Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Il cammeo Gonzaga a palazzo Te

La preziosa pietra alessandrina arriva in città dal museo Ermitage di San Pietroburgo. La mostra dedicata ai tesori della famiglia ducale presenta tele di Rubens e un Raffaello

Cammeo Gonzaga, Alessandria, III secolo a.C.
Cammeo Gonzaga, Alessandria, III secolo a.C.

La mostra “Il Cammeo Gonzaga. Arti preziose alla corte di Mantova” è l’ultimo buon motivo per tornare a visitare il cinquecentesco palazzo Te nella città del Mincio. L’esposizione si tiene alle Fruttiere, nella parte adiacente alle bellissime stanze realizzate da Giulio Romano, ma vale una visita per l’originale raccolta di opere che propone: cammei, vasi e manifatture collezionate dai Gonzaga, insieme a dipinti che rievocano la storia del casato e i suoi esponenti principali.
Il cuore della mostra è il grande cammeo che fu di Isabella d’Este, oggi conservato dal museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, di fattura alessandrina e realizzato nel III secolo avanti Cristo: raffigura la coppia imperiale Tolomeo II Filadelfo e Arsinoe II, su pietra sardonica, e torna a Mantova dopo un’assenza di quasi quattrocento anni. Il cammeo infatti, dopo i Gonzaga passò di collezione in collezione per giungere, nell’Ottocento, nel museo dell’Ermitage. 

Fra dipinti e maioliche

Raffaello, Elisabetta Gonzaga, particolare
Raffaello, Elisabetta Gonzaga, particolare

Fu a partire dal Quattrocento che i duchi mantovani iniziarono la raccolta di cammei e antichità; la maggior parte delle opere venne poi venduta a Carlo I Stuart nel 1627 e iniziò da allora a disperdersi in diverse collezioni europee.
Tra i punti di maggior interesse, in mostra, spicca per la pittura il ritratto di Elisabetta Gonzaga di Raffaello. La duchessa indossa un pendente a forma di scorpione, simile a un esemplare in vetro, che viene esposto accanto al dipinto. L’associazione tra dipinti e oggetti d’artigianato prosegue per tutta la rassegna, che conta 120 opere. Isabella d’Este figura in una grafica su carta della scuola di Leonardo da Vinci mentre la sua raccolta di cammei viene proposta insieme a vasi, piatti in maiolica, fra gli altri un’insegna in onice e oro e un’alzata in vetro con lo stemma del ducato. Oltre al cammeo Gonzaga, per le Fruttiere sono stati scelti altri esemplari di pietra lavorata in età ellenistica tra i quali il “capita iugata” di Berlino, del primo secolo avanti Cristo, e una raffigurazione di Ercole e Cerbero, del 40 avanti Cristo.

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Da Raffaello a Rubens

Manifattura cinese, brocca, metà del XVI secolo
Manifattura cinese, brocca, metà del XVI secolo

Le opere in mostra sono state chieste in prestito a diverse istituzioni italiane ed europee; vengono da Mantova, Firenze, Bologna, ma anche da Dresda, Parigi, Vienna, Berlino.
Cammei e maioliche raccontano l’amore dei Gonzaga per il collezionismo. Selezionare e acquistare oggetti di valore, belli e preziosi, originari dell’età antica greca e romana ma anche “esotici”, di provenienza orientale, era nel Rinascimento una pratica consolidata nelle corti e dinastie nobili. Al pubblico odierno questi esemplari ricordano, inoltre, quanto fosse sottile il confine tra arte e artigianato dal momento che entrambi, allora, avevano bisogno di tecnica, sensibilità estetica e precisione.
Alle Fruttiere, chi voglia tornare alla pittura potrà ripercorrere il passaggio al XVII secolo con alcune opere di Peter Paul Rubens – un appassionato di cammei – mentre tra i manufatti potrà vedere vetri soffiati veneziani, avori e corni di provenienza africana, velluti, ricami, tappeti, porcellane cinesi e un raro uovo di struzzo conservato con montatura in rame.

Il Cammeo Gonzaga. Arti preziose alla corte di Mantova
Fruttiere di Palazzo Te, Mantova
Dal 12 ottobre all’ 11 gennaio 2009
Orario: lunedì: 13-18, da martedì a domenica 9-18
Per informazioni: www.cammeogonzaga.it

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