La clamorosa scoperta è merito degli uomini del RIS (Rispolveriamo Inconsistenti Sciocchezze) di Carate Brianza. “Per arrivarci ci sono voluti quindici anni di indagini, con l’impiego di uomini e mezzi e una spesa mostruosa che ha gravato integralmente sulle spalle di voi che pagate le tasse, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”, dice Il Colonnello Carletto Brambilla Fumagalli, visibilmente emozionato.
L’Accademia delle Scienze di Genova è insorta. “Una vera eresia”, ha dichiarato il suo presidente, fondatore, segretario, socio unico e addetto all’igiene domestica, Professor Calogero Andrea Doria Genova, docente di Storia dei Viaggi in Mare e del Mercato Ittico all’Università di Genova. “E c’è una prova inoppugnabile: sul mio sussidiario di terza elementare c’era scritto che era di Genova”.
Dura replica del Brambilla Fumagalli. “Gli dica a quello lì di stare zitto. Eravamo compagni di scuola e il Calogero ha imparato a leggere solo in quarta”. Difficile prendere posizione, di fronte ad argomentazioni tanto circostanziate.
RIS Rispolveriamo Inconsistenti Schiocchezze: le 10 prove
Ma vediamo in dettaglio le dieci prove che il RIS ha portato a sostegno della propria tesi, con le relative confutazioni fornite dal Prof. Doria Genova.
Prova 1 – Colombo è un nome lombardo. Solo in questo quartiere ce ne sono almeno dodici.
Controprova 1 – Mia sorella minore si chiama Isabella come Isabella di Castiglia e quindi per la legge salica io sono il legittimo erede al trono di Spagna.
Prova 2 – Il colombo è un parente del piccione e le città lombarde ne sono infestate. Inoltre la gallina che aveva prodotto il celebre uovo era originaria di Busto Arsizio.
Controprova 2 – Piccioni sarete voi; e pure cervelli di gallina.
Prova 3 – Il colombo è un uccello e quindi vola, ma non ne abbiamo mai visto annegare nessuno, quindi sa nuotare e quindi potrebbe anche, volendo o volando, navigare.
Controprova 3 – Una buona prova, non c’è che dire. Anche mia zia acquisita, e sottolineo acquisita, la quale era di origini cremonesi, quando era arrabbiata con lo zio gli diceva “va’ a negàa”, vale a dire “annegati!”, eppure dove era cresciuta lei non erano presenti particolari specchi d’acqua, se si escludono sporadiche risaie. Questo testimonia senza ombra di dubbio un’importante predisposizione del lombardo per il lungo viaggio in mare.
Prova 4 – Le tre caravelle non sono la Niña (la Piccola) la Pinta (la Dipinta) e la Santa Maria, la Madonna. Sono la Nina (l’Ambrogia) la Pina (la Giuseppa) e la Santa Maria, la Madunina.
Controprova 4 – Secondo le più recenti ricerche, di cui tutto l’universo globo è a conoscenza tranne il colonnello Brambilla Fumagalli, la Nina era l’imbarcazione che dava meno affidamento e per questa ragione Colombo l’aveva battezzata “N.I.N.A.” (Nave Improbabile che Non Affondi) mentre la Pinta era la nave su cui viaggiava l’equipaggio maggiormente dedito al consumo di alcolici. La Santa Maria non può essere identificata con la Madunina, perché non era d’oro, bensì di legno, altrimenti sarebbe affondata subito perché l’oro non galleggia.
Prova 5 – Cristoforo Colombo ha attraversato l’oceano perché erano secoli che non vedeva suo cugino Tacchino.
Controprova 5 – È cosa ormai accreditata dai più rinomati studiosi che Tacchino non era cugino di primo grado, ma un parente al quale in giovanissima età Colombo aveva chiesto un prestito. Che interesse avrebbe avuto il Nostro nell’affrontare una tale traversata per vedere uno a cui doveva dei soldi?
Prova 6 – I test del DNA effettuati su duemila Colombo residenti in Lombardia hanno rivelato la presenza di tracce di polenta nei loro mitocondri e tutti sanno che la polenta si fa con il mais, che viene dalle Americhe.
Controprova 6 – Dopo cinquecento anni di polenta è già tanto che i lombardi non siano diventati gialli.
Gli stivali da cow boy
Prova 7
– Di gente che va in giro con gli stivali da cow boy c’è n’è di più a Milano di quanta ce ne sia mai stata a Fort Alamo.
Controprova 7 – Devo dire che questa si configura come una prova schiacciante. Purtroppo devo ammettere che è così.
Prova 8 – Il mitico viaggiatore è arrivato in America perché si è perso nella nebbia esattamente come gli capitava quando andava nel pavese in autunno.
Controprova 8 – Falso. Io non mi sono mai perso. Si vede che voi siete particolarmente sguerci.
Prova 9 – Il grande Cristoforo si è pensato fosse genovese perché lo si incontrava spesso in Liguria, ma questo solo perché ci andava tutti i weekend estivi come ancora ai giorni nostri fa il novantacinque per cento dei milanesi.
Controprova 9 – Delirante. Per esempio i bresciani non vanno mai in vacanza, mentre brianzoli e bergamaschi ci vanno, ma molto malvolentieri, perché le vacanze costano. I camuni vanno in vacanza a casa loro, in Val Camonica.
Prova 10 – Il grande Cristoforo, dopo decenni che veniva spennato in Riviera, si scocciò definitivamente dei liguri e se ne andò in vacanza ai Caraibi.
Controprova 10 – Buona idea, i Caraibi. Penso che ci andrò pure io.
Il dibattito è aperto e si prospetta appassionante. Chi avrà ragione? Cristoforo Colombo è l’uomo venuto dal pesto o l’uomo venuto dal risotto allo zafferano? Perché ai lombardi piace mangiare cose gialle?
“Abbiamo proceduto alla quarta riesumazione della salma”, ci rivela in esclusiva il colonnello Brambilla Fumagalli, “Le analisi saranno ancora lunghe e vi garantisco, ‘anche’ costosissime. Per ora posso solo rivelare che nella mano del navigatore abbiamo trovato tracce di osso di “urègia”, la celeberrima cotoletta impanata che, guarda caso, tende al giallo pure lei.” Immediata la replica del Prof. Doria Genova. “I cadaveri sono giallastri. E tu resti il solito necrofilo.”
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