Dalla provincia a Città del Messico
Amico dell’allora presidente del Messico, il generale Alvaro Obregòn, don Bernardo fu nominato Jefe della Hacienda (intendenza di finanza” di Guadalajara) e lì trasferì la numerosa famiglia Felix. Divenuta “tapatìa” (abitante dello stato di Jalisco, di cui Guadalajara è la capitale) Maria, oltre a imparare a suonare la chitarra nell’orchestrina creata in famiglia, fu incoronata regina degli studenti della locale università, da cui la sua assidua presenza alla consegna di premi, corride di toros e serate danzanti. Nel bel mezzo di tanta giovanile vita mondana la Felix (solo sedicenne) sposa Enrique Alvarez Alatorre (rappresentante della Max Factor) nasce Enrique, unico figlio de La Doña, ma le reciproche infedeltà e gelosie fanno naufragare il matrimonio. Maria se ne va dai genitori, a Navojoa, Sonora, se non che la vita in provincia di una madre divorziata non è delle più facili. A quel punto la futura grande (non meno che bella) attrice non poteva che finire a Città del Messico e lì trova un impiego come “receptionist” nello studio medico del dottor Del Rio.
Ha inizio l’avventura in celluloide
Un bel mattino del 1940, nel negozio di un antiquario, la Felix incontra il produttore e cineasta Fernando Palacios che diviene il suo pigmalione, procurandole lezioni di recitazione, ballo, dizione, inglese e francese. E’ fatta.
In un Messico “machista” anni Quaranta, dominato dagli “hombres”, la “donna più bella del mondo” esibisce sicurezza, personalità e un filino di arroganza per una carriera cinematografica che sommerà quarantasette films. Con “Doña Barbara” (1943) la Felix diventa La Doña, protagonista di un corposo gossip (la nostra eroina amava essere al centro dell’attenzione, oggetto del desiderio) eternamente dedicato alle sue vicende amorose, tante quanto burrascose.
Amore tempestoso con Agustìn Lara
E sposa (1945) Agustìn Lara, “El Flaco de Oro”, un altro focoso personaggio dalla forte personalità, divenuto compositore di fama mondiale con canzoni di enorme successo (“Granada”, “Solamente una Vez”, “Cuando vuelvas”, “Madrid”, “Noche de Ronda” e “Maria Bonita” appassionatamente dedicata alla Felix).
Ma la bonaccia del viaggio di nozze ad Acapulco diventa subito tempesta. Anche perché la sposa, eternamente vogliosa di regali belli e costosi, pensa bene di accettare la collezione dei gioielli di Gloria Swanson, espressamente comprata per lei nella Fifth Avenue di New York dal “poderoso” politico Jorge Pasquel.
Agustìn non ci sta e dopo averle sparato un bel colpo di revolver (così garantì agli amici) molla Maria.