Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Van Gogh Alive, ultimi giorni per la mostra multimediale

A Milano, alla Fabbrica del Vapore, un pubblico finalmente allargato ha risposto al richiamo della proposta, quasi cinematografica, di tremila immagini digitali delle opere dell’artista olandese. Prima esperienza in Italia, chiude il 16 marzo

Van Gogh Alive, ultimi giorni per la mostra multimediale

Mancano ancora pochi giorni per visitare a Milano, alla Fabbrica del Vapore, la mostra “Van Gogh Alive. The Experience”, la prima tappa italiana dell’esposizione multimediale itinerante che ha già fatto parlare di sé in diverse città del mondo. Singapore, Istanbul, Ankara, Tel Aviv, Santiago, Budapest, Mosca e, fino al 16 marzo, Milano, hanno accolto la sfida di un esperimento divulgativo davvero destinato al grande pubblico. Famiglie, con bambini di tutte le età, hanno prima di tutto accettato di spostarsi dalle più tradizionali sedi espositive per scoprire, alcune per la prima volta, la Fabbrica del Vapore, ex capannoni riadattati in via Procaccini, più spesso conosciuti per proposte d’arte contemporanea. Li aspettava un’ampia sala buia con gigantografie delle opere di Van Gogh alle pareti e persino sul pavimento. Nel dettaglio: più di tremila immagini proiettate con un sistema multimediale in grado di operare ingrandimenti, di “animare” la grafica con parti in movimento e di affiancarla a una colonna sonora.

Come al cinema

Van Gogh Alive, ultimi giorni per la mostra multimediale

La tecnologia si chiama Sensory4 e incorpora 40 proiettori ad alta definizione e un sistema sonoro “surround”, come in una sala cinematografica. Il progetto di Grande Exhibitions e Perlage Grandi Eventi, promosso dal comune di Milano, sembra, in effetti, ispirato al cinema. Per la verità non è il primo esempio internazionale di opere d’arte proiettate su grandi superfici, in ambienti chiusi; in questo caso però, la grande quantità di immagini utilizzate ha permesso di imbastire un filo narrativo, ripercorrendo la vita e la storia artistica di Van Gogh dagli esordi alla maturità. Le immagini si succedono circondando letteralmente il pubblico e sovrastandolo, con zoom sui particolari, che permettono di vedere i tocchi di pennello dell’artista e con qualche “effetto speciale”, come il mulino a vento che gira. L’opera d’arte diventa un’esperienza e la musica, modulata in relazione alle diverse fasi che attraversa l’artista, non è un semplice sfondo.

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Il museo impossibile

Van Gogh Alive, ultimi giorni per la mostra multimediale

La stessa natura della sala permette una fruizione meno accademica dell’opera: uno spazio grande, dove girano liberamente le carrozzine e adulti e bambini possono sedersi sul pavimento. Esposizione di sicuro effetto mediatico e con riscontro di pubblico, la mostra ha il vantaggio di far conoscere, in una sola occasione, un numero molto importante di opere dell’artista: è stato chiamato il “museo impossibile”, perché nessuna grande mostra con quadri reali potrebbe restituire uno scenario così completo. L’obiettivo divulgativo è sicuramente raggiunto anche se, va detto, l’enfasi sullo zoom e le immagini in grande formato corre il rischio di far perdere lo sguardo d’insieme. Teoricamente e praticamente, si tratta di una mostra su Van Gogh e non di Van Gogh: l’esperienza multimediale, come è ovvio e normale che sia, resta qualcosa di diverso dall’osservazione dell’originale. La mostra è una proposta ideale per i bambini: un invito a portarli, quando saranno più grandi e potranno concentrarsi meglio in un museo vecchio stile, ad osservare il quadro, quello che sa di tela e colori ad olio.

Per informazioni: www.vangoghalive.it

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