Tra le Alpi, nella regione della Dombes, piccole e preziose testimonianze di fede – chiese, santuari, cappelle, villaggi – di una Francia devota verso chi ha compiuto miracoli o tracciato percorsi di vita spirituali. Un vasto pubblico, di ogni provenienza, ogni anno ripercorre questi paesaggi alla ricerca del divino
In vetta, nel cuore delle Alpi, un “plateau” verde: ci troviamo nel santuario di Notre Dame de La Salette. Un panorama concepito “con gli occhi di Dio”. Dominano il verde dei prati e l’azzurro del cielo.
Un Santuario a misura d’uomo
Il 19 settembre del 1846 la Madonna apparve su questo altopiano a due bambini, Mélanie Calvat e Maximin Giraud. Chi visita per la prima volta Notre Dame de La Salette viene colpito dal silenzio e dalla luce, soprattutto in estate.
Un’inconsueta rappresentazione plastica dell’apparizione, nei suoi tre diversi momenti, nel sito dove avvenne (una piccola conca naturale) richiama senza dubbio l’attenzione di chi arriva in un santuario ancora “a misura d’uomo”.
Un santuario privo di ogni mercificazione del sacro, anche se sono circa trecentomila gli arrivi ogni anno da tutte le parti del mondo, ma soprattutto da Italia, Germania e Polonia. Il complesso religioso ha la possibilità di ospitare soggiorni da una a sei notti. Dispone di duecentotrenta camere dallo spartano comfort, ristorante per cinquecentotrenta coperti, bar, anfiteatro (quattrocento posti), sale riunioni, wi-fi.
La casa del Santo un luogo di memoria
Nel 1925, in occasione della canonizzazione, le spoglie di Vianney furono trasferite in una nuova urna offerta dai sacerdoti francesi, dove ancora sono esposte. Vicino alla Basilica è visibile al pubblico la vecchia canonica che fu per tanti anni la casa del Santo.
Abitata dai parroci che lo avevano preceduto, dopo la sua morte fu trasformata in luogo di memoria e piccolo museo. Risalente nella forma che ha ancora oggi al diciottesimo secolo, la canonica ha un primo piano, un cortile, delle dipendenze e un piccolo giardino. A pianterreno si trova la cucina e la sala da pranzo.
Al primo piano, la camera del sacerdote e altri locali. Sempre nell’area della vecchia chiesa parrocchiale sono state realizzate nel 1930 la Cappella che accoglie il cuore di Jean-Marie Vianney (conservato in un reliquiario in bronzo dorato e smaltato) e, nel 1961, la cripta di Nostra Signora della Misericordia. Costruita in linee moderne con un’unica navata, può accogliere 1500 persone. Ars-sur-Formans viene visitata ogni anno da circa 500mila pellegrini.
Ars-sur-Formans. Jean-Marie Vianney il patrono dei Parroci
Sulla strada per Lione, nella regione della Dombes, ecco infine il villaggio di Ars-sur-Formans. Il santo Jean-Marie Vianney vi fu parroco per quarantun anni, a partire dal 1818. La canonizzazione risale al 1925, disposta da Pio XI. Nel 1929, la proclamazione a “patrono” dei parroci di tutto il mondo.
L’attuale Basilica di Ars-sur-Formans comprende tre parti distinte: la navata dell’antica chiesa (vi celebrava Vianney, ospita ancora il suo confessionale e molti suoi ricordi, solo il coro non esiste più); l’attuale coro con gli affreschi del pittore lionese Paul Borel; la navata costruita dopo la morte del Santo in suo onore.
In una delle cappelle laterali è conservata l’urna con le sue spoglie. Sepolto in chiesa il 16 agosto 1859, il corpo fu riesumato nel giugno 1904. Intatto al momento della beatificazione, fu riposto in un reliquiario nell’aprile del 1905.
Dalla grande “Salette” alla “Salettina” di Maximin
Scendendo a valle, prima si incontra il piccolo cimitero, dove sono sepolti dei pellegrini canadesi che morirono nel 1950 in un incidente aereo, poi la cittadina medievale di Corps.
Da visitare, la chiesa di St. Pierre, realizzata con gli stili romanico e gotico (anche nella sua varietà “fiammeggiante”); la piazza Grenette e le fortificazioni.
Poi una breve sosta davanti alla piccola casa dove Napoleone, di ritorno dall’esilio all’Isola d’Elba, si riposò prima di ripartire verso Parigi per i suoi ultimi cento giorni da Imperatore. Intanto è arrivata l’ora dell’aperitivo, da degustare alla distilleria artigianale “La Salettina” (www.salettina.fr), ospitata nei locali della vecchia casa di Maximin Giraud, uno dei veggenti di La Salette.
Notre Dame: una Cappella dai preziosissimi affreschi
Nelle vicinanze, c’è poi un tesoro dove meno te lo aspetti. Si tratta della Cappella di Notre Dame de Beaumont. È in una sorta di piccolo parcheggio di campagna, un cortile che nel Milanese si direbbe “di cascina”.
Casette graziose, con i terrazzini di legno e i vasi di gerani. Poi la chiesetta, che all’esterno ha l’aspetto un po’ dimesso. Si entra e il fiato se ne va.
Nel catino absidale, affreschi del quindicesimo secolo intatti nei loro colori. E un’austera fierezza che, come recita una lapide alla sinistra dell’abside, proviene da lontano. Dal 1433, quando la benefattrice di quei luoghi Isabelle d’Harcourt, vedova dell’ultimo Signore di Thoire-Villars, fece costruire la cappella per farvi celebrare regolarmente delle Messe.
Info: Ente Nazionale Francese per il Turismo, Milano: http://it.rendezvousenfrance.com/it
Leggi anche: