Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

La Losanna di Georges Simenon

Simenon Liegi, la statua di Simenon foto Vberger

Nel 1989, all’età d 86 anni, moriva nella città Svizzera lo scrittore belga che ha creato il personaggio del commissario Maigret. Dopo lunghi anni passati in Nord America e USA, negli anni ’50 sfugge al maccartismo e torna in Europa. Dal 1956 Losanna sarà per Simenon la residenza definitiva

Georges Simenon con l'immancabile pipa tra le dita
Georges Simenon con l’immancabile pipa tra le dita

Georges Simenon moriva a Losanna vent’anni fa nel settembre del 1989, dopo aver trascorso nella città del Lemano gli ultimi trentatre anni della sua vita. Anni vissuti, come i precedenti, all’insegna di un lavoro di scrittura intenso, continuo e per certi versi prodigioso. Per capire quanto sia stata importante Losanna nella vita dello scrittore belga (era nato a Liegi nel 1903) bisogna affidarsi più che alle centinaia di romanzi scritti e pubblicati, alle “Mémoires intimes”, la monumentale autobiografia (Adelphi, 2003) nella quale un Simenon già anziano mette a nudo anche i grandi dolori della sua vita.

Su tutti, i problemi psichiatrici della seconda moglie Denise e il suicidio dell’amata figlia Marie-Jo, avvenuto a Parigi nel 1978. Le Mémoires sono, peraltro, il resoconto quasi integrale di una vita probabilmente ineguagliabile per la sua intensità: spostamenti di residenza, viaggi, voracità sessuale, incontri con molti grandi personaggi del Novecento. Il tutto narrato con lo stile sobrio ed efficace del grande scrittore popolare che ha saputo vendere milioni di copie di libri in tutto il mondo. Le Mémoires furono scritte a Losanna fra il febbraio e il novembre del 1980 e sono dedicate alla figlia; ma il vero protagonista delle oltre mille e duecento pagine è sempre lui, il prodigioso scrittore capace di metter, nero su bianco, fino ad ottanta pagine al giorno.

Dall’America, alla Francia e infine a Losanna

Lo scrittore arriva a Losanna nel 1956
Lo scrittore arriva a Losanna nel 1956

Simenon arriva a Losanna nel 1956 con la moglie canadese Denise e i figli Marc (figlio della prima moglie Tigy) John, e Marie-Jo, di ritorno in Europa dopo lunghi anni di soggiorno nel Nord America, prima in Canada e poi negli Stati Uniti. Paese dal quale sfugge al pesante clima del maccartismo. Prima trova rifugio a Cannes, poi, cercando un luogo vicino alla Francia – ma un po’ più benevolo con le laute entrate generate dai diritti d’autore degli apprezzatissimi (dal pubblico) romanzi con protagonista il commissario Maigret – s’imbatte in Losanna, dove nel 1959 nasce il suo ultimogenito, Pierre.

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Simenon Il Castello di Echandens
Il Castello di Echandens

Per Simenon sarà la residenza definitiva, perché le sue ceneri sono state disperse davanti all’ultima casa abitata dallo scrittore, la Maison Rose, in rue des Figuiers. Un piccolo spazio verde che all’epoca era ornato da un cedro del Libano sotto il quale il padre di Maigret amava sostare. Qui infatti erano state disperse, prima delle sue, le ceneri della figlia. Attualmente l’albero caro allo scrittore non c’è più: è andato distrutto qualche anno fa nel corso di una tempesta. La prima sistemazione di Simenon a Losanna era stata il Lausanne Palace, ancora oggi uno dei più prestigiosi (e cari) hotel della città. Poi, nel 1957, la famiglia si trasferisce al Castello di Echandens sulle alture della città. “Papà amava il verde e le passeggiate pomeridiane con lui sono uno dei ricordi più belli della mia infanzia” ricorda John Simenon, presidente della società che cura i diritti delle opere dello scrittore. Anche lui, dopo molti anni passati ad occuparsi di cinema negli Stati Uniti – il paese dove è nato e ha trascorso i primi anni di vita – è tornato a Losanna e ora abita una deliziosa villetta con vista sul lago.

