Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Otto secoli di Torre

Celebrata da una famosa canzoncina, la gloria di Pisa svetta sulla piana dell’Arno, ancora bella e inquietante dopo oltre otto secoli d’esistenza. Procurando sensazioni fisiche contrastanti e un intimo orgoglio di “bene” tutto italiano

Un'inquadratura che mette in evidenza la pendenza della celebre Torre
Un’inquadratura che mette in evidenza la pendenza della celebre Torre

Diciamo che saltiamo ogni notazione sulla Torre di Pisa. La torre la diamo per saputa, anche se non si insiste mai abbastanza sull’età di questo monumento. La prima impressione, vedendola candida e bella dopo i lavori (non ancora conclusi) di restauro e pulizia, è che sia in gran forma, dopo tutti questi secoli. Otto secoli, esattamente 838 anni, tanti ne ha questo campanile sghembo, che è famoso perché storto. Lei non sembra uscita dal medioevo, ma da un’altra epoca, più recente. Sembra nuova. Erano anni che non vedevo così tanti giapponesi tutti insieme a fare fotografie.

Il biglietto d’ingresso alla torre costa 15 euro a persona, senza differenza di età, sesso o razza. Biglietto esosamente democratico. In fondo è giusto, perché il prezzo funge da strumento di selezione. Se ci salissero tutti i turisti a pochi euro il monumento non arriverebbe al prossimo secolo. Già gli scalini non scherzano in quanto a consunzione. In fondo il mondo pullula di torri con prezzi esorbitanti. Chissà perché al turista piace l’ascensione. Si sale per una scala interna, ovviamente a spirale, tra i sospiri e i gridolini degli anglosassoni. Pochi gli italiani, forse a causa del vizio tutto nostro di dare per scontati i grandi simboli della nostra civiltà.

Vertigini e consolazioni della Torre

Piazza dei Miracoli
Piazza dei Miracoli

Cosa c’è di bello nel guadagnare la terrazza panoramica? Sarebbe troppo facile dire il panorama, o anche la storia, la visione, la prospettiva o altri bei concetti con relativi corollari. Ma non è questo, o meglio non solo questo. Stare dalla parte che pende verso l’esterno provoca ansia di cadere e una specie di nausea. Si sente la gravità che fa pesare quasi di più il nostro corpo e cerca di trascinarci a terra, quasi suggerisse il rischio di precipitare. Basta spostarsi dalla parte opposta e la sensazione quasi scompare.

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Credo che il bello dell’esperienza, dal punto di vista sensoriale, consista in questa piccola vertigine. Dal punto di vista psichico invece la torre pendente è l’immagine dell’Italia stessa, paese in cui l’incertezza è intrinseca e viscerale, come la stortura del suo più celebre campanile. Stava per cadere già da quando hanno iniziato a costruirla, ma l’hanno finita. E dopo quasi mille anni e innumerevoli invasioni e devastazioni è ancora lì.

Tutto ciò è piuttosto stucchevole, ma ampiamente consolatorio. Tutto considerato 15 euro, di questi tempi, sono davvero pochi per trovare una ragione che ci spinga a volere un po’ di bene alla patria. (28/03/2011)

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