Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Doppio Bach a Milano

Due concerti con esecutori di alto livello dedicati ad altrettanti capolavori della musica sacra, le Passioni del grande compositore tedesco: quella secondo Giovanni e quella secondo Matteo

Ton Koopman
Ton Koopman

Ton Koopman è di casa a Milano, il direttore olandese e la sua Amsterdam Baroque Orchestra & Choir sono stati i protagonisti di tanti concerti, in particolar modo del Ciclo dedicato negli scorsi anni all’integrale delle Cantate di Bach una “follia” musicale (per l’impegno, il lavoro di ricerca musicologica e la passione profusa) organizzata dalla Società del Quartetto. Il ritorno sotto la Madonnina avverrà il 19 aprile nel nome di Johann Sebastian Bach con la meravigliosa Johannes Passion nella prima versione, quella scritta nel 1724.

Koopman è un grande specialista bachiano. Con il suo gruppo ha inciso tra l’altro l’integrale delle Cantate sacre e profane del compositore sassone, tra l’altro pluripremiate dalla critica. Al di là della sua maestria, Ton Koopman è una persona molto simpatica e assistere ai suoi concerti è un piacere per la passione che trasmette agli ascoltatori e per l’affiatamento che traspare con i suoi musicisti. La prova generale alle ore 17, sarà aperta gratuitamente (su prenotazione) agli studenti delle scuole e delle università.

Il Vangelo in musica

Masaaki Suzuki
Masaaki Suzuki

Il secondo appuntamento, con la Matthäus Passion sarà il 14 maggio. Direttore Masaaki Suzuki, musicista giapponese votato a Bach e fondatore del Collegium Japan dedicato al musicista tedesco. Questa volta condurrà la Schola Cantorum dell’Università di Yale accompagnata dall’ensemble composta dagli studenti laureati nella stessa università e da specialisti della famosa Juillard School. Tra le altre cose Suzuki è stato allievo di Koopman ad Amsterdam.

Le due Passioni si ispirano al testo evangelico. Sono costituite entrambe da una serie di brani, dove si alternano recitativi (la parte “narrativa” della vicenda) con il testo evangelico pronunciato dai vari personaggi; arie solistiche su testi estranei al Vangelo che fanno da “commento” alla vicenda e parti corali che hanno la duplice funzione di esprimere i sentimenti collettivi e di introduzione e chiosa. Nonostante abbiano uno schema generale simile, le due Passioni sono molto diverse tra loro: quella secondo Giovanni è più carica di effetti patetici, mentre quella secondo Matteo è più teatrale, quasi fosse un’opera lirica. (28/03/2011)

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Info: www.quartettomilano.it

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