Lavoro intenso, amici e cambi d’abitazione

Un palazzo del centro storico della città svizzera
Un palazzo del centro storico della città svizzera

John Simenon racconta la metodica vita del padre: “al mattino non lo vedevamo mai: si alzava prestissimo per scrivere rinchiuso nel suo studio, ma il pomeriggio e la sera era tutto per noi: la sera vedevano il telegiornale assieme e lo tempestavo di domande sui fatti del mondo”. È nota la proverbiale velocità di Simenon nello scrivere le sue opere. Da sempre circola l’aneddoto della telefonata di Alfred Hitchcock che chiede di parlare con lui. La segretaria risponde che Messieur Simenon è impegnato a scrivere un romanzo e non può essere disturbato. “Non importa – sembra sia stata la risposta del regista – attenderò in linea che abbia finito”.

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La casa di Simenon a Epalinges foto Ludovic Péron
La casa di Simenon a Epalinges foto Ludovic Péron

Una routine che doveva proseguire nella nuova casa di Epalinges, progettata direttamente da Simenon: venticinque camere, piscina olimpionica, infermeria e uno stuolo di dipendenti fra segretarie, governanti, cuochi, autisti. È lo stile di vita preteso dalla moglie Denise, con la quale i dissapori si faranno sempre più gravi e renderanno drammatici gli ultimi anni trascorsi a Epalinges. Infine nel 1972, un Simenon ormai anziano, con i figli già grandi che hanno abbandonato la casa, si trasferisce prima in un anonimo palazzone di avenue des Cours, poi nella deliziosa Maison Rose che aveva adocchiato dall’ottavo piano della sua provvisoria abitazione. Ad accompagnarlo negli ultimi anni è Thérese, l’ex cameriera-segretaria italiana (in realtà si chiamava Teresa Sburelin) diventata la sua ultima compagna. E sono le passeggiate in centro di Georges e Thérese ad essere ancora vive nel ricordo di molti a Losanna.

Una grande passione: pipe e tabacco

Un'altra foto che ritrae il papà di Maigret
Un’altra foto che ritrae il papà di Maigret

In rue de Bourg 22, la città ha dedicato una targa allo scrittore. È posta di fianco al negozio di tabacchi che Simenon frequentava con assiduità, essendo un accanito fumatore di pipa. L’immagine più classica dello scrittore (a tutte le età) è quella che lo ritrae con una Dunhill in bocca, abitudine peraltro condivisa con il suo famoso commissario. “Era un cliente formidabile” – ricorda Alexandre Senn che ancora oggi è il proprietario della tabaccheria e ha dedicato a Simenon un piccolo angolo del suo negozio, con foto, pipe e oggetti vari appartenuti allo scrittore – “L’evento più rilevante fu l’acquisto in contemporanea di dodici pipe, ma a parte questo si faceva preparare una speciale miscela di tabacco dalla Dunhill e portava qui le sue pipe per la pulizia” aggiunge Senn.

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Pinte Besson foto Ludovic Péron
Pinte Besson foto Ludovic Péron

Siamo nel cuore della vecchia Losanna e si può certoimmaginare che, di tanto in tanto, Simenon amasse frequentare i vecchi bistrot che gli ricordavano certe atmosfere parigine. A pochi passi da rue de Bourg, si trova il più vecchio locale di Losanna, la Pinte Besson, fondato nel 1780. Le “pintes” sono i locali caratteristici del Vaud, quelli dove un tempo i vignaioli mescevano direttamente il vino di loro produzione. La Pinte Besson è una delle poche sopravvissute: un piccolo locale con la volta a botte, preceduto da una bella facciata in legno ricca di dorature, sulla quale si pubblicizzano i buoni vini che venivano (e vengono ancora) prodotti nei dintorni di Losanna, oltre ai piatti tradizionali quali il “papet vaudois”, a base di porri e patate, o la “fondue”. Un’atmosfera che sarebbe piaciuta al commissario Maigret.

Notizie utili

La città di Losanna

Losanna foto Nikolai Karaneschev
Losanna foto Nikolai Karaneschev

Con circa centottanta mila abitanti, Losanna è la più piccola delle cinque principali città svizzere. Negli ultimi anni sta rinnovando la sua immagine legata in passato soprattutto ai soggiorni climatici. Simbolo di questo nuovo dinamismo è la nuova linea di metropolitana, la M2, che collega Lausanne-Ouchy, sulle rive del Lago Lemano, al sobborgo settentrionale di Epalinges. In tutto sei chilometri, quattordici stazioni e ben trecentosettantacinque metri di dislivello, perché Losanna è una città “in salita”; www.lausanne-tourisme.ch

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