti in Campania. Sfocia nel Mar Tirreno a Castel Volturno, con una foce a delta.
Tra i fiumi d’Italia occupa il quinto posto per lunghezza, ma è il primo del Sud.
Nel corso alto la fauna ittica presenta un’abbondanza di salmonidi, mentre in quello medio vi è abbondanza soprattutto di ciprinidi; alla foce si possono pescare in prevalenza spigole, cefali e anguille.
Il turista naturalistico appassionato di birdwatching, ma non solo, lungo il fiume può ammirare esemplari di airone bianco, germano reale, tuffetto e svasso; la vegetazione più comune è la cannuccia di palude, il pioppo, il salice bianco e quello rosso.

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Cosa visitare

La Reggia di Caserta (Foto:campaniatour)
La Reggia di Caserta (Foto:campaniatour)

Mare, fiumi, montagna, colline, riserve naturali, parchi, oasi protette, boschi e foreste. E la Reggia? Be’, un diamante con molte facce: realizzata dall’architetto Luigi Vanvitelli su incarico di Carlo di Borbone, la Reggia di Caserta è da sempre il monumento simbolo di questa città, tra i complessi artistici più visitati in Italia.
Per gli amanti della natura una terra ricca di contrasti, non c’è che dire, e proprio per questo più sorprendente e, per alcuni aspetti, affascinante.
Dalle nevi del Matese, in poco più di un’ora è possibile raggiungere le spiagge del litorale tirrenico: in particolari stagioni, a Pasqua infatti è possibile sciare sulle piste di Bocca della Selva di mattina, per tuffarsi nel primo pomeriggio nel mare di Baia Domizia, attraversando un paesaggio che dagli oltre mille metri del comprensorio montuoso tra Campania e Molise scende, tra le colline della piana alifana e di quella caiatina, fino all’entroterra domizio in un itinerario ricco di suggestioni ambientali.

Parchi, oasi e laghi

Il lago del Matese in inverno (Foto:campaniatour)
Il lago del Matese in inverno (Foto:campaniatour)

Un habitat in molte aree ancora intatto, tutelato anche attraverso i vincoli posti dal Parco Regionale del Matese, dal Parco Regionale di Roccamonfina e della foce del Garigliano, dalle oasi ambientali e faunistiche dei Variconi alla foce del Volturno, del lago di Falciano del Massico, de “Le Mortine” a Capriati al Volturno e San Silvestro a Caserta, gestite dal Wwf, de “Le Salicelle”, nell’ansa del Medio Volturno in via di allestimento da parte della Lipu, del Monte Camino tra Galluccio e Mignano Monte Lungo, affidato all’associazine Wilderness.
Di grande suggestione anche i laghi: quello del Matese in alta quota, il Massico a Falciano e il Patria tra Castel Volturno e Giugliano, cui si aggiungono i bacini idroelettrici, diventati ormai elementi essenziali di questo paesaggio, tra Gallo e Letino a oltre mille metri di altezza, e nella piana di Presenzano.
I naturalisti e i curiosi possono addentrarsi nei boschi e nelle foreste, di cui è ricchissimo il Matese, ma anche visitare il vulcano spento di Roccamonfina, le cui pendici sono coperte da splendidi e centenari castagneti.

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Enogastronomia: vini e mozzarella

I vigneti nella zona di Galluccio (Foto:campaniatour)
I vigneti nella zona di Galluccio (Foto:campaniatour)

Se la Reggia è l’emblema monumentale della provincia di Caserta, la mozzarella è sicuramente l’identificativo della sua gastronomia.
Un prodotto unico e inimitabile quello della mozzarella di bufala, ormai rinomato su tutti i mercati italiani ed esteri, derivato dal latte di bufala. E con la mozzarella, nelle sue varie pezzature, da segnalare anche gli altri derivati quali la ricotta e i formaggi.
Una gastronomia che però non è monoculturale, legata cioè solo alla bufala e alla mozzarella, ma che gode di tante altre tipicità, a cominciare da quelle di una campagna rigogliosa per i suoi frutti (mele annurche, castagne, noci, pesche, ciliegie), e gli ortaggi: cicoria, melanzane e peperoni, pomodori e insalate.
E poi non dimentichiamoci dell’olio delle colline, tra cui quello caiazzano, o del vino: Falerno del Massico, Pallagrello del Medio Volturno, Asprinio di Aversa e Casavecchia.
Nel comparto delle carni, da segnalare quelle del maialino nero e della pecora laticauda, tipica degli allevamenti dell’Alto Casertano e del Matese. Il tutto legato a una rete, sempre più curata dal punto di vista qualitativo, di ristoranti che puntano alla tutela e alla riscoperta dei piatti tipici del territorio, alimentando scelte di cultura per una tavola a bocca piena ma sempre più a occhi aperti.
In occasione della Bit, gli enti casertani  hanno scelto per la prima volta una sinergia operativa, identificata da un logo comune, “CASÈRTA È”, che riafferma la tipologia del territorio nei comparti principali di interesse dal punto di vista dell’arte, della storia, della natura e della gastronomia.

Informazioni utili

Ept Caserta

Corso Trieste 43, Caserta
tel. 0823321137
www.casertaturismo.it

Provincia di Caserta
www.provincia.caserta.it

Regione Campania
www.regione.campania.it

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