Giovedì 16 Maggio 2024 - Anno XXII

Nuova vita all’Hangar Bicocca

Riapre dopo una lunga pausa lo spazio d’arte contemporanea che recupera parte degli stabilimenti del gruppo Ansaldo. Fausto Melotti all’ingresso, Christian Boltansky all’interno con l’installazione “Personnes”

Grand Opening in via Chiese

Carlos Casas,
Carlos Casas, “End” (Courtesy: Fondazione Hangar Bicocca. Copyright: Agostino Osio)

L’ingresso esterno di Hangar Bicocca accoglie il visitatore con La Sequenza, di Fausto Melotti, realizzata nel 1981 e allora esposta a Firenze. E’ la meno recente delle installazioni proposte, ma – magia del contesto – figura quasi come se fosse sempre stata lì. Nel cortile, si trova l’opera di Stefano Boccalini mentre all’interno, la prima a vedersi nella penombra studiata del capannone, è la raccolta video di Carlos Casas. Tre grandi schermi, che proiettano in fronte e retro, ripropongono “End”, una serie di filmati di Casas su territori non civilizzati. Seguono, per chi ha già visto lo spazio negli anni scorsi, “I sette palazzi celesti”, installazione permanente di Anselm Kiefer. Le torri di Kiefer dominano la zona centrale dell’Hangar, ma l’attrazione maggiore, per questa edizione, sta nel corridoio che illumina via via l’ultimo locale dell’hangar: il cubo con l’installazione “Personnes” di Boltanski.

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