Giovedì 9 Maggio 2024 - Anno XXII

Commentari Santambroginici Milanesi. Turistici e non

Solito ritrito copione per la festa di Sant’Ambrogio a Milano. Proteste e Damazze inghirlandate davanti alla Scala, una marea di Ambrogini d’Oro (le onorificenze conferite dal Comune), la Fiera degli Oh Bej Oh Bej sempre più esotica

Poliziotti davanti al Teatro alla Scala la sera della Prima
Poliziotti davanti al Teatro alla Scala la sera della Prima

Come sempre l’inizio dei Festeggiamenti Milanesi per Sant’Ambrogio non prometteva nulla di buono (quei balossi degli studenti a fare i birichini contro il decreto Gelmini; l’etologa ministra Brambilla diffidante dal maltrattare i cavalli cavalcati dalle Valchirie; e il Moratti incazzato con la Moratti che non ha dato l’Ambrogino all’Inter e non aveva nemmeno invitato Eto’o alla ‘Prima’). Invece, come scrisse Flaiano (in Italia si comincia col dramma e si finisce in farsa) tutto è filato liscio, non è successo niente di nuovo, anzi, sono accadute le stesse identiche cose che da ormai una cinquantina d’anni accadono regolarmente a Sant’Ambrogio. Da cui le seguenti considerazioni.

 

Da quel tempo, i cronisti che devono scrivere sulla Prima alla Scala non hanno una beata fava da fare, non gli resta che girarsi i pollici per la noia.

Eh sì perché alla Prima e dintorni (la piazza antistante il teatro) il copione non varia mai eppertanto chi deve fare il pezzo deve solo cambiare data a quanto scritto l’anno prima (c’è solo da cancellare i defunti e infilare le new entries, piccolo problemino nei cambi di governo, mentre l’establishment dei Soliti Noti non cambia mai, lo regolano solo i necrologi del Corriere della Sera). Alla Prima alla Scala, infatti, da (più di) mezzo secolo accade quanto segue:

1) Studenti e metalmeccanici e/o vanno a far casino davanti ai ricchi (e la polizia si mette in mezzo, ma mai una volta che, fosse solo per la par condicio, meni i ricchi e protegga i poveri, mai).

2) Le Damazze (sui giornali e in tivù definite ‘Compagne di …’ se appaiono al fianco di Ricchi e Noti, ma se invece vanno a letto soltanto con un pover crist divengono semplici conviventi) non dicono quel che si metteranno addosso (mistero che toglie il sonno a ricercatori e precari) fin quando non appaiono alla tivù.

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3) Quelli del loggione si incazzano (come sempre, stesso motivo, stessa forma, stessa incazzatura, stesso numero di ingressi) perché vengono loro riservati pochi biglietti (e per di più dopo una coda di 2 giorni al freddo).

4) I ministri presenti sono sempre 2 o 3 e rigorosamente solo milanesi o lombardi (vai tu a farti ore di viaggio, oltre a romperti le balle sentendo per ore e ore una pallosa opera che non ti frega niente e in vita tua ti sei sempre guardato bene dall’andare a vedere, dopodichè finisci per far tardi mangiando fors’anche cibi chic ma rompendoti le balle, vabbè la politica, ma vuoi mettere una serata con gli amici al Bar dello Sport del tuo paesello, senza quell’impossibile musica del Vagner?).

Daniel Barenboim
Daniel Barenboim

Daniel Barenboim, direttore d’orchestra, ha letto l’art. 9 della Costituzione (pro-Cultura).

E tanto per ribadire l’importanza del Sapere e migliorare la cultura dei propri lettori il Corriere della Sera si è (culturalmente) affrettato a precisare che la Moratti vestiva Armani, Sabina Negri ex Calderoli – Riva, Marta Brivio Sforza – Blu Valentino (ma non mi dica!) ecc. ecc. ecc. (se il lettore non fa il bravo proseguiamo).

 

Ambrogini d’Oro.

Altro che l’inflazione, una marea. Un numero enorme perché se un gruppo propone il signor X per l’Ambrogino gli altri 14 gruppi (o quel che sono) per ripicca propongono un loro X e a quel punto non resta che moltiplicare 15 x 15 x 15 e il conto dei candidati è fatto (roba che per premiarli tutti non basta più l’elenco del telefono). E tra poco ci saranno pure gli Ambrogini con la Condizionale giacchè la Moratti ne ha dato uno anche a Dolce & Gabbana che però proprio in quei giorni sono stati accusati dalla finanza di aver evaso tasse per milioni di euro eppertanto se putacaso ‘venisse fuori che sono colpevoli’ dovrebbero tornare in Comune a restituire l’ambrogineo malloppo.

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Un banchetto di dolci siciliani alla  Fiera degli Oh Bej Oh Bej
Un banchetto di dolci siciliani alla Fiera degli Oh Bej Oh Bej

In Via Salpi (ex Sarpi, nome cambiato dopo che in quella strada girano solo cinesi salvo qualche raro passante europeo) le feste di Sant’Ambrogio non c’è stata crisi…

…Delle pompe funebri. Sant’Ambrogio o no, è infatti proseguita senza soste e con buon successo (alla faccia della Tolelansa Selo giurata dalla Molatti e dal vicesindaco Decolato) la “campagna omicidi” promossa dalla mafia locale (un bar un morto ammazzato).

 

Alla meneghinissima (tra la folla di extracomunitari e monegaschi sono state individuate ben 2 persone 2 nate a Milano) Fiera degli Oh Bej Oh Bej è avvenuta una scoperta straordinaria?

Girando e rigirando su e giù per la Fiera (un tempo dedicata esclusivamente all’esposizione e alla vendita di prodotti dell’artigianato milanese, lombardo e più raramente di manufatti provenienti da sotto le Alpi) dopo ore di esasperanti ricerche, tra: tricchetetràc cinesi (una volta li facevano di nascosto i napoletani che venivano messi dentro, mentre adesso sono fatti di nascosto dagli orientali che però non si sa perché non vengono mai messi dentro); Chuyus (copricapo di lana) cuciti sulle Ande; e pedalini (calze da uomo, antan le facevano nel bresciano, per l’esattezza sull’Oglio) made in Viet Nam… tra tutta la suesposta invasione di roba esotica (adesso di gran moda dire etnica)… scoperta straordinaria… è stato visto un oggetto prodotto da un artigiano lombardo (!) di Premana (Val Varrone – Valsassina: andarci, è antica sede di un valido artigianato del ferro, forbici, coltelli e quant’altro, sempre che su quanto esposto e venduto non appaia la ormai solita scritta “made in Bangla Desh”).

(16/12/10)

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