Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Una “regina” sempre moderna

In mostra a Roma un centinaio di opere (alcune delle quali inedite) di Tamara de Lempicka, sofisticata e stravagante artista dei primi del Novecento, che il grande pubblico ha già conosciuto qualche anno fa a Milano a Palazzo Reale

Tamara de Lempicka, La sciarpa blu, 1930. Collezione privata © Tamara Art Heritage / Museum Masters International NYC
Tamara de Lempicka, La sciarpa blu, 1930. Collezione privata © Tamara Art Heritage / Museum Masters International NYC

Si inaugura oggi al Vittoriano di Roma “Tamara de Lempicka. La regina del moderno”, una delle più complete esposizioni della baronessa pittrice, icona degli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Fino al 10 luglio 2011 si potranno ammirare oltre 120 opere, tra dipinti disegni e fotografie, che meglio rappresentano il percorso artistico della donna che più di ogni altra ha rivoluzionato il linguaggio visivo della sua epoca.

Curata dalla storica Gioia Mori, la mostra ripercorrerà – infatti – il cammino artistico di Tamara de Lempicka, ma soprattutto il suo essere personaggio. Stravagante, bisessuale dichiarata in anni che facili certo non erano, icona di stile e spesso eccessiva, l’artista moscovita è stata senza dubbio il simbolo delle istanze moderniste. Influenzata da Marinetti e Prampolini, non è rimasta insensibile al fascino di Picasso.

Femminista prima del tempo

Tamara de Lempicka, Nudo con grattacieli, 1930
Tamara de Lempicka, Nudo con grattacieli, 1930

La mostra, promossa dal MiBac, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con il Comune di Roma e la Regione Lazio, è da considerarsi la più imponente mai realizzata e intende approfondire proprio questi aspetti. Accanto ai quadri più famosi sarà possibile ammirare opere inedite che ne documentano il cammino di ‘regina del moderno’. Di particolare interesse il ritratto di Madame P. opere del 1923 che si credeva perduta.

Sofisticata e disinibita, Tamara de Lempicka può dirsi a buon diritto una femminista ante litteram. E – anche se l’emancipazione femminile si affermerà solo negli anni 80 dopo la sua morte avvenuta in Messico – è grazie al collezionismo di personaggi famosi che il suo lavoro è ad oggi uno dei più rappresentativi dell’art dèco.  E cinque delle tele esposte – infatti – provengono dalla collezione privata dell’attore Jack Nicholson, suo grande estimatore insieme a Barbara Streisand, Donna Karan e Madonna.

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Art Déco a tutto tondo

Tamara de Lempicka, Ritratto del marchese Sommi, 1925. Collezione privata. © Tamara Art Heritage / Museum Masters International NYC
Tamara de Lempicka, Ritratto del marchese Sommi, 1925. Collezione privata. © Tamara Art Heritage / Museum Masters International NYC

Le donne ritratte dalla baronessa pittrice hanno corpi imponenti, sensuali e morbidi. Il loro sguardo è conturbante e sempre perso altrove; riempiono non solo la tela ma anche lo spazio circostante, quasi a richiedere continuamente attenzione, e tuttavia rimangono indifferenti, narcisisticamente chiuse in se stesse. I suoi quadri sono come delle copertine di Vogue (che lei amava tanto), a metà tra il fumetto e la fotografia. Quasi sempre ritratta come una diva degli anni Trenta, Tamara de Lempicka ha preso parte anche a due film presenti alla mostra. Scelta non casuale che tende a dimostrare un percorso unico nella vita artistica della pittrice, interprete di un nuovo e rivoluzionario linguaggio figurativo tipico di quegli anni, dove l’Art Déco era un tutt’uno con i nuovi mezzi di comunicazione dell’epoca: dalla fotografia di moda, al cinema, alla pubblicità. (11/03/2011)

 

Tamara de Lempicka. La Regina del moderno

Complesso del Vittoriano

Piazza Venezia – Roma

Dall’11 marzo al 10 luglio 2011

Info e prenotazioni: tel. 06 6780664 – 06 6780363

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