Una Spagna senza “Moros”? Le Asturie!
La storia del Principato spiega poi la differenza delle Asturie dalle altre regioni, soprattutto dal punto di vista culturale e delle tradizioni. Le Asturie furono l’unico lembo della penisola iberica non occupato dai musulmani (“solo le Asturie sono la Spagna, il resto è tutto terra conquistata”, vantano i suoi abitanti) e qui ebbe inizio la Reconquista della Spagna. Arte e architettura? Monumenti unici, il Preromanico di Santa Maria del Naranco (Patrimonio dell’Umanità) il Gotico della Cattedrale e il Rinascimento dell’Hospicio di Oviedo. Nei centri minori e nella campagna si ammirano le Casonas – robuste costruzioni coloniche – e le residenze degli Indianos (gli emigrati che al ritorno si concedevano comode e talvolta vistose dimore con i risparmi accumulati con il duro lavoro in America).
La “Svizzera” di Spagna
Prima domanda: ma dove sono le Asturie? Risposta: sono situate nel nord ovest della Spagna e confinano a nord con il Mar Cantabrico (Oceano Atlantico) a ovest con la Galizia, a est con la Cantabria e a sud con la Castilla y Leòn. E quanto a gente ed estensione? Vi abitano circa 1.100.000 abitanti su una superficie di circa 10.600 chilometri quadrati (come l’Abruzzo). E cosa si vede? Allora: la differente morfologia della regione (350 chilometri di coste marine, una verde pianura e le montagne della Cordillera Cantabrica che raggiungono i 2.500 metri) garantisce una estrema varietà di paesaggi. Siamo nella cosiddetta “Spagna svizzera” e la vegetazione – in un clima mai troppo freddo – offre palme e conifere tra bucolici paesaggi di mandrie (gran parte del latte spagnolo proviene dalle Asturie) in un riposante mare di verde (notevoli i pascoli sotto i Picos de Europa, Parco Nazionale).
A sua volta il pescoso Mar Cantabrico offre panorami di belle spiagge sabbiose interrotte da rocce e faraglioni, lungo coste frastagliate ospitanti interessanti località e porti variopinti (Gijòn, Avilès, Luarca, Cudillero, Ribadesella, Llanes).
Cucina e movimento. Perfetto connubio
E per chi va in vacanza per non stare mai fermo? Beh, lo sport all’aria libera spazia dalla pesca (trota, salmone) all’alpinismo, dal trekking alle discese in canoa (famosa quella sul fiume Sella) e girando si ammirano pure gli autoctoni, robusti cavalli Asturcones. E per chiudere, la Cucina Asturiana (bando alla parola gastronomia!). Saporita perché semplice, terra fertile e mare pescoso: la Fabada (pentola di maiale variè con fagioli); le Habes (fagioli) con Almejas (vongole); il Pixìn (coda di rospo); il forte Queso (formaggio Cabrales). Eppoi, “vino di mele” al posto del vino d’uva, la Sidra (curioso il modo di versarla e di berla) che coi suoi 6° concede anche buone possibilità di inciuchirsi.
E quanto al Folclore? Le origine celtiche del Principato spiegano le tradizioni. Un esempio? La cornamusa (gaita), uno strumento musicale che un visitatore mai si aspetterebbe di udire in Spagna. E adesso il gentile lettore sa qualcosa di più sulle Asturie?
Il resto (le altre Comunidades-Regioni poco o per niente conosciute) alle prossime puntate.
(03/06/10)