Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Futurismo. Un viaggio lungo un secolo

Sono passati cent’anni, ma il messaggio futurista risuona ancora forte, tanto da far eleggere il movimento a prima (e forse ultima) grande avanguardia artistica italiana, dal Novecento a oggi

Invito a cena con rivista

La rivista Lacerba, 1913
La rivista Lacerba, 1913

Nel 1913 il poeta e pittore Ardengo Soffici e lo scrittore Giovanni Papini fondarono la rivista Lacerba, che divenne il veicolo programmatico di idee, articoli, provocazioni, poesie, manifesti e opere futuriste.

La prefazione, in prima pagina sotto il nome di “introibo”, proclamava gli intenti della rivista: la piena libertà e l’autonomia dell’arte, le parolibere, il genio, il superuomo. Ancora oggi a Milano un ristorante porta il nome della storica pubblicazione (Lacerba – Via Orti 4, 02 5455475, www.lacerba.it).

Al suo interno, arredi, foto, tele e manifesti proiettano l’ospite in un cabaret futurista. Che ne direbbe Marinetti? Forse avrebbe storto la bocca davanti alla carta dei primi piatti, alla voce pasta. Perché il poeta non si risparmiò di dettare una dieta rigorosa ai compagni di gruppo. “La cucina futurista sarà liberata dalla vecchia ossessione del volume e del peso e avrà, per uno dei suoi principi, l’abolizione della pastasciutta. La pastasciutta, per quanto gradita al palato, è una vivanda passatista perché appesantisce, abbrutisce, illude sulla sua capacità nutritiva, rende scettici, lenti, pessimisti. È d’altra parte patriottico favorire in sostituzione il riso”.

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