Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Ode all’arancino di Natale

L’unità d’Italia – e Dio sa se ne abbiamo bisogno di questi tempi – si sublima anche attraverso semplici, gustosi e (probabilmente) plurisecolari prodotti gastronomici. Arancini, ragù del sud, miele del nord e clementine (nomem omen) calabresi. Delizie biancorossoverdi

Arancini di riso
Arancini di riso

Alla fine non ce l’ho fatta e ho ceduto alle lusinghe della bancarella natalizia, che con le altre sta nella piazza principale della mia città. Così ho avuto la rivelazione dell’arancino perfetto e del cannolo con la vera ricotta. È stato un momento di pura gioia. Mordere l’impanatura croccante e trovarci dentro il riso morbido che nasconde un cuore di gustoso ragù. Sentire il croccante della cialda e poi immergere le fauci nel bianco ripieno appena fatto. Il tutto per quattro miseri euro. Miseri in paragone alla bontà. Ho scoperto che le bancarelle saranno lì fino all’otto gennaio. Meglio, perché ho già deciso che a Natale si pasteggia con arancini e cannoli. Desidero farlo da quando leggo i romanzi del Commissario Montalbano e da quando sono stata folgorata sulla via della Piana degli Albanesi, dove ho assaggiato le specialità siciliane più buone della mia vita, ma non ho mai trovato gli arancini giusti. Ho imparato a farli a casa e sono buoni, ma non sono come quelli siciliani, perché sono una brava cuoca del nord. Per fare gli arancini ci vuole una brava cuoca siciliana.

Auguri gustosi, tra sud e nord

Clementine di Calabria IGP (foto Igpclementinedicalabria.it)
Clementine di Calabria IGP (foto Igpclementinedicalabria.it)

Il ragù non è lo stesso, il riso nemmeno. Certo, se davanti agli occhi si potesse avere il mare della Sicilia o le lussureggianti colline del Belice e non la nebbiolina molliccia di una piazza del nord sarebbe davvero di grande aiuto. Ma questi arancini hanno una luce propria, come piccoli soli periformi che rischiarano il cielo grigio, più delle stesse luminarie natalizie.

Vicino vendevano le clementine di Corigliano, dolci agrumi del cosentino con marchio IGP. Meno di due euro al chilo per dei succosi piccoli astri arancioni. Ho anche acquistato due barattoli di marmellata deliziosa e scoperto che la fanno a pochissimi chilometri da dove abito. In pochi minuti ho trovato cose buone sia lontane che vicine e compreso l’utilità della moda del mercatino anche dal punto di vista risorgimentale, cosa che non guasta nell’anniversario dell’unità. La prossima volta assaggerò le ricottine dolci e la pasta di mandorle. Ho scoperto proprio dietro casa un modo di viaggiare consono a questi tempi di crisi. In ogni caso settimana prossima cercherò di fare una gita a Bolzano per vedere se anche lì hanno gli arancini e se gli arancini scaldano l’anima anche quando nevica. (19/12/2011)

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