Domenica 5 Maggio 2024 - Anno XXII

Costa Concordia, la notte della paura

Tragedia dell’Isola del Giglio. La storia a lieto fine di Davide Fontana, giovane alessandrino scampato con la moglie e sei parenti al naufragio della Costa Concordia, in questa intervista esclusiva

L'immagine tragicamente nota della nave accasciata su un fianco
L’immagine tragicamente nota della nave accasciata su un fianco

 

Nessun crollo delle prenotazioni. Stando a un’indagine condotta da Noi Crociere, tour operator online specializzato in viaggi in nave, il naufragio avvenuto, solo qualche giorno fa, all’Isola del Giglio non avrebbe, il per ora è però d’obbligo, fatto registrare disdette significative né cali di prenotazioni, rispetto allo stesso periodo del 2011. Del resto quello che è accaduto venerdì sera è da considerarsi un incidente singolare, dovuto alla scelleratezza del comandante e i vacanzieri, anche se attratti dai prezzi stracciati, specialmente delle crociere nel Mediterraneo, sembrano essersene perfettamente subito resi conto.

Difficile però pensare che tra i passeggeri scampati alla tragedia della Costa Concordia ce ne possa essere qualcuno che voglia rimettere piede su una barca, almeno nel breve periodo. Ne passerà di acqua sotto i ponti prima che Davide Fontana, 38 anni, e sua moglie Elena Oddone, entrambi di Alessandria, programmino un nuovo viaggio per mare.
Quella sulla Costa Concordia doveva essere per loro una semplice vacanza, in compagnia dei loro cari (otto in tutto gli alessandrini a bordo della nave, tutti salvi per fortuna), che invece si è trasformata in un incubo. Per fortuna a lieto fine. Ma sentiamo il racconto in prima persona di Davide Fontana che, dopo aver vissuto attimi di vera paura, ha potuto riabbracciare tutti i suoi familiari. Sia quelli con lui in viaggio che quelli che lo attendevano a casa, ovviamente a braccia aperte. E una volta ritornato alla quotidianità salutare, questa volta virtualmente, tutti i suoi amici su Facebook.

 

Era la prima volta che andavate in Crociera?

No, la seconda. La prima è stato durante il viaggio di nozze ai fiordi norvegesi, sempre con Costa Crociere. Lì andò tutto bene.

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Quand’è che vi siete accorti che qualcosa non andava e dove vi trovavate al momento dell’urto contro lo scoglio?

Eravamo a teatro nella parte a prua della nave al ponte 3. Durante lo spettacolo di magia abbiamo sentito un forte rumore e poi la nave si è subito inclinata sul lato sinistro.

 

A quel punto siete subito saliti sul ponte per verificare la situazione o avete atteso comunicazioni ufficiali?

L’istinto ci ha diretto verso le nostre cabine al ponte 7 per prendere i giubbetti di salvataggio, anche se dagli altoparlanti un voce ci rassicurava con un semplice guasto elettrico.

Lo scoglio incagliatosi nel ventre della nave
Lo scoglio incagliatosi nel ventre della nave

In questi giorni sul personale di bordo si è letto e sentito di tutto, nel bene e male, qual è la vostra opinione a riguardo?

Ci saremmo aspettati una presenza maggiore di ufficiali o sotto ufficiali sul ponte delle scialuppe per coordinare meglio le manovre di imbarco. C’era troppo caos e vigeva la legge del ‘si salvi chi può’.

 

A mente lucida vi siete fatti un’idea sul perché dell’accaduto?

Semplice: per un rituale fatto chissà quante volte non è stato considerato un piccolissimo ma orgoglioso scoglio che ci ha fatto capire come si fa presto ad affondare una nave da 115 mila tonnellate. L’errore umano mi sembra evidente.

 

Una volta sulla terra ferma siete subito tornati a casa?

Siamo arrivati ad Alessandria il giorno dopo, alle ore 22.30. Dopo una notte al Giglio passata tra il molo uno e palestra, al mattino ci hanno traghettato a Porto Santo Stefano e da lì verso Savona a bordo di un pullman. Da Savona abbiamo affittato un pulmino privato per far ritorno a casa.

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Nel naufragio immagino abbiate perso i vostri effetti personali e i bagagli. Come vi siete mossi in tal senso?

Tutti i nostri effetti sono rimasti in cabina, per ora nella parte emersa. Abbiamo aperto la pratica del sinistro tramite l’Agenzia di Viaggi. Ci ha comunque contattato direttamente Costra Crociere. Ora dobbiamo stilare l’elenco dettagliato delle cose rimaste sulla nave con il valore stimato.

 

Costa Crociere si è già messa in contatto con voi? Qual è la procedura?

Ci ha chiamato un paio di giorni fa dicendo che verranno cancellate le spese di crociera e che ci invierà una comunicazione cartacea sul da farsi.

 

Nel vostro futuro c’è un’altra crociera?

Siamo scossi, ma crediamo nel sistema vacanza-crociera. Magari tra qualche anno…

(20/01/2012)

Gli eleganti interni della Costa Concordia prima dello schianto
Gli eleganti interni della Costa Concordia prima dello schianto

Momenti di panico ci sono stati o avete mantenuto sempre la calma?

No, sono arrivati quando è mancata la luce, fortunatamente per pochi minuti e, soprattutto, all’interno della scialuppa quando in fase di sganciamento ci siamo quasi ribaltati andando a sbattere contro la fiancata sinistra della nave (quella che al momento risulta ancora emersa).

 

Per tutto il tempo in cui avete aspettato di essere portati in salvo siete sempre stati tutti assieme?

In totale eravamo otto (mia moglie, i nostri genitori, mia zia e mia cugina) ma al momento di entrare nelle scialuppe ci siamo persi di vista e ci si siamo trovati in tre scialuppe diverse. Fortunatamente io e mia moglie Elena siamo rimasti sempre insieme.

 

Quand’è che avete abbandonato la nave?

Tra le 23.20 e le 23.30.

 

Avete mai temuto di non farcela?

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Avevamo paura che da un momento all’altro la nave potesse coricarsi di colpo, ma il peggio è stato sulla scialuppa sovraccarica quando si è ribaltata su un fianco…urla, pianti e uno sopra l’altro.

 

Quand’è che avete pensato finalmente siamo salvi?

Alle 23.50 quando la scialuppa è arrivato al porto del Giglio.

 

C’è qualcuno che potete/volete ringraziare?

L’equipaggio della scialuppa composto da tre filippini che hanno fatto fin troppo!!!!

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