Ci saranno i produttori di cioccolato di Buenos Aires accanto agli apicoltori della Bielorussia centrale, i trasformatori di carne del wallaby australiano insieme alle produttrici di burro di Karaté del Burkina Faso. Saranno tutti a Torino dal 23 al 27 ottobre alla terza edizione di Terra Madre, il meeting internazionale delle comunità del cibo dai numeri sonanti: all’appuntamento hanno infatti aderito 1678 comunità provenienti da 153 nazioni composte da 3587 tra contadini, allevatori, pescatori e produttori artigianali dell’agroalimentare, 818 cuochi, 265 docenti universitari e rappresentanti di istituti di ricerca, 869 studenti, 216 musicisti, 712 osservatori, tecnici e istituzioni.
L’incontro biennale (www.terramadre.org) si svolgerà negli spazi del Palasport olimpico di Torino in contemporanea con la settima edizione de Il Salone Internazionale del Gusto (www.salonedelgusto.it) allestito invece al Lingotto Fiere e all’Oval, lo stadio tirato su per le Olimpiadi invernali del 2006. Due eventi che diventano due facce di unico appuntamento.
Agricoltori e allevatori dagli angoli più remoti del pianeta
Per quattro giorni le comunità del cibo, i cuochi e i docenti provenienti dalle più disparate aree del mondo avranno l’opportunità di discutere sulle grandi tematiche della produzione alimentare. “Terra Madre è un elemento di forte identità per le comunità contadine che sono il futuro del mondo”, ha spiegato Carlo Petrini, presidente internazionale dell’associazione Slow Food, “bisogna quindi lavorare perché queste realtà siano protette e aiutate, non con finanziamenti a pioggia ma con interventi politici forti volti a valorizzare il loro lavoro. È scandaloso – ha aggiunto Petrini – che negli ultimi anni i prezzi dei prodotti siano decisi da tutti meno che dai contadini e in modo particolare che i prodotti agricoli siano diventati commodities soggette a speculazioni”.
I momenti di interazione tra il pubblico del Salone del Gusto e di Terra Madre saranno diversi. Un’occasione sarà data dalle conferenze fissate dal 24 al 27 ottobre nelle sale CittaSlow e Gialla del Lingotto Fiere. Sicurezza alimentare, cambiamenti climatici, economia locale, sementi sono alcuni dei temi al centro dei dibattiti. L’ingresso alle conferenze è gratuito (fino a esaurimento posti) per il pubblico del Salone del Gusto.
Bancarelle e segreti dei grandi chef
Il salone di Slow Food si è ritagliato negli anni un ruolo importante nel panorama internazionale del cibo di qualità: al Lingotto questa volta troveranno spazio 432 bancarelle (il 25 per cento in più dell’ultima edizione), di queste 335 saranno italiane, 97 straniere. Gli stand saranno 188 (con un incremento del 15 per cento rispetto al 2006), mentre saranno 22 le aree dedicate alla ristorazione (nel 2006 erano sedici). Centosessanta i Presidi Slow Food italiani presenti per questa edizione, 115 quelli internazionali provenienti da 45 Paesi.
Tra gli appuntamenti più attesi del salone, i laboratori del gusto: l’edizione 2008 ne conta 133. Saranno poi 17 gli show al Teatro del gusto per vedere all’opera i più grandi chef e carpirne i segreti, 20 gli Appuntamenti a tavola, 30 gli Assaggi di master, 5 laboratori ”Ripensa la mensa”, 62 attività rivolte alle scuole e riunite sotto il titolo ”Orto in condotta”.
Il Salone internazionale del gusto e Terra Madre sono aperti da giovedì 23 a domenica 26 ottobre dalle 11 alle 23, lunedì 27 dalle 11 alle 20. Il biglietto d’ingresso costa 20 euro (10 per i soci Slow Food, 12 per i ragazzi dagli 11 ai 18 anni, gratuito fino a 10 anni). L’abbonamento per cinque giorni costa invece 60 euro. I biglietti possono essere acquistati direttamente alle casse di via Nizza 280 o anche online sul sito www.ticketone.it.
Vuoi essere sempre aggiornato sulle news di mondointasca?
Iscriviti alla newsletter