Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Pasqua 2010: scialpinismo nel Vallese

Ronny Bertolini, la moglie Samantha e gli amici Marco e Federico salgono con gli sci corredati di pelli di foca; scendono su una neve in ottime condizioni, quella che gli scialpinisti chiamano “polvere”

Giù con gli sci
Giù con gli sci

di Ronny Bertolini

 

Ci sono week end più o meno lunghi, che pianifichi per mesi, sicuro anzi certo che tanto .. il tempo sarà sicuramente dalla tua..certo che lo deve essere, soprattutto in un anno in cui di ponti non ce ne sono! Ma poi, due giorni prima di partire, i bollettini meteo sono lì . .. solo da leggere, indicibili, da far rabbrividire un suino al pascolo nel fango! Forse in questi casi bisognerebbe dare retta alla razionalità e decidere di stare a casa, ma emozionarmi e vivere avventure è l’unica cosa che non mi stancherò mai di fare…Cos’altro so fare bene? Sciare… non perdermi… so quando tornare indietro… beh, allora perché rinunciare? Due amici con cui ho condiviso tante giornate, Marco e Federico; Sami, moglie instancabile, un furgoncino rosso pieno di sci catapultato oltre le Alpi sopra il vagone di un treno!

Benvenuti nel cantone VALLESE!

Arolla è un paesello scarno e pieno di neve, ci attacchiamo ad un skilift che ha una accelerazione da fermo che batte lo Space Shuttle! Da 0 a 180km/h in 3 decimi di secondo! La voce si fa flebile e acuta l’occhio strabuzza e la bocca si apre leggermente, il respiro si interrompe.. .Cosa non si fa penso per risparmiare 500 metri di dislivello, penso, ma non era meglio farseli con le pelli? (Ndr. Le pelli di foca si attaccano sul lato degli sci che aderisce al terreno, per permettere la salita. Una volta arrivati in cima, le pelli si staccano e lo sci torna a essere uno strumento per la discesa). Scesi dallo skilift, un’oretta di salita con le pelli, poi un bella scala..scaletta.. beh insomma 50 metri verticali, senza assicurazioni di sorta..! “Vai Sami, è come andare sul fienile!” dico a mia moglie, “si bravo, perché io vado tutti i giorni su e giù dal fienile con gli scarponi da sci lo zaino da 15 chilogrammi e sci in spalla!”, risponde … Ultimo saltello giù dalla scaletta.. e siamo sul ghiacciaio..dall’altra parte il rifugio, un miraggio!

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Finalmente sulla neve polverosa
Finalmente sulla neve polverosa

Al colle tutti rinunciano agli ultimi 30 metri e scendono sul versante opposto per ripararsi, noi? No, siamo qui per il pigne di Arolla e ad ogni costo! Saliamo controvento fino a quando sotto la cresta il vento è talmente forte da sbattermi a terra, terribile, siamo gli unici a toccare la vetta. Riscendiamo al colle con pelli e rampanti ancora calzati, poche volte ho visto tanta violenza dalla natura! In questo lunedì di Pasquetta, legati dal primo metro all’ultimo, abbiamo dato tutto, tutta l’esperienza possibile messa in gioco, tutta la pazienza ad aspettare, tutto il coraggio a tentare, tutta la forza a salire, tutta la sofferenza a non mollare, tutta la gioia per abbracciarci. E’ stato un onore per me dividere questa giornata con queste persone e ancora una volta mi stupisco della mia piccola Samy, che da’ sempre tutto e che amo alla follia. Si, si siamo stati ripagati alla fine.. siamo stati ripagati da un posto fantastico d’alta quota, vestito a festa dalle abbondanti nevicate, dalla vetta e dall’avventura ma soprattutto da 50cm di neve POWDER.. si ma POWDER! Quella vera, mica quattro tracce in neve rimollata o papposa..si perché il versante est e nord est, passando per la magnifica Cabane de Vignette, giù fino ad Arolla con i suoi pendii risparmiati dal vento, ci ha regalato la sciata dei sogni, 2000 metri di dislivello dove come cavalieri urlanti abbiamo spaventato, scandalizzato, divertito decine di scialpinisti ignari che salivano silenziosi, arrancando, mentre noi … volavamo sulle ali dei nostri magici sci, ormai in un’esplosione di gioia.. Un solo pensiero è andato durante questi lunghi giorni vallesani…a due nostri amici, più pazzi ancora di noi soli nei grandi spazzi immensi dell’Oberland a lottare senza sconti con la natura selvaggia, per vivere un sogno che non avrà mai fine… sempre polvere sultano!

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Secondo giorno, verso le Pigne di Arolla
Secondo giorno, verso le Pigne di Arolla

La mattina, fiducioso, mi alzo a colazione, ore 5.45! Non si vede oltre la finestra.. nevicherà tutto il giorno! Gli unici che partono sono quelli che tornano giù ad Arolla! Torniamo a letto: poco male, questo è un bel posto per l’anima… Nel pomeriggio prove arTva! (Ndr. Lo strumento per ritrovare una persona caduta sotto la neve, in casi di emergenza). Marco riesce a trovare addirittura un mammut sepolto dell’era pre-istorico-sciistica!

La sera ci facciamo tradurre il bolletino meteo da metà rifugio in uno sturpiloquio di lingue, il rifugista è fiducioso… usciamo sulla terrazza … Dopo 2 giorni di nebbie il cielo è stellato! Noi fragorosamente esultiamo a palle di neve in faccia, mentre una guida vallesana, prima basita ci compatisce, poi non può che ridere con noi. Domani sarà battaglia!… Mattina presto, alle 5.30 il rifugista ci rispedisce a letto, ma solo dopo averci fatto vedere il radar meteo sul portatile, fra un’ora sarà limpido! Aveva ragione, c’è ancora nuvolaglia in giro, quando alle 7.00 lasciamo il rifugio. Mentre attraversiamo il piatto ghiacciaio mi sembra di essere il protagonista di una meravigliosa favola a 3d! Le luci dell’alba colorano le nuvole, il rifugio dietro di noi è illuminato da fasci luccicanti.

Ci leghiamo, ora il tempo torna brutto, le nebbie giocano a nascondino, noi ansimiamo in 50 centimetri di neve fresca!

Svicoliamo fra seracchi e buchi semicoperti, si vede poco, ma abbiamo preparato il percorso al centimetro, con una traccia Gps da Google Heart.

 

Ci aspetta il punto chiave della salita, il “cross point”, come dicono gli scozzesi..Aspettiamo un attimo per valutare il pendio, anche perché non si vede nulla , sono 100 metri, forse meno, ma molto ripidi. In un attimo le nebbie volano via, quasi voliamo via anche noi perché il vento diventa tanto potente quanto insopportabile. Come immaginavamo, sulla salita solo neve pressata e ghiaccio, sul ghiaccio ripido la neve non si accumula.. .svolazza!

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Sopra, nell’immenso plateau del Col De Brentay, ci aspetta l’inferno! Vento da non riuscire a stare in piedi, freddo che neppure nei peggiori incubi di Capitan Findus al banco surgelati!

Battere traccia nella neve riportata è insopportabile, la Samy ha la faccia con 3 centimetri di ghiaccio sulla guancia e non ce la fa più, Federico sclera e vuole tagliare la corda e scappare.. ma nessuno molla, l’importante oggi non è correre, l’importante è stare insieme e arrivare su.

 

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