Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Il turismo sloveno continua a crescere

Sloveno Slovenia

In Slovenia ci sono boschi, natura, terme, i paesaggi del Carso e le Alpi orientali. Un’ampia offerta per un piccolo paese che si sta facendo conoscere e, apprezzare, da molti italiani. Previsioni ottimiste per il futuro

Gorazd Skrt, direttore dell'Ufficio del Turismo Sloveno in Italia
Gorazd Skrt, direttore dell’Ufficio del Turismo Sloveno in Italia

Gorazd Skrt, direttore dell’Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, ci accoglie nello studio di Milano annunciando subito la novità. “Sono arrivati gli ultimi dati sui flussi turistici in Slovenia”, dichiara, aggiungendo che la media complessiva degli arrivi per il 2010 sarà grossomodo in pari con quella dell’anno precedente e conferma, quindi, un ottimismo che va oltre l’attuale congiuntura economica. La Slovenia, piccolo territorio che conta due milioni di abitanti e, fino a qualche anno fa, era quasi sconosciuta come destinazione turistica, vede oggi un progressivo crescere di consensi tra i visitatori, primi fra tutti gli italiani. Solo nel primo semestre 2010 sono stati registrati 166 mila e 784 arrivi dal nostro paese e 378.899 pernottamenti. Amano la Slovenia anche tedeschi e austriaci, britannici, statunitensi e giapponesi, oltre ai visitatori della ex-Iugoslavia.
Per scoprire nel dettaglio le prospettive di questo paese, Mondointasca.org ha intervistato Gorazd Skrt, da tre anni rappresentante dell’Ente del turismo sloveno in Italia e che, prima dell’incarico governativo, ha lavorato a lungo nel settore incoming, in un’agenzia di viaggi.

Gorazd Skrt, quanto vale il turismo per la Slovenia?
È un settore molto importante per la nostra economia: quest’anno rappresenta l’11 per cento del prodotto interno lordo. Il suo ruolo è ancora maggiore, in questo periodo di crisi, perché si tratta di uno dei pochi segmenti di mercato in crescita. Il tasso di sviluppo è più contenuto rispetto agli anni scorsi ma non si è fermato.

Il Triplice ponte di Lubiana (archivio STO, foto A. Fevzer)
Il Triplice ponte di Lubiana

Qual è il ruolo dei visitatori italiani in questo mercato?
Da diversi anni il turismo italiano è al primo posto. In media, sono 360 mila i visitatori del Belpaese che si recano in Slovenia, per un totale di circa 940 mila pernottamenti. Il nostro obiettivo, che pensiamo potrebbe realizzarsi l’anno prossimo, è di raggiungere il milione di pernottamenti. Il mercato dei turisti italiani è ben consolidato.

Quali sono gli altri paesi di vostro interesse, per quanto riguarda la promozione turistica?
Puntiamo soprattutto sui paesi vicini. Oltre all’Italia, abbiamo uffici di rappresentanza in Germania e Austria e Bruxelles, quest’ultima città per i motivi legati alla comunità europea. L’anno scorso abbiamo poi aperto altre due sedi, in Giappone e Inghilterra. Contiamo molto sui mercati della ex Iugoslavia: sono già ospiti fedeli, per la vicinanza, serbi e croati, in particolare da quando non è più necessario il visto per entrare nell’area Schengen. Sta aumentando anche il numero di visitatori russi.

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Quanto ha influito per voi, l’ingresso nell’Unione Europea, nell’area Schengen e il passaggio all’Euro?
Sono stati senz’altro dei passi fondamentali, che hanno portato molta visibilità. L’entrata nella Unione Europea, nel 2004, ha influito sulla riconoscibilità del paese. Il cambio di moneta e l’ingresso nello spazio Schengen, nel 2007, hanno facilitato i flussi. Io però menzionerei un’altra tappa che è stata determinante: la Presidenza dell’Unione Europea nel primo semestre del 2008, che ha contribuito a far conoscere la Slovenia a livello internazionale.

Rafting sul fiume Isonzo (archivio STO, foto B. Kladnik)
Rafting sul fiume Isonzo

Come descriverebbe la proposta turistica della Slovenia?
Il primo fattore determinante, per il turismo sloveno, è la facilità di accesso, da diversi paesi europei. Ci troviamo sull’asse Barcellona-Kiev: dalla Spagna, dalla Francia, soprattutto dall’Italia, se si va verso Est, bisogna attraversare il nostro paese. Analogo discorso per l’asse che passa dalla Germania verso la Turchia. Molti viaggiatori visitano il nostro paese anche senza recarsi di proposito. Quando si fermano in Slovenia, per uno o due giorni, noi abbiamo tutta la possibilità di convincerli a tornare ancora e di prolungare il loro soggiorno.

Quali sono i luoghi da visitare e i punti di forza della vostra offerta?

