Namur, la capitale tra due fiumi
Con una piccola deviazione, in circa 10 minuti si raggiunge la località di Falmignoul dove si possono scoprire i segreti dei maestri dell’orzo, con la visita della pittoresca birreria artigianale “La Caracole”, seguita dall’assaggio di alcune delle loro birre, elaborate all’antica, in tini di rame riscaldati al fuoco di legna.
Nelle vicinanze, si possono effettuare percorsi con il kayak in un paesaggio molto bello tra castelli medioevali, caverne e formazioni rocciose.
Namur è la capitale della Vallonia. Come gran parte del territorio, vista la posizione strategica tra due fiumi (Mosa e Sambre), anche Namur fu sovente un campo di battaglia e la possente cittadella che domina la città è lì per dimostrarlo. L’impianto della città è barocco e ci sono molti musei a dispetto delle ridotte dimensioni del centro. Sembra che gli abitanti di Namur siano famosi in tutto il Belgio per essere gente allegra e molto, molto tranquilla…
Grand-Hornu e il MAC
Namur si trova proprio nel mezzo della Vallonia e da qui il nostro itinerario devia verso ovest una trentina di chilometri e si giunge a Marcinelle che è per noi italiani un luogo triste legato alla tragedia che, l’8 agosto 1956, uccise 262 minatori, 136 dei quali nostri connazionali. Oggi il luogo è un museo dell’industria e un memoriale. Proseguendo ancora verso Ovest ci avviciniamo alla Francia e l’influenza si fa sentire. Mons, ha il tipico aspetto di una cittadina francese dei secoli XVII-XVIII con la sua Grand Place e l’Hotel de la Ville, il municipio medioevale ma rimaneggiato nei secoli seguenti.
Il simbolo della città è il Beffroi, l’unica torre campanaria in stile barocco del Belgio. Alta 87 metri spicca da lontano nel paesaggio cittadino con i suoi bulbi e domina l’imponente collegiata di Sainte-Waudru, famosa per le splendide statue in alabastro cinquecentesche e la collezione di oreficeria. Mons è decisamente una città turistica grazie anche al fatto che ha mantenuto la sua unità architettonica con viuzze strette e in gran parte zona pedonale.
Proseguendo l’itinerario merita una visita il Grand-Hornu, un villaggio industriale creato nel 1810 dall’imprenditore Henry de Gorge. Questi diede mano libera all’architetto Nicolas Ledoux che creò un villaggio secondo le sue idee illuministe con officine, case per i lavoratori, scuole, ospedale, biblioteca. Un esempio di capitalismo illuminato come ce ne sono anche da altre parti (basti pensare a Crespi d’Adda vicino a Milano) ma che qui è particolarmente valorizzato come MAC, Museo d’Arte Contemporanea che ha finalità non solamente espositive ma anche didattiche e pedagogiche. Sull’orma dell’intuizione originale di de Groge/Ledoux.
Arazzi a Tournai
La posizione geografica e la storia del Belgio la rendono naturalmente luogo di scambio tra la cultura latina francese e quella germanica. Tournai è una città molto antica, era un castrum romano ed è un esempio di questa contaminazione. Il centro storico è in stile Luigi XIV ma reinterpretato con case in pietra con molte finestre che creano lunghe prospettive nelle vie principali. La Cattedrale di Notre-Dame e Beffroi, la torre campanaria più antica del Belgio sono patrimonio mondiale Unisco. Tornai è legata al Cammino di Santiago come tappa obbligata per i pellegrini provenienti dal nord. Tournai è sempre stata legata alle arti e in città ci sono due musei piuttosto importanti, il primo è il Museo delle Belle Arti, il cui edificio progettato da Victor Horta è già un’opera notevole. Il secondo è il museo della Tappezzeria e delle arti della Tessitura, per ricordare che Tuornai fu tra il XV e XVI Secolo uno dei centri di produzione più importanti dei famosissimi arazzi.