Giovedì 18 Aprile 2024 - Anno XXII

Più di un secolo di auto italiana

Per l’anniversario della fondazione della Fiat (1899), un itinerario a cinque tappe tra i marchi più prestigiosi del made in Italy su quattro ruote

Fiat 501 Sport, anno 1923. Museo Nicolis
Fiat 501 Sport, anno 1923. Museo Nicolis

C’è tempo fino al 31 ottobre per visitare la grande esposizione dedicata ai centodieci anni dell’automobile italiana, dalla fondazione della Fiat nel 1899 ad oggi. Da Torino a Maranello, cinque tra gallerie e musei propongono già dallo scorso mese di maggio un insolito tour che si snoda tra collezioni e marchi simbolo della produzione italiana.

Un percorso insolito perché coinvolge contemporaneamente le cinque strutture con in testa la Galleria Ferrari, museo ufficiale della Casa del Cavallino Rampante e promotrice dell’iniziativa, il Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica a Villafranca (Verona), il Museo dell’Automobile di Torino nella sede di Torino Esposizioni, la Collezione Umberto Panini a Corlo di Formigine vicino a Maranello e il Centro Storico Fiat con i progetti e le realizzazioni del gruppo torinese nel campo di cielo, mare e terra.

Ingegno e creatività… a motore

Lancia Astura MM Sport
Lancia Astura MM Sport “Carrozzeria Colli” del 1938. Museo Nicolis

In mostra ci saranno capolavori della tecnica e del genio creativo su quattro ruote per intraprendere “un viaggio nel costume, nelle abitudini sociali, nell’ingegno umano”, ha spiegato Silvia Nicolis, direttrice del Museo Nicolis.  L’avveniristico edificio di 6mila metri quadrati ospita sette collezioni di vetture delle più note case italiane e straniere ma anche moto, biciclette, macchine da scrivere raccolte negli anni dal padre, l’imprenditore veronese Luciano Nicolis, appassionato di tecnica e meccanica.

Al Museo Nicolis sono stati selezionati 14 esemplari che raccontano ciascuno un tassello della storia, non solo automobilistica, del nostro Paese: la Lancia Astura MM Sport “Carrozzeria Colli” del 1938, per esempio, che avrebbe dovuto partecipare alla Mille Miglia di quell’anno con al volante Gigi Villoresi; la gara per la rossa biposto saltò poiché il pilota ebbe un incidente mentre effettuava il rodaggio. Curioso il destino della vettura. Finita la carriera agonistica, l’auto fu usata per contrabbando di orologi preziosi fra la Svizzera e l’Italia. Sequestrata dalla polizia svizzera, l’Astura rimase per anni dimenticata in un deposito. Qui fu ritrovata da Luciano Nicolis che la riportò in Italia e la fece restaurare per poterla utilizzare nelle più importanti manifestazioni per auto d’epoca in primis la rievocazione storica della Mille Miglia.

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Il circuito

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Con il biglietto acquistato nel primo dei musei che hanno aderito all’iniziativa sarà possibile usufruire di agevolazioni all’ingresso nelle altre strutture, e prenotare in via eccezionale la visita a due collezioni private: si tratta della Collezione Umberto Panini, il museo con una delle più complete collezioni di Maserati e il Centro Storico Fiat, inaugurato nel 1963 che ha sede nel primo ampliamento delle officine di Corso Dante a Torino, dove nacque l’azienda.

(26/8/09)

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