In Slovenia, su un territorio molto piccolo, si trovano tante diverse possibilità di vacanza. Abbiamo il mare, il Carso, la pianura, le Alpi. In modo particolare per il mercato italiano, ma non solo, molto frequentate sono le terme. Vengono poi i casinò. Queste due tipologie di vacanze sono, da circa vent’anni, le più amate in Slovenia.

La marina di Portorose
La marina di Portorose

Come si svolge una “vacanza media” alle terme o al casinò?
Gli ospiti che vengono per le terme, di solito, uniscono alle proposte benessere anche la visita nella città, le gite gastronomiche. Chi sceglie la Slovenia per il casinò tende a focalizzare il viaggio su un solo obiettivo. Vengono da Roma, dalla Sicilia, in tour organizzati ad hoc.

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Italiani a parte, che cosa scelgono i turisti degli altri paesi europei?
Gli italiani vengono meno di frequente per il mare , mentre i serbi scelgono spesso le spiagge di Portorose, come anche i russi e i croati…Per chi viene dall’Est, le destinazioni marittime slovene sono tra le più vicine, nel territorio della comunità europea.

Ci sono altre tipologie di vacanze che volete far conoscere?
La Slovenia è un paese che ha tanto altro da offrire. Oggi puntiamo sul turismo ecosostenibile, in tutte le sue forme. Negli ultimi anni sono andati molto bene i cosiddetti city break, soprattutto dall’Italia: viaggi di tre o quattro giorni, per visitare Lubiana e dintorni o altre città. Il nostro paese è molto adatto a un fine settimana prolungato.

Relax sulle rive del lago di Bled (archivio STO, foto B. Kladnik)
Relax sulle rive del lago di Bled

Che cosa si può visitare in due, tre giorni in Slovenia?
I visitatori provenienti dalle regioni limitrofe – un segmento di mercato molto importante per noi – si fermano anche un giorno solo, per visitare il Carso, le grotte di Postumia, San Canziano, i cavalli di Lipica. Molti si recano sulla costa, amano le gite enogastronomiche. Ci sono poi gli ospiti che vanno in Slovenia per visitare la Alpi Giulie e i laghi.

Ci sono destinazioni emergenti?
Di recente sono stati migliorati i collegamenti con la parte orientale della Slovenia. L’autostrada porta oggi, in tre ore circa da Trieste, al confine con l’Ungheria. Questa zona è molto meno conosciuta dal punto di vista turistico, ma ha strutture termali nuove e luoghi ancora da scoprire, a prezzi molto competitivi.

Da dicembre prossimo si aprirà una nuova rotta di EasyJet Milano- Lubiana. Si aprono nuove prospettive?
Pensiamo proprio di sì. La Slovenia è un paese ben collegato, con strade e ferrovie, con l’Italia, ma la presenza di un volo low cost potrà richiamare altre fasce di turisti, i giovani e gli anziani, che non vogliono spostarsi con l’automobile.

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Il castello di Predjama (archivio STO, foto B. Bajzelj)
Il castello di Predjama

Questo nuovo volo potrebbe dirottare alcuni viaggiatori verso la vicina Carinzia. Temete di subire la concorrenza della meta austriaca?
Direi che è un rischio che corriamo volentieri. Non è giusto, oggi, guardare al turismo in una logica di confini nazionali. Noi possiamo avere il turismo a Portorose e a Pirano, se complementare all’offerta dell’Istria. Vale anche per la valle dell’Isonzo, per destinazioni da abbinare al Friuli, o con l’area settentrionale della Slovenia, insieme alla Carinzia.

Quali sono gli obiettivi dell’ufficio sloveno in Italia?
Come agenzia governativa, lavoriamo alla promozione del nostro paese verso il largo pubblico, nei confronti di giornalisti, di agenti di viaggio. Siamo presenti alle fiere e organizziamo manifestazioni.

Cosa si aspetta che scrivano i giornalisti del suo paese?
Secondo le statistiche, siamo il quinto paese, per quanto riguarda la soddisfazione degli ospiti. Davanti a noi ci sono Finlandia, Svezia, Portogallo e Irlanda. La Slovenia è un paese ancora poco conosciuto, se non per gli abitanti delle regioni più vicine al confine. Quando un viaggiatore arriva in Slovenia e trova un paese verde, una città come Lubiana, vivace, giovane, con 40 mila studenti, scopre con sorpresa che la Slovenia supera le sue aspettative. Per questo motivo, a noi basta che i giornalisti si rechino in Slovenia e scrivano di quello che hanno visto.

Ci sono, quest’anno, eventi di rilievo in Slovenia?
Per il 2010 Lubiana è capitale mondiale del libro. Si svolgono tante manifestazioni sino alla fine dell’anno, letture pubbliche di libri di scrittori sloveni in diverse lingue, anche in italiano, e offerte di molti volumi a prezzi vantaggiosi. La città, del resto, è sempre molto attiva e propone oltre 10 mila manifestazioni culturali.

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